(ASI) Se tu che sei il meno dotato tecnicamente di una formazione di fenomeni, ne sei capitano, significa che possiedi qualcosa di speciale. E’ il caso di Carles Puyol, cuore catalano nato a Pobla Segur il 13 aprile 1978, al Barcellona dal 95.
Nel 97 fu lanciato da Jose Mourinho nel Barcellona B, quando la difesa dei grandi era guidata dai vari Abelardo, Sergi e Nadal, pilastri della nazionale spagnola, coi quali Charlie sporadicamente si allenava carpendone i segreti del mestiere. Il 2 ottobre del 99 Louis Van Gaal lo fa esordire in prima squadra schierandolo terzino destro contro il Valladolid e Puyol fin dalle prime apparizioni si mette in luce per carisma, grinta e tempismo negli anticipi e nel colpo di testa, caratteristiche che ne contraddistingueranno la carriera. Negli anni le sue doti di leader naturale conquistano Frank Rijkaard che lo elegge capitano nella stagione 2003-04 e l’ allora presidente Joan Gaspart che nel 2002 gli propose un rinnovo contrattuale fino al 2007, fissando una clausola rescissoria di 180 milioni di euro.
Il resto è storia, in blaugrana Puyol vince cinque campionaTi spagnoli (2004-05, 2005-06, 2008-09, 2009-10, 2010-11), 5 supercoppe spagnole (2005, 2006, 2009, 2010, 2011), 2 coppe del re (2008-09, 2011-12), e 3 edizioni della Champions League, la prima sotto la guida di Frank Rijkaard, le successive due con Guardiola. Disputa più di 400 partite in blaugrana giocando da centrale o terzino, al fianco di campioni del calibro di Rivaldo, Kluivert, Ronaldinho, Eto’o, fino ai giorni nostri , nel dream team di Guardiola e Villannova, nel quale militano Xavi, Iniesta, Piquè (altri tre uomini simbolo blaugrana) e soprattutto Leo Messi.
In nazionale Charlie esordisce il 15 novembre 2000, e in un decenni odi militanza scende in campo 99 volte, segnando 3 reti e ricoprendo un ruolo fondamentale nella conquista dell’ Europeo di Austria e Svizzera del 2008 con Luis Aragones in panchina e del mondiale sudafricano del 2010, sotto la guida di Vicente Del Bosque, nel quale realizza il gol decisivo nell’ 1-0 contro la Germania in semifinale. Riceve anche riconoscimenti personali, viene infatti inserito per ben 6 volte nella top 11 annuale dell’ UEFA e in quella del mondiale 2010.
ANEDDOTI:
-Puyol oltre che sotto il profilo calcistico si è dimostrato un campione anche sotto quello umano quando nel 2010, dopo la conquista della Champions a spese del Manchester United, per i festeggiamenti consegnò la fascia di capitano ad Eric Abidal, convalescente da un tumore al fegato.
–Da bambino Charlie iniziò a giocare nel C.Pobla de Segur come portiere, poi dopo una lussazione alla spalla, ricoprì per diverso tempo il ruolo di attaccante, e in questo periodo migliorò notevolmente i tempi d’ inserimento, e l’ abilità nel gioco aereo, caratteristiche che tutt’ oggi lo contraddistinguono.
–E’ sempre stato al passo con la tecnologia, e nel 2012, mise in mano a Facebook il proseguo della sua carriera, l’ iniziativa prevedeva che nell’ eventualità dell’ adesione di 250.00 fan avrebbe prolungato la sua carriera fino ai quarant’ anni circa, in caso contrario il ritiro a fine stagione.
DICHIARAZIONI:
-“Puyol mette la faccia dove chiunque avrebbe paura di mettere i piedi. " Marca
-“In questo Europeo Puyol mi ricorda Paolo Maldini” Franco Baresi durante Euro 2008
-“Siamo entrati nella storia del Barça” Puyol dopo la vittoria in Champions del 2010
-“Puyol è un esempio e Piquè un grande” Franco Baresi 13/09/2011
-“Non ho la tecnica di Romario, la velocità di Overmars o la forza di Kluivert, ma lavoro duro per diventare un campione” Puyol
Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia
Fonte foto: Darz Mol [CC BY-SA 2.5 es (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5/es/deed.en)], from Wikimedia Commons