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Calcio. Torna l'ombra del caclio scommesse?
(ASI) Torna l'ombra delle scommesse sul calcio italiano, 31 anni dopo il maxiscandalo che portò il Milan in serie B e appena 5 anni dopo Calciopoli. Una grande inchiesta in tutta Italia vede coinvolti infatti pezzi da 90 del nostro calcio, che secondo le accuse avrebbero pilotato diversi match di serie B e Lega Pro. Sebbene sia ancora tutto da stabilire a livello giudiziario, per adesso sono finite in manette, 16 persone, tra cui l'ex bomber della Lazio e della Nazionale Beppe SIgnori (per lui disposti gli arresti domiciliari) e i calciatori dell'Ascoli Vincenzo Sommese, ex ala del Torino (e peraltro già implicato nel 2007 in vicende legate al calcioscommesse), e Vittorio Micolucci, anch'egli all'Ascoli ed ex giocatore di Udinese e Bari. Ai domiciliari anche l'ex giocatore della Fiorentina Mauro Bressan, mentre in manette sono finiti anche l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista e  il portiere titolare del Benevento, il 27enne Marco Paoloni. Risultano indagati, inoltre, l'ex calciatore della Fiorentina Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e presentatore di Quelli che il Calcio, e il capitano dell'Atalanta ed ex calciatore della Nazionale Cristiano Doni.

SIGNORI ALL'ANSA: ABBIATE PIETA' «Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me». Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l'interrogatorio. L'ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse.

GIP: FALSATE LE PROMOZIONI DI ATALANTA E SIENA Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che «la frequenza delle manipolazioni è impressionante» e si giunge «a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare». Dalle intercettazioni, inoltre, emerge «l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite». Il gip spiega che l'attività dell'organizzazione «rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte» nella vicenda. «L'attività dell'associazione è infatti tuttora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive».
L'attività dell'associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea «un terreno fertile per l'insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli». Lo scrive il gip Guido Salvini, nell'ordinanza che ha portato agli arresti di 16 persone, tra cui l'ex attaccante Beppe Signori. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala «la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli 'zingari'», a capo del quale c'era Almir Gegic detto 'lo zingaro', slovacco arrestato nell'operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che «sono investiti da questi gruppi per ogni partita 'truccata' capitali dell'ordine delle centinaia di migliaia di euro» di cui non è nota la «provenienza», dunque non si possono «escludere fatti di riciclaggio».

COMBINE TRA DONI E IL PIACENZA Alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sul calcioscommesse «indicavano nel capitano dell'Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la 'combinè unitamente al difensore del Piacenza Gervasoni Carlo» per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era anche l' «obiettivo dell'organizzazione» che aveva scommesso sul match. Lo scrive il gip di Cremona Guido Salvini che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. «Giova altresì precisare - scrive il giudice - che il risultato finale dopo i 90 minuti di gioco è risultato essere 3-0 e che anche alcuni giornali sportivi che avevano analizzato l'incontro avevano commentato come quella in argomento potesse essere una partita sospetta visto il risultato e le abnormi puntate registrate». Il gip segnala inoltre la «seconda rete di Cristiano Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni», il difensore del Piacenza. L'incontro di calcio Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, «veniva pianificato in Bologna e precisamente in via U.Bassi nr.7, presso lo studio Professionisti Associati». Su quella partita Beppe Signori «ha investito 60.000 euro».

INDAGATI CON CELLULARI DEDICATI Nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale il gip di Cremona Guido Salvini ordina 16 arresti per le presunte partite truccate il giudice scrive che «i protagonisti dispongono di telefoni cellulari 'dedicatì, cioè usati solo per intessere i loro rapporti sui quali vengono dirottate le conversazioni più compromettenti e non è raro che vengano registrati inviti reciproci a spostare il colloquio quando il tenore dello stesso decolla sempre più verso l'illecito». Secondo il giudice, «esistono più gruppi di scommettitori che fanno parte dell'organizzazione, in quanto ne costituiscono un punto di riferimento stabile». «Non si tratta di scommettitori qualunque - annota il giudice -, ma di gruppi omogenei che costituiscono quasi un sodalizio nel sodalizio. È evidente che il braccio operativo dell' organizzazione sa di poter contare su questi scommettitori che anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti».

IN MANETTE UN DENTISTA Il medico odontoiatra arrestato ad Ancona si chiama Marco Pirani, e ad Ancona è molto conosciuto. Secondo gli investigatori, avrebbe avuto un ruolo preminente all'interno della presunta organizzazione, facendosi parte attiva nel proporre la manipolazione delle partite e corrompendo quanti potevano essere utili allo scopo. Pirani, peraltro, aveva contatti con diversi giocatori e direttori sportivi. Ora il professionista si trova egli uffici della squadra mobile, e presumibilmente dovrebbe essere trasferito a Cremona. La donna finita agli arresti domiciliari, invece, è Francesca Lacivita, una trentenne abruzzese residente ad Ancona, dove, in via Tavernelle, aveva l'agenzia di scommesse presso cui si appoggiava Pirani.

