(ASI) La "Direttiva Hannibal" in vigore nell'esercito Israeliano impone ai soldati di Israele di uccidere anche i propri commilitoni per evitare che siano catturati dal nemico.
Un ufficiale israeliano ha ammesso, in un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahranoth, di aver ordinato un bombardamento di massa su una parte di Rafah durante l'invasione israeliana, il mese scorso, per garantire la morte di un soldato israeliano che l'esercito riteneva fosse stato catturato.
Il bombardamento di Rafah é durato tre giorni, dal 1° al 4 agosto, e ha provocato almeno 114 morti civili, nel tentativo di uccidere un soldato israeliano che Winter credeva fosse stato catturato.
Si è scoperto in seguito che il soldato non era mai stato catturato, ma era stato ucciso in uno scontro con i combattenti di Hamas, il 1° agosto.
I civili uccisi nel bombardamento comprendevano famiglie che sono state schiacciate a morte quando le loro case sono state colpite dagli attacchi aerei come la famiglia Zo'rob, che ha perso cinque figli, tra cui i gemelli Amir e Odai, di 7 anni, il loro fratellino Khaled di 8 anni, Shahd di 10 anni, e Rawan di 12.
Nella sua intervista a Yedioth Ahranoth, il colonnello Ofer Winter ha chiamato la popolazione civile di Gaza "un partner di terrore" che "ottiene ciò che decide".
Redazione Agenzia Stampa Italia