(ASI) "Troppo forte per non vincere" hanno sentenziato in molti dopo la finale con la Croazia. In realtà prima dell'inizio del mondiale i transalpini non risultavano favoriti, posti dai bookmakers alle spalle del più quotato Brasile, dell'Argentina di Messi e addirittura del Belgio.
La selezione di Didier Deschamps era una delle più giovani del torneo, soprattutto la retroguardia risultava poco esperta, dando la sensazione di poter andare in difficoltà con l'incedere della manifestazione. Sulla qualità di centrocampo e attacco c'erano francamente pochi dubbi, ma nel ruolo di playmaker in una mediana a 2 Paul Pogba aveva palesato più di una difficoltà e per esaltare le caratteristiche di Mbappe e Griezmann la formula del tridente leggero provata nelle amichevoli e nella prima del torneo non pareva la più adatta. Insomma più d'uno erano gli interrogativi che aleggiavano attorno alla Francia e altrettanti i nodi che doveva sciogliere l'allenatore ex Juventus e Marsiglia. Ma quando si ha in panchina un mister competente è si dispone di un gruppo coeso e unito nelle intenzioni, le soluzioni arrivano da sole.
Dopo il deludente esordio con l'Australia, mal giocato dai galletti nonostante la stiracchiata vittoria per 2-1 arrivata al minuto 81 grazie ad un autogol di Behich, Deschamps é corso subito ai ripari. Col Perù (match che i galletti vinceranno 1-0) fuori Tolisso e dentro Matuidi, deputato ad aggiungere gamba e dinamismo alla mediana e là davanti fuori Dembelé (giovane esterno del Barcellona) e spazio a Olivier Giroud, attaccante di manovra incaricato di lottare spalle alla porta ed aprire spazi per gli inserimenti di Griezmann e Mbappe (autore del gol vittoria). Dopo la vittoria con la Danimarca arrivata con molte seconde linee in campo, ai transalpini é toccata l'Argentina di Leo Messi. In quello che probabilmente é stata la gara più spettacolare della manifestazione, la Francia ha sfoggiato una prestazione meravigliosa, mostrando combinazioni offensive di grande qualità ed un possesso palla fluido e concreto. Mbappe in stato di grazia ha realizzato due reti meravigliose, ma il gol più bello é stato senza dubbio quello messo a segno da Pavard, 22enne terzino dello Stoccarda che dallo spigolo destro dell'area ha scagliato un esterno destro di prima all'incrocio del secondo palo. E dire che dopo l'1-0 di Griezmann su rigore al 13', l'Argentina aveva addirittura ribaltato il risultato grazie ai gol di Di Maria (splendido sinistro da fuori) e Mercado. Nella ripresa però la Francia si é portata sul 4-2 e a nulla é servito il gol della bandiera di Aguero a tempo scaduto. Meno spettacolare, ma altrettanto convincente la vittoria ai quarti contro l'Uruguay, un secco 2-0 maturato grazie alle reti di Griezmann e Varane sugli sviluppi di un calcio piazzato. Mentre in semifinale, in una sfida di altissimo livello, l'undici di Deschamps si é imposto per 1-0 sul Belgio di Wilmots, concedendo poco e niente dietro e sbloccando il match sempre sugli sviluppi di un calcio piazzato da destra col colpo di testa dell'altro centrale difensivo, Samuel Umtiti.
Ed eccoci alla finale, dove al cospetto della Francia si é presentata la Croazia di Luka Modric, vera e propria rivelazione del torneo. Fin dai primi minuti i transalpini hanno palesato la propria superiorità trovando il vantaggio al minuto 18 grazie ad un autorete di Mandzukic. 10 minuti dopo é arrivato il provvisorio pareggio di Perisic, ma sul finire del primo tempo il rigore di Griezmann ha riportato sopra la Francia. Nella ripresa I galletti hanno dilagato in virtù delle reti di Pogba con un destro dal limite e di Mbappe bravissimo a sfruttare una ripartenza. A nulla é servita la rete del 4-2 di Mandzukic, abile a sfruttare un clamoroso errore in appoggio di Lloris. Francia campione del mondo dunque e alla luce di quanto mostrato, la vittoria è stata ampiamente meritata. E data l'età media della selezione transalpina, si ha la sensazione che il dominio de "le bleus" possa protrarsi per qualche anno.
Alessandro Antonacci - Agenzia Stampa Italia