(ASI) Perugia. La maturità non c’è ancora. Ma stasera è mancata ancora più la difesa. Il Perugia gioca un bel primo tempo, segna con Iemmello, spreca con Capone due mega occasioni e va al riposo avanti solo di un gol.
Becca un gol evitabilissimo dopo 40 secondi della ripresa -una squadra matura non lo avrebbe preso con tanta leggerezza- e subisce il contraccolpo psicologico. Non riesce più a riprendere il pallino del gioco in mano, cala anche fisicamente dopo un primo tempo giocato ad alti ritmi e concede campo ad un Cosenza che atleticamente esce alla distanza. Il Grifo trova comunque il 2-1 con Falasco (tra spalla e braccio la sua deviazione su corner) ma subisce subito il 2-2 causa errori in serie di tutti i difensori, da Nzita che concede il cross, ai centrali e Vicario che si fanno uccellare dall’acrobazia in anticipo di Rivière. Il finale, chi l’avrebbe detto appena mezz’ora prima, è di sofferenza pura, con il Cosenza che attacca da tutte le parti, il Perugia in affanno psicofisico e una difesa precaria che balla ad ogni affondo calabrese. Tanto che Oddo toglie Iemmello per far entrare Mazzocchi a protezione del pareggio! Insomma, tutto e il contrario di tutto in novanta minuti, ma il Perugia conferma stasera cose già note. Anzitutto che, dalla cintola in su, la squadra è in grado di inventare e segnare con creatività e buona continuità. Poi, che questa squadra, causa gli infortuni di Angella e Gyomber, ha attualmente una difesa assolutamente non all’altezza delle ambizioni di alta classifica, per cui prima possibile (ma è già tardi) la società dovrebbe intervenire sul mercato. Terzo, che questa squadra, aldilà degli errori dei singoli e dei reparti, non ha ancora acquisito la capacità di lettura delle situazioni e l’equilibrio nel gestire le situazioni in campo che servono in questa categoria. I giovani devono crescere, ma la crescita non è ancora lineare e costante, per cui spesso si rischiano passi indietro e battute d’arresto come quella di stasera, troppo frequenti per alimentare, al momento, le ambizioni che tutto l’ambiente coltiva. Per l’ennesima volta, il Perugia deve recriminare su ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. E, dato che questa è solo l’ultima delusione di una lunga serie, il dato è strutturale e andrebbe corretto con ogni possibile urgenza. È vero che la classifica aspetta, e tutto si giocherà nel ritorno. Ma, intanto, i punti che si fanno adesso conteranno anche dopo. E stasera il Perugia ne ha buttati via due.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia