(ASI) Non ce ne voglia Oddo – allenatore superlativo – ma il suo Perugia surclassato ad Empoli è parso leggermente arrogante. Lo stesso allenatore, sempre lucido e razionale, al termine della partita ha definito ha parlato di differente atteggiamento mentale della squadra.
La formazione scesa in campo contro il Frosinone – partita vinta magistralmente dal Grifo – è stata rivoltata come un calzino. Ben cinque novità – Mazzocchi, Sgarbi, Kouan, Balic, Falcinelli – sono apparse come un azzardo, soprattutto di fronte ad una squadra come l’Empoli, vera e propria corazzata del torneo.
Squadra che vince, solitamente non si cambia, al più si ritocca. Il Perugia gioca con un centrocampo a tre, e non mai facile perfezionare ed oliare determinati meccanismi. Cambiarne due – il 90% – non ha pagato.
Se Balic è ben lontano dall’essere quella giovane promessa che conoscono ad Udine – servirà comunque il giusto tempo di ambientamento – Kouan non possiede i guizzi di Falzerano. Ha grinta, corsa, dinamismo, ma il suo apporto è più quantitativo che qualitativo. Le geometrie di Carraro, sempre precise, magari non eccessivamente spettacolari ma magnificamente concrete, avrebbero fatto comodo, così come i cambi di gioco di Falzerano, capace di saltare l’uomo come pochi in serie B.
L’affinità tra Iemmello e Falcinelli – almeno per il momento – necessita di collaudo e, almeno per quanto visto finora, il modulo con un solo attaccante supportato da due trequartisti è parso più congeniale agli equilibri di squadra.
Oddo ha vinto a Pescara e lo ha fatto grazie ad un calcio champagne fuori dal comune. Quella squadra era umile, così come lo è stato il suo Perugia, almeno fino alla trasferta in Toscana. Un piccolo incidente di percorso può capitare, e perdere contro l’Empoli non fa certo parte di eventi straordinari. Dopotutto si tratta della squadra costruita per ammazzare il campionato. La storia del calcio insegna che da alcune sconfitte possono nascere percorsi di crescita importanti conditi da vittorie. Potremmo definirli ceffoni salutari, ed è questa la speranza che nutrono i tifosi del Grifo. Che sia dunque un piccolo incidente di percorso dal quale ripartire più forti di prima.
Nessun processo, dunque. Non lo meritano i Grifoni che, per quanto fatto fino a questo momento vanno sommersi di applausi. Dalla prossima gara contro il Pisa – non abbiamo dubbio alcuno – sapranno ritrovare quell’umiltà necessaria per stazionare stabilmente nella parte alta della classifica.
Raffaele Garinella - Agenzia Stampa Italia