(ASI) L'amministrazione israeliana in Cisgiordania ha progettato di deportare le tribù Jahali, Kaabneh e Rashaida dalle proprie terre alla valle del Giordano per potere costruire un'intera città nei territori così espropriati.
La vicenda, rivelata dal quotidiano "Haaretz", è venuta alla luce in agosto quando l'amministrazione israeliana ha pubblicato la mappa della nuova città, destinata a sorgere a Nord di Gerico.
Le tribù interessate affermano di "non essere mai state consultate in proposito" e c'è da crederlo per il semplice fatto che questa è SEMPRE stata la strategia del sionismo in Palestina.
Ricordiamo che lo stato di Israele nacque appunto da deportazioni, distruzioni e massacri di massa a danno delle popolazioni palestinesi che abitavano da innumerevoli secoli quelle terre.
La battaglia si svolge davanti alla Corte Suprema di Israele, che ha già ordinato all'esercito di avere l'avallo degli abitanti prima dell'inizio dello spostamento di abitanti.
La polemica suscita scalpore in Israele perché coincide con le notizie che indicano proprio nei beduini "i più facili fra gli arabo-israeliani ad essere reclutati da Isis" nei ranghi del jihadismo salafita.
Redazione Agenzia Stampa Italia