(ASI) Glenn Greenwald e Ryan Gallagher pubblicano su The Intercept nuove rivelazioni nel quadro del Datagate e questa volta inguaiano il governo della Nuova Zelanda, che ha autorizzato lo spionaggio di massa dei cittadini mentre negava di farlo.
La nuova Zelanda ha poco più di quattro milioni d'abitanti, non conosce terrorismo o fenomeni di criminalità organizzata, per questo quello che stupisce di più delle rivelazioni di The Intercept è il fatto stesso che il governo neozelandese si sia imbarcato in un'impresa del genere, che non ha costi indifferenti, in un cotesto nel quale non sembra proprio che ve ne sia bisogno.
E invece tra il 2012 e il 2013 il Government Communications Security Bureau (GCSB) ha lavorato per mettere insieme un sistema di sorveglianza di massa per la raccolta dei metadati di tutte le comunicazioni elettroniche, anche se allo stesso tempo il governo negava decisamente questo tipo di attività, contestazione emersa dal fatto che stava spingendo una legge che lo avrebbe autorizzato a fare quel che i documenti di Snowden dicono stesse già facendo in segreto e che lo stesso premier, John Key, ha negato pubblicamente più volte.
Redazione Agenzia Stampa Italia