Top & Flop del mondiale 2018

(ASI) Della Francia campione abbiamo già ampiamente dibattuto, così come dei suoi protagonisti, andiamo quindi ad analizzare i top & flop del mondiale inerenti a tutte le altre partecipanti al torneo.

TOP

CROAZIA. La selezione croata ha rappresentato senza dubbio l'assoluta rivelazione del mondiale russo. Fin dal travolgente 3-0 rifilata all'Argentina nel girone, gli uomini di Zlatko Dalic hanno palesato un'intesa ed un'unità di intenti tipiche delle grandi. Difesa rocciosa, centrocampo di immensa qualità ed un perfetto mix di potenza, tecnica e velocità là davanti, la Croazia si è mostrata formazione solida in ogni reparto, palesando anche una qualità di manovra notevole. Dopo aver dominato il proprio girone con 3 vittorie, con 7 gol fatti e soltanto uno subito, sono arrivate le vittorie ai rigori con Danimarca agli ottavi e Danimarca ai quarti, al termine di 2 partite comunque dominate in lungo e in largo. In semifinale i croati hanno fatto fuori l'Inghilterra, salvo poi arrendersi in finale all'oggettiva superiorità della Francia, ma non senza lottare fino all'ultimo minuto Capitan Luka Modric si è mostrato leader vero, trascinando i suoi con gol, assist e fornendo assieme a Rakitic un contributo impressionante nell'impostazione della manovra, Mario Mandzukic ha dato quantità e qualità all'attacco, mettendo a segno 3 reti e mostrando uno spirito di sacrificio eccezionale, Perisic ha segnato con regolarità (3 gol anche per lui) inserendosi a getto continuo in area di rigore e spingendo come un martello sull'out di sinistra e Dejan Lovren ha sorretto la difesa, impostando anche dalle retrovie. Gli outsider in casa Croazia sono stati l'ex Fiorentina Ante Rebic, esterno offensivo di qualità con doti balistiche impressionanti e l'esperto centrale difensivo Damagoj Vida, dorte fisicamente ed insuperabile nel gioco aereo. 

EDEN HAZARD. Un fuoriclasse. Il mondiale ha rappresentato un ulteriore step di crescita per il fenomeno belga. Immenso protagonista del match dei quarti di finale vinto col Brasile, dove ha stravinto il duello con Neymar a suon di dribbling e giocate. La rassegna del fantasista del Chelsea è stata meravigliosa, oltre alle 3 reti messe a segno, ha sfornato tutto il suo repertorio, trascinando il Belgio ad un passo dalla finale. 

RUSSIA. I padroni di casa si sono spinti ben oltre i pronostici e nonostante le palesi lacune che la propria rosa presentava, è arrivata ad un passo dalla semifinale, cedendo il passo alla Croazia soltanto ai calci di rigore. Arrivati secondi nel girone in virtù delle vittorie con Arabia Saudita ed Egitto, la selezione russa si è trovata di fronte la ben più titolata Spagna di Fernando Hierro. Dopo lo svantaggio subito, in chiusura di primo tempo i padroni di casa hanno pareggiato i conti con Dzyuba su calcio di rigore. Nella ripresa e nel supplementare la truppa di Cercesov ha resistito strenuamente alle offensive iberiche, portando a casa la qualificazione alla lotteria dei rigori. Buona anche la prestazione dei quarti contro la Croazia futura finalista.

FLOP

GERMANIA. La truppa di Joachim Low campione del mondo uscente e data tra le favoritissime della rassegna, ha clamorosamente mancato la qualificazione agli ottavi di finale. Dopo la sconfitta col Messico nella gara d'esordio, è arrivata la vittoria in extremis contro la Svezia, grazie al 2-1 realizzato da Tony Kroos su punizione in pieno recupero. Ma nel terzo ed ultimo match del girone contro la Corea del Sud, i tedeschi hanno clamorosamente subito un inaspettato 2-0 dalla selezione asiatica, già eliminata prima del match. La Germania ha palesato notevoli difficoltà in fase d'impostazione ed è risultata sterile offensivamente nel corso dei 270 minuti disputati.

MESSI E SAMPAOLI. Il flop dell'Argentina è riconducibile alle mancanze del suo leader e del suo CT. Il primo mai decisivo, eccezion fatta per il terzo ed ultimo match del girone contro la Nigeria, troppo poco per un 4 volte pallone d'oro deputato a trascinare una delle nazionali favorite alla vittoria. Il ct invece è stato il primo responsabile del disastro, ha cambiato formazione sistematicamente e senza una logica, ha presentato una nazionale confusionaria e priva di idee ed ha litigato con buona parte dello spogliatoio.

Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia

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