(ASI) Stati Uniti - Come nei migliori film sportivi la storia dei Philadelphia Eagles comincia con l’infortunio del quarterback titolare in un’azione non necessaria a fine della stagione regolamentare, per sostituirlo viene chiamata in causa la sua riserva.
Nick Foles di punto in bianco si ritrova a dover guidare l’attacco della squadra più sfavorita della post-season, i proverbiali “underdogs” come oltre oceano sono soliti definirli, questa condizione diventa talmente radicata che: giocatori e tifosi si presentano alle conferenze, in campo o sugli spalti con maschere canine di vario tipo, tutto ciò si trasforma nella convinzione di non avere nulla da perdere ma tutto da guadagnare. L’epilogo di questa storia si ha quando, a centro-campo del U.S. Bank Stadium di Minneapolis, ad attendere il primo Vince Lombardi Trophy della storia di Philadelphia c’è il rimpiazzo con la moglie impiegata al posto del divo con la moglie modella, probabilmente è in quel momento che Foles ha realizzato che i suoi Philadelphia Eagles hanno avuto la meglio sui New England Patriots per 41-33 in un match mai scontato e ricco di rovesciamenti di fronte.
La cronaca:
New England vince il sorteggio ma sceglie di calciare dando la prima chance a Philadelphia, Foles ed i suoi non la sprecano e dopo 7 minuti di gioco riescono a mettere a referto i primi 3 punti. La palla torna a New England che trainata dai lanci di Brady arriva velocemente in prossimità della end-zone di Philadelphia che però, difendendo con le unghie e con i denti costringono i Patriots al field goal portando il risultato su 3-3. Nel secondo drive della partita Philadelphia preme sull’acceleratore, a frazionare il campo ci pensa prima Blount con una corsa da 36 yards e poi Jeffery che liberandosi dalla gravità, elude la copertura ed intercetta il passaggio da 34 yards direttamente in end zone portando Philadelphia sul più 6, il calcio per il punto addizionale di Elliot è troppo a destra e quindi il punteggio rimane sul 9-3 per gli Eagles. Il primo quarto termina dopo che Brady durante il secondo drive trova 50 yards più avanti Amendola portando New England in prossimità della red zone degli Eagles.
Il secondo quarto si apre con un gioco di prestigio da parte dell’attacco dei Patriots, la difesa di Philadelphia però non si fa abbindolare ed inchioda Coocks a pochi metri dalla chiusura del down. Gostkowski viene chiamato in campo dalle 26 yards ma il calcio trova il palo impendendo ai Patriots di accorciare le distanze. Le difese cominciano a prendere le misure sugli attacchi aumentando l’intensità di gioco, ad emergere per prima è la difesa di Philadelphia che con 13.11 ancora da giocare “spegne” Cooks in mezzo al campo dopo una ricezione da 23 yards costringendolo ad abbandonare il campo. La palla torna agli Eagles che sembrano essere decisamente più in clima partita, con 8.55 ancora sul cronometro il drive termina in end zone dopo una corsa di 21 yards da parte di Blount portando il margine di Philadelphia sul più 12, la conversione da 2 punti non va a buon fine ed il risultato resta sul 15-3. New England accorcia le distanze nel possesso successivo con Gostkowski che da 45 yards di distanza centra i pali e porta i Patriots a quota 6. La partita si riapre quando Hogan riceve in profondità il passaggio di 43 yards e finisce la sua corsa direttamente in end zone, il calcio per il punto aggiuntivo non centra i pali ed il risultato rimane 15-12 in favore di Philadelphia. La reazione degli Eagles non tarda ad arrivare, a 35 secondi dalla fine del primo tempo con il quarto ed ultimo tentativo per conquistare il touchdown, Doug Pederson tira fuori dal cilindro un trick-play che lascia tutti di stucco e consente a Foles di ricevere la palla indisturbato direttamente in end zone, portando così il punteggio sul 21-12, la conversione da un punto poi questa volta va a buon fine aumentando il distacco ad un tondo più 10. L’ultimo tentativo del primo tempo è di Brady e compagni, la difesa di Philadelphia però tiene bene e manda tutti in pausa sul 22-12 per gli Eagles.
In apertura di terzo quarto il tandem Brady/Gronkowski riprende a funzionare a dovere e dopo tre minuti di gioco il risultato è 22-19. La reazione di Philadelphia è immediata e nel possesso successivo il risultato ritorna a più 10 sul 29-19. A 3.23 dalla fine del terzo parziale i Patriots si fanno nuovamente sotto e ritornano a distanza di un possesso con il touch down di Hogan 29-26.
L’ultimo quarto comincia con Philadelphia che non riesce ad arrivare fino in fondo e si accontenta di mettere un possesso pieno di distanza con il field goal di Elliott dalle 42 yards, 32-26. La linea d’attacco di New England comincia a trovare le giuste contromisure per dare tempo a Brady di trovare i suoi compagni in campo e la rimonta si completa a 9.22 dal termine con il touch down di Gronkowski, il punto del primo vantaggio arriva poi con la conversione su calcio piazzato, portando i Patriots sul 33-32. Philadelphia comincia a guardare l’orologio e rallenta le proprie azioni consumando del tempo, Ertz sigla il touch down del 38-33 riportando in vantaggio gli Eagles a 2.21 dal termine, il tentativo di conversione da due punti non va a buon fine ed il risultato resta invariato. La palla torna a New England, ma proprio quando meno ce lo si aspetta arriva il primo sack della partita, ad operarlo è Graham ai danni di Brady che non riesce a trattenere la palla l’azione si trasforma in un fumble, provvidenziale la reazione della difesa di Philadelphia che riesce a recuperare il possesso della palla sulle 32 yards dei Patriots grazie a Barnett. Gli Eagles continuano a gestire il tempo residuo sfruttando al massimo i il tempo per gestire i 4 down e terminano l’azione di attacco con il calcio da 46 yard di Elliott che porta Philadelphia sul 41-33. L’ultimo tentativo disperato da parte di Brady cade in end zone senza che qualcuno riesca a trattenerlo e sigla l’ultima azione della partita lasciando scatenare la gioia dei tifosi della città di Rocky per la prima vittoria di un Super Bowl della loro storia.
Diego Anselmi - Agenzia Stampa Italia