(ASI) Il Lipsia non si ferma più. La neopromossa di proprietà della Red Bull è prima in vetta alla classifica. La Bundesliga è diventato il campionato più interessante da seguire in Europa. La scalata della squadra allenata da Ralph Hasenhuttl ricorda l’impresa titanica compiuta quest’anno dal Leicester City di Claudio Ranieri, squadra che ha vinto per la prima volta la Premier League.
C’è però una differenza sostanziale tra il Lipsia e la squadra inglese. Il trionfo dei ragazzi di Ranieri è stato accettato dagli avversari come una piccola falla di un sistema che tende quasi sempre a premiare esclusivamente le big o i più ricchi, la squadra tedesca invece è la più odiata della Bundesliga. Il motivo ? Mentre la squadra britannica è stata fondata nel 1884, oltre un secolo, il Lipsia nata dal nulla nel 2009 sotto la guida di Tino Vogel è una società senza storia e tradizione, ma cosa più importante gioca a calcio solo per pubblicizzare un prodotto (energy drink). Per molti infatti è soprannominata “la squadra della lattina”. Non a caso “RB”, significato di “Rasen Ball Sport”, ovvero “sport di palla sull’erba” è una citazione indiretta del marchio societario per raggirare le regole tedesche, secondo le quali una squadra non può affiancare un marchio commerciale al nome di un club.
Cento milioni di euro previsti in dieci anni. L’investimento previsto avrebbe l'obiettivo ambizioso di arrivare ai vertici del calcio tedesco e di quello europeo, con in prospettiva la vittoria della Bundesliga e la qualificazione alla Champions League o Europa League.
La multinazionale con sede a Salisburgo, già attiva nella Formula Uno prima con Sebastian Vettel ora con la stella nascente Max Emilian Verstappen è proprietaria di altre tre squadre di calcio: Red Bull Salzburg che dal 2005 gioca con questa nuova denominazione nella Erste Liga, la “prima lega” in Austria, i “New York Red Bulls” negli USA dove militava il centroavanti francese Thierry Henry e la brasiliana “Red Bull Brasil” di Campinas.
L'investimento economico della Red Bull nello sport è infatti immenso, pari per sponsorizzazioni solo a marchi importanti come CocaCola, Nike e Adidas
A Lipsia, dopo il fallimento della gloriosa Lokomotiv, il calcio era entrato in una sorta di limbo, in fondo interessa solo una cosa, avere un'opportunità di vincere e di sognare in grande. Vedremo se il brand sarà vincente non solamente sul piano imprenditoriale, ma anche sul terreno di gioco, i giocatori non scendono in campo per vendere bibite o farsi pubblicità, ma per vincere, ed effettivamente è quello che stanno facendo.
Francesco Rosati di Monteprandone - Agenzia Stampa Italia