(ASI) Credevamo che nulla potesse essere detto o fatto per aumentare la drammaticità degli eventi recenti accaduti in Palestina, ma avevamo fatto i conti senza considerare che la bestialità, il sadismo e l’odio psicopatico potevano essere più forti di qualsiasi fantasia, la più pessimista.
L’autopsia eseguita su Mohammad Abu Khdeir, il ragazzino sedicenne rapito ed ucciso come ritorsione per la morte dei tre seminaristi ebrei, ha rivelato la macabra scoperta che egli non é solamente stato ucciso, ma é stato arso vivo da una torma di animali, menti malate che non hanno il diritto di appartenere al genere umano!
Coloni o ortodossi estremisti, militanti sionisti e membri del apparati speciali o anche semplici cittadini, coloro che hanno concepito il progetto di bruciare vivo un ragazzino, lo ribadisco, non sono esseri umani, ma pericolose belve sanguinarie che meritano la pena capitale e solamente di essere abbattute.
Il procuratore generale Palestinese Muhammad Abd al-Ghani Uweili ha rivelato che esiste un video del rapimento ripreso dalle videocamere di sorveglianza nella strada ed ha aggiunto che l’autopsia ha rivelato fuliggine nei polmoni del ragazzo a riprova che quando lo hanno bruciato egli era ancora in vita.
L'esame autoptico e' stato condotto in Israele all'Istituto legale Abu Kabir in presenza del perito palestinese Sabir al-Aloul, direttore dell'Istituto di medicina legale all'Universita' Al Quds.
Nonostante tutto ciò, la polizia israeliana ha dichiarato ufficialmente che “le circostanze dietro all’omicidio non sono chiare”.
Vorremmo sentire il commento del rabbino capo Di Segni e di Riccardo Pacifici sull’avvenimento e vorremmo che i lettori immaginassero cosa essi avrebbero detto se al posto di Mohammad Abu Khdeir ci fosse stato un ragazzino ebreo..!
Alessandro Mezzano - Agenzia Stampa Italia