(ASI) Lettere in Redazione. La comunità dell’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico (Aiac), si mobilita per chiedere la piena e sacrosanta applicazione dei Diritti Umani, impegno prioritario ovunque nel mondo tale violazione si manifesti. Vittima della nuova barbarie d’innocenti, questa volta è Rimsha Masih, una ragazzina cristiana arrestata, accusata di blasfemia aver bruciato pagine del Corano e che rischia la pena di morte.
Rimsha ha appena 13 anni ed ha una forte instabilità mentale, il suo arresto potrebbe portarla addirittura alla pena capitale, anche se momentaneamente l’ha salvata dal linciaggio di una folla inferocita di musulmani. Nessuno avrebbe tra l’altro visto la bimba dare fuoco a quelle carte, che altri, avevano già gettato tra i rifiuti. Forse a tradirla è stato solo la curiosità delle fiamme. Tale assurda vicenda diventa maggiormente inquieta visto i tanti precedenti, come quello di Asia Bibi, che ha completato da poco il terzo anno di prigionia. Il potere “politico” in Pakistan non interviene contro questa minoranza fanatica, se non per complicità, per paura di compromettere il suo già fragilissimo consenso. Pertanto con forza, chiediamo che tutti gli organi preposti a livello mondiale intervengano con urgenza per scongiurare il peggio, adoperandosi da subito per la tutela di tutte le minoranze sia religiose che laiche. Tantissimo sangue innocente è stato versato, soprattutto dalla comunità cristiana, come unico esempio ricordiamo la barbara uccisione di Shahbaz Bhatti, Ministro delle minoranze in Pakistan ucciso da un commando armato a Islamabad il 2 marzo 2011, compianto nostro caro amico, uomo giusto e mite. Siamo solidali e vicini ancora una volta al Popolo Pakistano in difesa delle minoranze etniche e della sua auspicata civiltà sociale, politica e culturale.
Gennaro Angelo Sguro
Presidente dell’Associazione Internazionale di Apostolato Cattolico