(ASI) PIACENZA - Tra sprizzi di spumante e gavettoni in campo, l'euforia della Sir Safety Perugia e del suo tifo è stata incontrollabile e incontenibile, abbiamo raccolto alcune dichiarazioni a caldo fra i protagonisti di questa semifinale play off contro la Copra Elior Piacenza che consegna alla Sir la possibilità di giocarsi la finale contro la Lube Banca Marche Macerata.
Se i giocatori della Sir hanno dimostrato un superiore grado di forma, il merito è anche di chi cura i loro fisici, così il preparatore atletico Carlo Sati: "Eravamo carichi, si respirava nell'aria già in settimana che ci aspettava qualcosa di importante, poi magari lo sport ti smentisce, ma le sensazioni erano buone come due anni fa quando abbiamo vinto la promozione in A1. Ora ci manca l'ultimo traguardo, ma dove siamo ora è fantastico". Ricominciamo da due anni fa anche con Slobodan Kovac, stagione 2011-2012, quando sempre nei giorni di Pasqua festeggiava l'approdo in A1, poteva sembrare un sogno: "Ormai mi conoscete, io non mollo mai e sono molto ambizioso. E' vero abbiamo fatto tutto molto velocemente, ma io ci credevo molto quando ho costruito la squadra. Comunque a me piacciono molto le sfide, soprattutto quando ci sottovalutano, come ha fatto Piacenza che ha preferito giocare contro Cuneo o noi, invece che Modena o Trento". "Quindi - dice ancora il tecnico - bravi i miei campioni, e il meglio può ancora venire". Anche Kovac analizza i punti di forza della Sir a confronto con le pecche di Piacenza, e commenta: "In partite così conta molto il turno di battuta, e nel secondo set quattro loro giocatori hanno battuto da Dio e lì p difficile attaccare sempre con palla alta; al contrario negli altri tre set noi abbiamo battuto molto bene".
Nella mischia, stretto dall'abbraccio dei tifosi, Nemanja Petric non vuole sentirselo dire ma, è in gran parte merito suo se la Sir è in finale scudetto: "Grazie, non è si vince mai da solo, si vince come squadra. Ora non ho neanche la forza di parlare ma sono contentissimo". Simone Buti, autore dell'ennesima partita di grande livello, con un occhio strizzato al ct della nazionale Mauro Berruto, dice: "Uno gioca tutta la vita per queste partite e per queste emozioni, quando accadono è indescrivibile. Siamo stati bravi non abbiamo mai mollato, ci abbiamo buttato il cuore di là dalla rete e alla fine l'abbiamo spuntata". Nonostante l'evidente calo di forma di Piacenza, Buti non dimentica che: "Loro sono dei campioni, hanno mille risorse, alla fine siamo stati davvero più bravi noi a non mollare, la chiave è stata questa". E Macerata? "Intanto godiamoci questo momento".
Chiudiamo la carrellata di emozioni con le dichiarazioni del presidente della Sir Safety Perugia Gino Sirci che, promette di montare la curva mancante del Pala Evangelisti per accogliere i tifosi in vista della finale, e visibilmente emozionato e senza voce dice: "Vincere e convincere con una prestazione così, superiore rispetto a quella di Piacenza è stata una grande cosa. Dobbiamo essere molto soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto quest'estate".
Chiara Scardazza - Agenzia Stampa Italia