(ASI) Sarri ed il suo 4-3-3 dovranno lavorare molto prima di riuscire ad imporsi in Premier League. Esistono notevoli differenze tra Napoli e Londra, così come numerose sono le differenze tra calcio italiano ed inglese. Due grandi piazze, due eccellenti campionati, numerose difficoltà. In Inghilterra non sempre il bel calcio è sinonimo di successo, a meno che non ti chiami Pep Guardiola.
Il 4-3-3 collaudato del tecnico ex Barça abbina qualità e fisicità. Il City è apparso più forte non tanto sotto il profilo tecnico, quanto su quello fisico.
Laporte, sostituto per infortunio al minuto ‘86 da Otamendi, e Stones, due baluardi difensivi, hanno praticamente controllato gli avversari senza dover ricorrere a straordinari. Se Pedro, Hudson Odoi e Morata non hanno praticamente impensierito Bravo, Il “Kun” Aguero con una doppietta da autentico centravanti, ha trafitto prima Caballero, poi il Sarrismo.
Il bel calcio piace a tutti, ma a contare, da sempre, sono i risultati, le vittorie. Neanche una Premier League in bacheca ha salvato Antonio Conte dall’esonero. Sarri è dunque avvisato.
Nel frattempo gli occhi degli addetti ai lavori sono puntati sul calciomercato. Persi Higuain e Rugani, due fedelissimi di Sarri, in attesa di conoscere il futuro di Hazard e Willian, i blues sarebbero avanti rispetto ad Inter e Milan nella corsa a Bernard.
Di pochissimo, però, e sappiamo che nel calcio, ed ovviamente anche nel mercato, conta lo sprint finale. Lo stesso che, dopo la vittoria di Torino per 1-0, è mancato al Napoli per conquistare il tricolore. Bernard vicino, dunque, ma ricordate, cari lettori, come direbbe Sid Hudgens di L.A. Confidential, è una notizia di prima mano, molto ufficiosa. Resti tra noi e quindi: zitti, zitti…
Raffaele Garinella- Agenzia Stampa Italia