(ASI) In Olanda il premier conservatore uscente Mark Rutte si è dimesso, ennesima vittima politica di un vento di austerità finanziaria che spira su tutta Europa.
A questo esito si è giunti dopo l'opposizione di Geert Wilders e dei maggiorenti del suo partito, l'ultraconservatore Pvv, all’obbligo del pareggio di bilancio imposto dal ‘fiscal compact’ merkeliano e al tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil sul bilancio dell’Aia per l’anno fiscale 2013, ritenendoli dei tagli troppo severi per il popolo olandese.
Geert Wilders ha così spiegato la scelta del suo partito di non appoggiare le scelte del governo: "Non vogliamo che i pensionati olandesi siano spremuti solo per rispettare i dettami provenienti da Bruxelles".
Ora si prevedono elezioni anticipate a settembre nel Paese dei tulipani, i fatti recenti potrebbero regalare soddisfazioni al partito di Wilders.