LE PARTITE COINVOLTE Gli arrestati sono Antonio Bellavista, Giorgio Buffone, Massimo Erodiani, Francesco Giannone, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato, Marco Pirani, mentre sono stati messi ai domiciliari, oltre al calciatore Beppe Signori, anche Mauro Bressan, Manlio Bruni, Francesca la Civita, Vittorio Micolucci, Ismet Mahmeti, Vincenzo Sommese, Gianluca Tuccella e Almir Gegic, cittadino slovacco residente a Chaisso in Svizzera. Inoltre, risultano indagate altre 28 persone.
Le persone messe in custodia cautelare avrebbero commesso, secondo l'ordinanza del tribunale di Cremona, «una pluralità di delitti di illecito sportivo, nonchè di truffe ai danni delle società di calcio e degli scommettitori leali», interferendo su 18 partite di calcio della Lega Pro, della serie B e della serie A, tra le quali Inter-Lecce del 20 marzo 2011, oltre a Cremonese-Spezia (17-10-2010), Monza-Cremonese (21-11-2010), Cremonese-Paganese (14-1-2011), Spal-Cremonese (16-1-2011), Benevento-Viareggio (13-2-2011), Livorno-Ascoli (25-2-2011), Verona-Ravenna (27-2-2011), Benevento-Cosenza (28-2-2011), Ascoli-Atalanta (12-3-2011), Taranto-Benevento (13-3-2011), Atalanta-Piacenza (19-3-2011), Alessandria-Ravenna (20-3-2011), Benevento-Pisa (21-3-2011), Padova-Atalanta (26-3-2011), Siena-Sassuolo (27-3-2011), Ravenna-Spezia (27-3-2011), e Reggiana-Ravenna (10-4-2011).
Poi il giudice indica i «mezzi» utilizzati dai componenti dell'associazione «per influire sul risultato delle partite, al fine di far corrispondere il medesimo a quanto oggetto delle scommesse di volta in volta predisposte». Per questo avrebbero «somministrato ai giocatori della Cremonese, nel caso della partita CREMONESE-PAGANESE del 14.1.2011, della sostanza ansiolitica ipnotica denominata LORMETAZEPAM, astrattamente idonea ad influire negativamente sul loro rendimento agonistico». Oppure in altri casi avrebbero influito «sul risultato, nel caso di indagati calciatori partecipanti alle partite interessate dalle scommesse (PAOLONI, QUADRINI, MICOLUCCI, SOMMESE ed altri), con un rendimento agonistico adeguato al raggiungimento di quello voluto» O in altri ancora avrebbero corrotto «alcuni giocatori, affinchè, per denaro, favorissero il risultato oggetto della scommessa» e in altri casi avrebbero preso«opportuni contatti direttamente con le società interessate».

PUNTARONO ANCHE SU INTER-LECCE Alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sul calcio scommesse puntarono anche sulla partita Inter-Lecce del 30 marzo scorso, ma gli andò male. Come emerge infatti dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese attualmente al Benevento, arrestato nell'inchiesta della Procura di Cremona, aveva fatto credere ad altre persone che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per «combinare» la partita. Tra gli scommettitori nell'ordinanza viene indicato anche Stefano Bettarini. Sulla partita era stato scommesso che l'Inter avrebbe dovuto vincere segnando almeno tre gol, ma il match terminò «con il risultato finale di 1-0».

CALMANTI AI GIOCATORI PER CONDIZIONARE LE PARTITE Per condizionare i risultati degli incontri sarebbero stati dati anche dei calmanti ai calciatori, in modo che giocassero al di sotto delle loro possibilità. È uno degli aspetti che sarebbe emerso, secondo quanto si apprende, nel corso dell'indagine sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di 16 tra ex giocatori, calciatori in attività, dirigenti di società e liberi professionisti. L'episodio si sarebbe verificato alla fine del campionato scorso della Lega Pro e coinvolgerebbe la Cremonese. In occasione di una sfida importante, uno degli indagati avrebbe messo nelle bibite a disposizione dei calciatori prima e durante l'incontro un calmante per 'addormentarlì e peggiorare le loro prestazioni. Al termine della partita cinque giocatori e un massaggiatore della squadra si sarebbero sentiti male. Da quell'episodio sarebbe scattata l'indagine che ha portato agli arresti di oggi.

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