Un paradosso che racconta il nostro tempo, dove il dialogo cede il passo alla RABBIA. Violenza a una manifestazione per la pace. No, purtroppo non è un ossimoro ma ciò a cui abbiamo assistito oggi.
Persone scese in strada per chiedere dialogo, rispetto, convivenza pacifica… e a fare da eco alle loro voci, ancora una volta, le urla, i colpi, la paura.
È un paradosso che fa male. Come se la violenza fosse diventata l’unico linguaggio possibile, capace di imporsi anche negli spazi nati per promuovere il contrario. È il segno di un’umanità che sembra andare a rotoli, sopraffatta dalla rabbia e dalla cattiveria.
Guardando queste scene, mi chiedo: che cosa ci sta succedendo? Come siamo arrivati al punto in cui neppure un momento di incontro e speranza può restare al sicuro? Forse ci stiamo abituando troppo a questa spirale, come se fosse normale che ogni piazza, ogni protesta, ogni marcia finisca nel caos.
Io non voglio abituarmi. Non voglio pensare che il rumore della violenza sia più forte delle parole di chi cerca pace. Perché la pace non è un lusso, non è un’utopia: è un diritto, è una necessità.
Elisa Fossati
*Immagine generata da A.I. Chat Gemini.



