(ASI) Terribile il bilancio delle vittime in Libia: le stime, finora rese note da fonti mediche locali, parlerebbero di 285 morti e centinaia di feriti causati dalle manifestazione che continuano ormai da giorni nel paese nord africano.
Il leader libico Gheddafi, incarica da oltre quaranta anni, ha reagito con forza alle proteste che hanno infiammato il Paese. La tv Al Jazeera riferisce del lancio di razzi rpg sulla folla ed a uccisioni effettuate da cecchini durante un corteo funebre. Da notare, inoltre, che il resoconto finale delle vittime è adombrato dal blocco imposto dal Colonnello alla rete internet e all'impossibilità degli organi di stampa internazionali di entrare nel Paese.
Le città dove si sono concentrate più le rivolte sono Al Beida e Bengasi dove le forze di sicurezza sarebbero rinchiuse nel Centro di Comando perchè asserragliate dalla folla. Sembrerebbe inoltre che parte dell'esercito stia abbandonando il Colonnello per aderire alle proteste degli attivisti e che per questo sarebbero state assoldate Forze Speciali di origine africana per cercare di reprimere la rivolta in tutti i modi.
Le autorità locali fanno sapere che un numero imprecisato di cittadini libici e di altra nazionalità arabe, sono stati arrestate perchè appartenenti ad una organizzazione con il compito di destabilizzare il Paese.
Anche sul fronte diplomatico la situazione si fa scottante. Il governo libico ha informato l'Ue che cesserà ogni tipo di cooperazione per bloccare l'immigrazione clandestina nel suolo europeo se continuerà ad appoggiare le rivolte. Dalla Farnesina il Ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in una lunga telefonata, ha informato il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton che cercherà, in tutti i modi, di trovare una mediazione tra oppositori e il governo libico per una risoluzione pacifica e per lasciare stabile il Paese, portando avanti l'iniziativa di una riforma costituzionale che verrà vagliata poi dal Congresso del Popolo.