(ASI) La carriera di Andres Iniesta inizia all'età di otto anni, quando i genitori lo iscrivono nell'Albacete, club della città natale. Si mette subito in mostra e nel 1996, a soli dodici anni, viene notato durante il torneo Infantil de Brunete dagli osservatori del Barcellona che, dopo una breve discussione con la famiglia, lo portano alla cantera blaugrana, la Masia Catalana. Dopo aver giocato per due stagioni nel Barcellona B, esordisce a diciotto anni con la prima squadra in Champions League contro il Club Brugge.
Nel 2004-2005, con l'arrivo in panchina di Franck Rijaraard, il centrocampista diventa titolare inamovibile e in breve tempio uno dei giocatori più forti nel panorama mondiale.
Nella stagione 2008-2009, quella del "triplete" (Liga, Champions League e Coppa del Re) risulta decisivo nella semifinale di ritorno di Champions League, quando a Stamford Bridge con il Chelsea realizza all'ultimo minuto di recupero il gol decisivo per il passaggio in finale. I catalani trionfano 2-0 e si laureano campioni d'Europa, Iniesta realizza l'assist per il gol del vantaggio di Samuel Eto'o. A fine partita Wayne Rooney definisce Iniesta "Il miglior giocatore al mondo",mentre al termine del campionato viene eletto calciatore spagnolo dell'anno.
Nel 2011 gioca da titolare la finale di Champions League a Wembley contro il Manchester United, vinta poi dagli spagnoli per 3-1. Nello stesso anno, nella partita di ritorno di Supercoppa contro il Real Madrid, sblocca il risultato con un preciso pallonetto, la partita finirà 3-2 per i blaugrana, questo consente di vincere la coppa (decimo titolo).
Con i catalani vince tutto: sei campionati, sei Supercoppe di Spagna, due Coppe del Re, tre Champions League, due Supercoppe europee e due Mondiali per Club, classificandosi secondo al Pallone d'Oro 2010.
Da sogno anche il palmares di "Don Andrés" con la nazionale. Dopo aver vinto un Europeo Under-19 e un Mondiale Under-20, debutta nella formazione maggiore il 5 maggio 2006 nella sua città, Albacete, in occasione dell'amichevole con la Russia. Va al Mondiale in Germania, ma gioca solo una partita. Diventa presto il faro delle Furie Rosse, col quale vince l'Europeo 2008 da titolare e il Mondiale 2010 decidendo nei supplementari la finale con l'Olanda. Nel 2012 completa lo storico triplete vincendo pure l'Europeo 2012, venendo eletto dalla Uefa "miglior giocatore del torneo". Nominato "Man of The Match" in ben 7 incontri, tra cui la finale del Mondiale 2010 con i Paesi Bassi e la finale di Euro 2012 con l'Italia; è stato sempre inserito nel "Best Team" della competizione, ed eletto miglior giocatore dell'Europeo 2012.
Considerato il centrocampista moderno per eccellenza, giocatore leggero, molto agile e versatile, è in grado di ricoprire vari ruoli di centrocampo. Grazie alle sue radici calcistiche derivanti dal futsal, il calcio a 5, il gioco di Iniesta è caratterizzato da una grande abilità negli spazi stretti e, grazie alla sua capacità di nascondere la palla all'avversario (soprattutto nell'uno contro uno) è anche soprannominato "l'illusionista". Regista molto agile, all'occorrenza è in grado anche di giocare in attacco. I suoi punti di forza sono il controllo di palla e la visione di gioco.
Andres Inesta ha deciso di continuare a giocare con il Barcellona e concludere qui la carriera: "Non è una questione di soldi, voglio rimanere qui e credo che anche il club voglia la stessa cosa. Voglio continuare a crescere come giocatore in questo club, dove le persone mi amano e mi rispettano."
Francesco Rosati di Monteprandone Delfico – Agenzia Stampa Italia