(ASI) La crisi libica e più in generale gli sviluppi in Nord Africa sono al centro dell’agenda dei ministri esteri G8 che si riuniscono oggi e domani a Parigi. Nel corso della riunione, alla quale partecipa il Ministro Franco Frattini, saranno affrontati anche i temi legati alle prospettive di pace in Medio Oriente, alla stabilizzazione delle aree di crisi, a cominciare dall’Afghanistan, alla lotta al terrorismo, e alla non proliferazione. -
"L'unica soluzione" per porre fine alla crisi libica "e’ un cessate il fuoco immediato che si accompagni ad una misura internazionale", ha detto Frattini che ha precisato che ‘’di questo "parleremo oggi pomeriggio al G8, dove ci sono Paesi come la Russia, che hanno avuto la posizione piu’ riluttante dinanzi al Consiglio di sicurezza".
L’appuntamento della ministeriale G8, in particolare per quanto concerne la crisi libica, segue di qualche giorno un’intensa agenda di altri appuntamenti che hanno caratterizzato, in particolare, lo scorso fine settimana. A Budapest si e’ svolto un incontro informale dei ministri esteri dell’Ue che per il Ministro Frattini e’ stata l’occasione per ribadire la necessità che l’Unione europea lavori ad un coinvolgimento in Libia di tutte le tribu’ presenti sul territorio per arrivare ad un ‘’cessate il fuoco che e’ oggi la priorità su cui lavorare’’. Frattini ha anche auspicato ‘’un’azione politica’’ della Lega Araba i cui ministri degli esteri hanno chiesto al consiglio di sicurezza dell’Onu di assumersi le proprie responsabilità per imporre una zona di esclusione area sulla Libia. Riguardo le azioni internazionali contro il regime libico, secondo Frattini ,"ci sono delle riflessioni in corso ma non ancora un consenso su ulteriori misure, compresa una 'no fly zone'. Molti paesi tra cui l'Italia – ha aggiunto Frattini - ritengono comunque imprescindibile che il Consiglio di sicurezza dell'Onu e la Lega araba siano favorevoli".
Il Ministro parlerà in Senato degli sviluppi della situazione in Libia mercoledì prossimo 16 marzo. L'audizione e’ fissata davanti alle Commissioni riunite di Montecitorio e Palazzo Madama.