(ASI) Una Dinamo Kiev forte come quella non la vedremo mai più. Nonostante la disponibilità economica dei club ucraini siano cresciuta esponenzialmente nell’ultimo decennio, la “corazzata” del colonnello Lobanovsky esprimeva un calcio sublime ed aveva qualcosa di “magico”. E poi disponeva di un tandem offensivo da sogno.

“I gemelli del gol” in questione erano Andrij Shevchenko e Serhi Rebrov, che nel quinquennio ’94-’99 regalarano ai tifosi cinque campionati, raffiche di gol e giocate d’alta scuola.
Shevchenko era un prodotto del vivaio e fin dalle giovanili era stato etichettato come il più grande prospetto del calcio sovietico. Dribbling, fiuto del gol, notevoli doti balistiche, tecnica da vendere, insomma Andrij aveva tutte le caratteristiche per diventare un campione, era un vero e proprio predestinato.
Rebrov invece era stato prelevato dagli acerrimi rivali dello Shakhtar Donetsk nell’estate del ’91. Centravanti puro, rapido, sempre sul filo del fuorigioco, insomma il classico “killer d’area”.
I due stagione dopo stagione affinarono un’intesa quasi telepatica, si muovevano all’unisono, l’uno sentiva l’altro e sapeva sempre dove e come trovarlo. A Sheva piaceva svariare su tutto il fronte offensivo, andare a prendere palla fuori area per poi puntare la porta e sfruttare il suo micidiale destro e la sua velocità, in campo aperto poi era devastante. Rebrov invece attendeva in area, sfruttando gli assist del compagno di reparto e i cross dalle fasce, o portando via l’uomo per agevolare le incursioni di Sheva.
Successi e reti non tardarono ad arrivare: nel ’95-96 la Dinamo si aggiudicò campionato e coppa d’Ucraina, Sheva ne fece 22 Rebrov 10. Ma la media realizzativa era destinata a crescere vertiginosamente..
Nel 96-97 i 2 realizzarono 32 reti complessive, nella stagione successiva addirittura 73 (36 Shevchenko, 37 Rebrov) tra campionato e coppe!
Nella stagione 97-98 oltre al quinto campionato consecutivo, la Dinamo sfiorò l’impresa anche in Europa.. Il club ucraino trascinato dalle reti di Sheva e Rebrov conquistò una storica semifinale di Champions, per poi uscire immeritatamente contro il Bayern Monaco (4-3 per i bavaresi tra andata e ritorno). Di quell’edizione di Champions League Shevchenko conquistò il titolo di capocannoniere con 10 reti, seguito proprio da Rebrov che di gol ne mise a segno 8.
La semifinale di ritorno col Bayern è l’ultimo match che i 2 disputarono assieme.
 A fine stagione Sheva venne acquistato dal Milan, dove negli anni ha vinto 1 Champions League, uno scudetto, 1 coppa Italia, 1 supercoppa europea e soprattutto il pallone d’oro nel 2004; il tutto realizzando 175 reti in 6 anni. Nel 2006 si trasferì al Chelsea, dopo 2 stagioni tornò al Milan, prima di tornare a vestire la casacca della Dinamo nel 2010 per altri 2 anni prima di ritirarsi. Ad oggi Shevcenko detiene anche il record di reti con la nazionale ucraina (48).
E Rebrov? Dopo un’altra stagione alla Dinamo condita da 30 reti, cercò fortuna prima in Inghilterra (Tottenham), poi in Turchia, entrambe le esperienze però si rivelarono fallimentari, col centravanti ucraino che segnò col contagocce. Nel 2004 tentò il riscatto al West Ham, ma realizzò soltanto 2 reti in 27 presenze. Così la stagione successiva tornò alla Dinamo dove iN 3 stagioni realizzò altre 24 reti, per poi approdare al Rubin Kazan e chiudere la carriera all’Arsenal Kiev nel 2010.
Ma come detto in apertura, una Dinamo Kiev come quella non la vedremo mai e di tandem offensivi forti come quello composto da Shevchenko e Rebrov questo sport non ne ha conosciuti molti.

Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia

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