A Lione la Nazionale di Conte ha battuto il Belgio 2-0
(ASI) Lione - Capitan Buffon lo aveva detto, ma iniziamo a pensare che stesse bluffando. "A volte si può essere martello, altre volte si deve essere incudine e subire."
L'Italia si sa, non parte da favorita in questi Europei di Francia, eppure è stata fino a questo momento la squadra più convincente. Gli Azzurri in soli novanta minuti hanno dimostrato di poter essere sia martello che incudine, contro un avversario temutissimo pieno di grandi campioni giovanissimi come Thibaut Curtois, Eden Hazard e Romelu Lukaku.
Prima Bonucci, l'indiscusso migliore in campo per fase difensiva e impostazione di gioco, lancia a Giaccherini un pallone da cinquanta metri di distanza e lo fa segnare dopo uno stop di sinistro e un immediato tiro di destro, poi un'ottima fase difensiva per tutta la durata della ripresa fino alla rete decisiva di Pellé.
Possono chiamarlo in parte il catenaccio che contraddistingue tradizionalmente la nostra Nazionale, ma senza dubbio è l'unica squadra che può permettersi di farlo grazie alla qualità della difesa. Antonio Conte ha riversato sugli Azzurri le caratteristiche della sua Juventus. Tutti soldatini direbbe Cassano, ma in realtà una squadra senza particolari talenti riesce a trovare un ottimo assetto di intesa e interdizione, di ripartenza e sacrificio collettivo. 3-5-2 a cui all'estero sono poco abituati con gli esterni di centrocampo chiamati a svolgere una doppia fase, estremamente offensiva e difensiva al tempo stesso, con grande vocazione nella corsa.
Da lì sono nate le più azioni più pericolose, da lì i Belgi sono stati neutralizzati nonostante le loro grandi qualità. Hazard nel secondo tempo ha dato un impatto diverso alla partita senza trovare la via del goal. Curtois è stato chiamato due volte a salvare il risultato per impedire il 2-0 su contropiede, ma nulla ha potuto alla terza occasione in pieno recupero della ripresa.
Mentre Repubblica d'Irlanda e Svezia nel pomeriggio avevano trovato solo un pareggio per 1-1, l'Italia parte così con i tre punti, non solo vincendo, ma anche convincendo.
Non si può pronosticare quel che accadrà nelle prossime partite, ma certamente nell'arco di sette potenziali match iniziare con il piede giusto può dare molto in termini di fiducia e prestazione in campo.
In sostanza, gli Azzurri godono del blocco Juve che consolida il settore difensivo, con Buffon tra i pali e il trio Barzagli, Bonucci Chiellini. Poi in avanti giocatori forse non di classe o prime donne, ma sicuramente pronti alla corsa e al sacrificio più di altri, in breve quelli che piacciono ad Antonio Conte, come per esempio Candreva e Giaccherini.
Leonardo Bonucci, grazie alla sua esperienza di gioco, sa ormai perfettamente impostare raccogliendo l'eredità di Pirlo e compensando l'assenza di Verratti.
I cartellini gialli per la Nazionale sono stati tanti, ma hanno rispecchiato novanta minuti di grande sacrificio, più da incudine che da martello.
Nonostante tutto, il punteggio si è rivelato essere uno dei più rotondi fra le gare di esordio della fase a gironi.
Non brucia solo la Francia piegata dagli scontri fra hooligan e polizia oppure dagli scioperi, ma arde anche il cuore degli Azzurri. E dopo diverse competizioni incolori forse era giunto veramente il tempo di tornare a far battere il cuore azzurro, in campo come sugli spalti o di fronte ai televisori, una sfumatura, almeno in Italia, tutt'altro che incolore.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia