(ASI) Perugia. Il cinismo del Pordenone, lo sconcerto del Perugia. Il 2-1 per i friulani è l’epilogo di una partita che il Grifo avrebbe meritato almeno di pareggiare. Ma questa squadra, oltre a limiti propri, ha anche un credito con la fortuna, se è vero che stasera ha colpito due pali e fallito un paio di occasioni che avrebbero potuto indirizzare il match ben diversamente.
Emblema di questo il gol del 2-1 di Ciurria e il palo colpito da Carraro al 4’ della ripresa. Stessa identica azione, stessa conclusione, girata di sinistra. Il tiro del pordenonese va dentro, quello di Carraro si stampa sul palo. Per il resto, la formazione messa in campo da Cosmi, un 3/5/2 con Dragomir e Mazzocchi esterni, la difesa obbligata, Carraro in regia con a supporto Nicolussi e Falzerano, in avanti Melchiorri e Buonaiuto, ha giocato e creato in ampiezza, specie nel primo tempo. Il Pordenone si è limitato a controllare e ripartire con efficacia e concretezza, come si sapeva che avrebbe fatto. La partita è stata subito aperta. Dopo 6’ era già 1-1 e il Perugia ha mostrato di credere nella vittoria, ma il 2-1 al 40’ è stata una mazzata. La ripresa è stata meno vibrante da parte dei grifoni, che col passare del tempo hanno perso lucidità e fiducia. Non ha cambiato il trend l’ingresso di Iemmello, che anche stasera non è stato pronto a battere a rete in occasione dell’ assist di Melchiorri. E, dopo l’espulsione di Falzerano (ancora una volta il Perugia paga un eccessivo nervosismo, sul quale si dovrà riflettere) il passaggio al 3/4/2 non ha stanato un Pordenone cinico e determinato. Un Perugia, generoso ma leggero, esce con le ossa rotte. Ora deve guardarsi solo dietro, e potrà sbagliare poco o niente.
Daniele Orlandi-Agenzia Stampa Italia