(ASI) Nello scenario geopolitico del vicino oriente appare evidente che Israele è sempre più isolata per le sue politiche. Anche al suo interno lo stato ebraico sta avendo forti contestazioni di carattere sociale, facendo affiorare il malcontento popolare contro le scelte dell'esecutivo.
In questa situazione delicata si inseriscono atti politicamente inutili che offendono la memoria dei morti. Infatti, a Gerusalemme, sono apparse una decina di scritte in ebraico che hanno deturpato con frasi oltraggiose lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah di Gerusalemme. Queste le testuali parole scoperte dai custodi aprendo i cancelli del museo:"Il regime del male sionista ci mette in pericolo", "l'Olocausto è colpa del sionismo" o "Grazie Hitler per l'Olocausto".
Secondo le prime indagini, la pista araba sarebbe stata esclusa mentre si rafforza l'ipotesi di frange ultra-ortodosse vicine all'estrema destra israeliana che da tempo incentrano le loro azioni su moschee e abitazioni per dissentire contro il sionismo e lo stesso stato d'Israele.
Ogni forma di razzismo è da combattere, ma viene da chiedersi: perchè l'antisemitismo risorge puntualmente nei momenti di maggiore criticità all'interno di Israele e nello scenario mondiale? A chi giovano veramente certi atteggiamenti di palese inciviltà?