"La stagione delle gare sul ghiaccio - spiega il campione del mondo -, inizia a settembre, non abbiamo ancora deciso a quali gare parteciperò, ma ai nazionali sicuramente".
Per chi si fosse stupito dalla notizia e si fosse perso qualche passaggio, riavvolgiamo il nastro e ripartiamo.
Dario Betti, pattinatore di origine umbra, nel 2007 poco più che adolescente ha preso i suoi fidi pattini a rotelle per trasferirsi a Roma e dal sodalizio con l'allenatore Gabriele Quirini ha raggiunto le vette del pattinaggio confermandosi per due volte consecutive campione del mondo. "Poi a 21 anni - racconta Betti-, ho voluto provare il ghiaccio, per conoscerne il mondo e provare a raggiungere un altro grande sogno: la partecipazione alle Olimpiadi". Troppo tardi per puntare ai Giochi di Sochi 2014, ma ancora giovani per provarci in Corea del Sud a Pyeongchang nel 2018: "Dopo una prova a febbraio scorso - dice-, ho deciso senza rimpianti di buttarmi in questa nuova avventura, ho voglia di sognare ancora e cercare nuovi stimoli ed esperienze".
Quindi da qualche mese nella nuova base sportiva dell'Agorà di Milano, con la supervisione tecnica dell'allenatrice Lucia Civardi, Betti si allena in vista dei nuovi obiettivi insieme ad una squadra composta da Corrado Giordani per la danza, Barbara Riboldi per le coreografie e Mirko Botta per la preparazione atletica.
"È un lavoro molto duro - commenta il campione-, avere una lama sotto i piedi è davvero diverso, per ritrovare assetto e la giusta tecnica servono molte ore di allenamento, è anche una questione di feeling personale per conoscere il nuovo attrezzo". Il talento di Betti è però indiscutibile tanto che nel primo mese di prove è già riuscito ad eseguire tutti i salti tripli: "Con il salto non ho avuto particolari problemi, sto già lavorando la triplo axel e quadruplo toeloop"; per i non addetti significa realizzare rispettivamente tre giri e mezzo - visto che la partenza del salto è in avanti e si atterra all'indietro- e quattro giri in aria.
"Il lavoro più difficile è quello sulla tecnica della pattinata - commenta ancora Betti-, serve morbidezza per scivolare su ghiaccio e inclinazioni cui non ero abituato".
In vista dei prossimi impegni ufficiali il team Betti ha già iniziato a ’montare’ due programmi di gara, " Stiamo già inserendo gli elementi tecnici e artistici per abituarmi al nuovo tipo di fatica e averli già pronti per quando dovrò presentarli in gara". Per ottenere il massimo Dario Betti si trasferirà in Francia per l'estate, a Courchevel, per la preparazione a quasi 2000 metri di altitudine "Prevedo un lavoro durissimo!".
La tenacia e la voglia di mettersi in gioco accompagneranno il campione di pattinaggio in questi mesi alla ricerca di una nuova dimensione artistica e tecnica, presto s'inizieranno a vedere i frutti del lavoro che sta portando avanti, nell'auspicio che i successi sulle rotelle possano essere replicati anche sul ghiaccio.
Chiara Scardazza - Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione