(ASI) Milano- Un risultato tondo per confermare l’Atalanta una vera macchina da gol, anche nell’Europa che conta. Per il Valencia il 4-1 è un risultato pesante, ma in buona parte inevitabile. I nerazzurri hanno creato di più, hanno corso di più, hanno fatto più possesso palla senza rinunciare alle opportunità in contropiede. Forse ne hanno sprecata qualcuna, ma a questi livelli solo la Dea poteva non essere ancora stanca si sorprendere.

 

Entrambe le squadre speravano di incontrare l’altra al sorteggio. Il presidente dei bergamaschi Antonio Percassi aveva definito il Valencia un vero e proprio regalo. L’Atalanta non credeva di arrivare agli ottavi, con un solo punto dopo quattro partite nella fase a gironi. Ora la Dea può invece continuare a sognare, ma l’ultima parola spetterà solo al campo, in questo caso il Mestalla di Valencia. Era la partita dei sogni a San Siro, nella scala del calcio italiano, la prima volta a questi livelli in Champions League contro una squadra decimata dalle assenze, fra cui lo stesso ex romanista Alessandro Florenzi, passato agli spagnoli nel mercato di gennaio. Da Bergamo sono venuti in 40mila, per un totale di 45.792 spettatori.

 

I nerazzurri sanno giocare in un solo modo, attaccando con tutti gli uomini e pressando alti, uno stile efficace anche in Europa, con gli avversari costretti presto a limitare i danni. Gasperini sceglie Pasalic dietro le punte per rientrare su Parejo in fase difensiva. Nel suo gioco avvolgente l’Atalanta gioca un primo tempo che rasenta la perfezione. Solo un paio di rischi, più che accettabili in difesa, ma tanto possesso palla e dominio del centrocampo. La partita è tosta a livello di contrasti, sebbene i cartellini si riducano solo al giallo per Hateboer, ma presto le percussioni di Gomez e Ilicic si fa sentire nel reparto difensivo improvvisato degli spagnoli.

 

Subito una fiammata del Papu conquista un ottimo calcio di punizione dal limite, ma è lo stesso argentino a calciarla alta. Il Valencia prova a ripartire, ma fino alla mezzora le occasioni sono tutte per i nerazzurri. Gomez e Pasalic si ritrovano in un paio di occasioni da soli contro Doménech, ma è il portiere valenciano a salvare l’equilibrio della partita.

 

Come il Valencia prova a ribaltare l’azione, l’Atalanta difende, riparte e trafigge come una squadra d’esperienza in campo europeo. Prima Hateboer al 16’ batte a rete un cross del Papu dalla sinistra, poi è Ilicic, nel suo primo gol in Champions League, a piegare le mani di Doménech al 42’, infilando la palla sotto l’incrocio dei pali. Gli avversari provano a reagire, ma Maxi Gomez e Gonçalo Guedes mancano di poco la deviazione sul tiro-cross a fil di porta che sarebbe valso il 2-1.

 

Dopo un primo tempo giocato nel migliore dei modi, nella ripresa accade di tutto. L’Atalanta riconferma la sua natura offensiva, con Freuler che si inventa un tiro imparabile, destro a giro dal limite dell’area di rigore, poi Hateboer marca la sua doppietta personale con un tiro forte e teso sul primo palo di Doménech.

Sul 4-0 la partita sembra chiusa, ma come Celades decide di tentare il tutto per tutto inserendo Cheryshev, il russo lo premia in un minuto con una rete che sblocca gli ospiti. Da quel momento per i nerazzurri tanti rischi, ma Gollini è riuscito a fare il suo impedendo che gli spagnoli sfruttassero la scia dell’entusiasmo.

 

Altre occasioni sono arrivate nell’ultima parte di gara, dopo il 70’, quando con gli inserimenti di Zapata e Malinovskyi la Dea si è trovata più volte in campo aperto, ma senza sfruttare diverse azioni in contropiede. Il Valencia ha provato a raddoppiare con Soler, ma è stato troppo poco per superare i padroni di casa.

Il 4-1 rispecchia un risultato storico, con l’intero stadio in festa, ma la squadra di Gasperini ormai nel sorprendere ha fatto l’abitudine. Al Mestalla potrà vincere, pareggiare o addirittura perdere con massimo due gol di scarto.

 

Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia

 

ATALANTA-VALENCIA 4-1. Stadio Giuseppe Meazza (45.792 spettatori)

 

Atalanta (3-4-3): Gollini, Caldara (Zapata dal 76’), Palomino, Toloi, Gosens, Freuler, De Roon, Hateboer, Pasalic (Tameze dal 92’), Gomez (Malinovskyi dall’81’), Ilicic. All. Gasperini

Valencia (4-4-2): Doménech, Gayà, Diakhaby, Mangala, Wass, Soler, Kondogbia, Parejo, Ferrán Torres, Maxi Gomez (Gameiro dal 73’), Gonçalo Guedes (Cheryshev dal 65’). All. Celades

 

Arbitro: Michael Oliver (Eng)

Marcatori: Hateboer (16’ e 63’), Ilicic (42’), Freuler (57’), Cheryshev (66’)

Ammoniti: Hateboer al 79’.

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