Chi ha ucciso Gesù Cristo? Chi erano i suoi nemici? I romani, gli ebrei, o entrambi? E poi, chi era Gesù? Era un rivoluzionario, un politico, un mito, un profeta il cui insegnamento è stato successivamente distorto (magari involontariamente con passaparola e/o traduzioni) dai suoi seguaci? Egli era davvero il Messia? Perché Gesù è stato respinto dai capi religiosi del suo tempo? Cosa non capivano o condividevano del suo verbo? Cosa ha profetizzato Gesù sulla fine del mondo? E' stato lui a stabilire una comunità dei discepoli (la chiesa) perché continuasse la sua opera o è soltanto una teoria comoda a coloro che per secoli ne trarranno benefici? Come ha interpretato Gesù la sua morte, come l'ha vissuta, come è veramente stata? Come ha spiegato il dolore, la fine dell' esistenza terrena? E' realmente risorto dai morti? Che prove ci sono?
Sono queste alcune delle domande, molte delle quali con uno scottante etrogusto teologico tanto da far discutere in maniera appassionata mondo cristiano e religione ebraica, a cui Joseph Ratzinger prova a rispondere all'interno del secondo volume del libro che egli ha voluto dedicare alla figura di Gesù.
La sfida di Ratzinger è quella di mostrare che il Gesù dei Vangeli è realmente esitito e che, dunque, la sua pretesa - "Il sono il Figlio di Dio"- è legittima. Per farlo il Papa offre ai lettori nove capitoli con un epilogo.
Il volume, tradotto in sette lingue: tedesco, italiano, inglese, spagnolo,francese, portoghese e polacco, conta nove capitoli ed un epilogo e consta di 380 pagine. Noi siamo in grado di fornire alcune “succose” anticipazioni.
Il primo capitolo tratta dell'ingresso a Gerusalemme e della purificazione del tempio.
Il secondo è dedicato al discorso escatologico di Gesù e si compone di tre parti: la distruzione del Tempio; i tempi dei Gentili; profezia e apocalisse.
Il terzo capitolo è dedicato alla lavanda dei piedi ed è diviso in cinque parti: l'ora di Gesù; siete stati lavati; sacramento ed esempio: dono e missione: il nuovo comandamento; il mistero del traditore; due conversazioni con Pietro; lavanda dei piedi e confessione dei peccati.
Il quarto capitolo "Preghiera sacerdotale di Gesù", è dedicato alla festa ebraica dell'espiazione come antecedente biblico della preghiera sacerdotale; quattro temi principali della preghiera; questa è la vita eterna; santificateli nella verità; fa loro conoscere il Tuo nome; che siano una cosa sola.
Il quinto capitolo è interamente dedicato a "L'ultima cena" analizzata nei temi: la data dell'Ultima Cena; l'istituzione dell'Eucaristia; la teologia delle parole di istituzione; dall'Ultima Cena all'Eucaristia della domenica mattina". "Getsemani",
Il sesto capitolo, comprende: nell'Orto degli Ulivi; la preghiera di Gesù; la volontà di Gesù e la volontà del Padre; la preghiera di Gesù nel Giardino degli Ulivi e nella Lettera agli Ebrei.
Il settimo capitolo: "Il processo a Gesù", si compone delle parti: discussioni preliminari nel Sinedrio; Gesù davanti al Sinedrio e davanti a Pilato.
L'ottavo capitolo "Crocifissione e sepoltura di Gesù" ha inizio con la riflessione preliminare: parola ed evento nella narrativa della Passione e prosegue con Gesù dalla Croce. Le prime parole di Gesù dalla Croce:"Padre, perdona loro"; Gesù deriso; il lamento per l'abbandono; le vesti tirate a sorte; "Ho sete"; le donne ai piedi della Croce: la Madre di Gesù; Gesù muore sulla Croce; Sepoltura di Gesù ed infine la morte di Gesù come riconciliazione (espiazione) e salvezza.
Il nono e ultimo capitolo: "La risurrezione di Gesù dai morti" si divide in: che cosa significa la Risurrezione di Gesù?; i due tipi differenti di testimonianza della risurrezione (la tradizione confessionale); la morte di Gesù; la questione della tomba vuota; il terzo giorno; i testimoni (La tradizione narrativa). Le apparizioni di Gesù a Paolo; le apparizioni di Gesù agli evangelisti; la natura della risurrezione di Gesù e il suo significato storico. Il volume si conclude con un epilogo dal titolo: "Gesù ascende al cielo -Siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria".
Questi alcuni dei passi che più faranno discutere: A proposito della crocifissione di Gesù, che valore dare all'espressione di Matteo «tutto il popolo»? Quando il Vangelo di Matteo parla di «tutto il popolo», attribuendo ad esso la richiesta della crocifissione di Gesù, «sicuramente -argomenta il Papa- non esprime un fatto storico: come avrebbe potuto essere presente in tale momento tutto il popolo e chiedere la morte di Gesù?». Perciò l'autore definisce «fatale nelle sue conseguenze» l'interpretazione che è stata data di questa frase di Matteo. «La realtà storica - spiega Ratzinger- appare in modo sicuramente corretto in Giovanni e in Marco. Il vero gruppo degli accusatori - infatti - sono i circoli contemporanei del tempio e nel contesto dell'amnistia pasquale, si associa ad essi la 'massa' dei sostenitori di Barabba».
Riguardo agli accusatori di Gesù, scrive ancora il Papa, nelle risposte dei Vangeli vi sono differenze su cui dobbiamo riflettere. Secondo Giovanni essi sono semplicemente i Giudei. Il lettore moderno forse tende ad interpretare il popolo d'Israele come tale, ma essa non avrebbe un carattere razzista.
In definitiva- «Giovanni stesso, per quanto riguarda la nazionalità, era Israelita, ugualmente come Gesù e tutti i suoi». Così come «l'intera comunità primitiva era composta da Israeliti».
Nel vangelo di Giovanni, perciò, «tale espressione ha un significato preciso e rigorosamente limitato: egli designa con essa l'aristocrazia del tempio». Prosegue il Papa: «nel quarto Vangelo il cerchio degli accusatori che perseguono la morte di Gesù è descritto con precisione e chiaramente delimitato: si tratta, appunto, dell'aristocrazia del tempio - ma anch'essa non senza eccezione, come lascia capire l'accenno a Nicodemo».
Dice Matthew Levering, teologo docente all'Ave Maria University (Florida) che "il Gesù di Nazaret sarà la grande eredità di Benedetto XVI, così come la teologia del corpo è l'eredità di Giovanni Paolo II". Ratzinger si è formato in tempi in cui l'esegesi biblica affidava le sue speranze al metodo storico critico ed è mosso dalla volontà di trovare nuove nozioni nel testo originario. Ma questo metodo, pur con delle evidenti positività, nasconde in sé alcuni pericoli.
Scriveva il cardinale Ratzinger già nel 1993: "La ricerca del senso originario può portare a confinare la parola esclusivamente nel passato, di modo che la sua portata presente non è più percepita. Il risultato può essere che soltanto la dimensione umana della parola appare reale mentre il vero autore, Dio, sfugge alle prese di un metodo che è stato elaborato in vista della comprensione di realtà umane".
Le anticipazioni ci permettono di percepire, ma non di vedere con chiarezza.. Tra pochi giorni ci si potrà immergere nella lettura integrale del volume, che di certo non mancherà di alimentare la fede dei credenti e la passione per la ricerca negli studiosi, i quali ne valuteranno il grado di scientificità e gli esiti su questioni aperte a cui perviene il Papa-teologo. E probabilmente anche qualche polemica.