(ASI) Roma - Le immagini dello sterminio di randagi in Ucraina hanno raggiunto ormai il loro culmine. Tanta l’indignazione delle persone ed efficientissima invece, la macchina organizzativa delle varie associazioni di animalisti che si sono subito messe in moto.
Non c’è giorno che ci si connetta ad internet, che subito gli occhi cadono su quelle immagini raccapriccianti, degne di qualsiasi commento riprovevole e che non ci si ritrovi a leggere petizioni ed inni al boicottaggio degli Europei 2012.Tanto il clamore, troppo. Troppo perché questa è la stessa identica storia che colpì la Grecia nelle Olimpiadi del 2004 e come al solito lo slogan era “boicotta le Olimpiadi”. Ma nessuno sembra avere memoria storica, come nessuno sembra essersi accorto che molte delle foto che riguardano l’Ucraina, sono le stesse del 2004 per la Grecia. Che in nessuna di queste foto si riesca a vedere il contesto del luogo e del tempo o qualche viso che possa ricondurre alla nazionalità degli aguzzini, sembra irrilevante anche il fatto che le foto non provengano neanche dall’Europa. Non lo è invece ciò che si sta mettendo in moto, la macchina delle adozioni dei randagi, finanziamenti alle associazioni animaliste e quant’altro.
Non si cercava chiarezza sulle fonti nemmeno quando il web pullulava di foto della primavera araba, dove le persone venivano sterminate e messe in fosse comuni, ma molte azioni sono state fatte proprio in nome di quelle foto. Ora, ogni atto contro gli animali va giustamente condannato, ma chi ci specula sopra invece? Perché nessuno ha mai parlato di tutti quegli animalisti che vanno in Tv a raccontare di quanto loro facciano del bene, quando prendono un randagio lo chiudono in un canile e per di più lo “sterilizzano per evitare che si riproduca”.
Ma l’uomo si sa, ha potere decisionale sulla vita di tutti.