(ASI) Salerno. La sconfitta di Salerno, oltre le tante assenze non ha altre attenuanti. Mica poco, direte. Certo, ma anche in queste condizioni era d'obbligo pretendere dai grifoni il minimo sindacale di una gara giudiziosa e, più di altre, votata al sacrificio e alla concretezza.

Niente di tutto questo, il Perugia di Salerno è stato la brutta copia sbiadita e sgualcita di quello visto nella parte centrale del girone. Mai in partita, mai niente più che un possesso palla sterile e una manovra involuta, a tratti leziosa e mentalmente rassegnata a non incidere. La squadra era più che rimaneggiata si, ma è chiaro che per supportare le ambizioni dichiarate o lasciate balenare (nell'ambiente del calcio le due cose si equivalgono) ci vorrebbero dei sostituiti all'altezza, oltre a titolari che, non a caso, sono stati schierati sempre e forse anche per questo sondaggio incorsi in infortuni di vario genere. Quindi, per dirla con le parole di Bucchi, per sapere cosa il Perugia vorrà fare da grande, prima di tutto dovrà rimpinguare la rosa adeguatamente, cioè numericamente, ma soprattutto qualitativamente. A cominciare dall'attacco, dove urge trovare un uomo capace di sfondare la rete con la foga dei cattivi, di buttar dentro con concretezza anche una palla sporca, una mezza occasione, un rimpallo. Per poi passare dal regista alla Prcic. Forse, con (relativamente) poco si potrebbe fare davvero molto e non vanificare il lavoro di qualità fatto da Bucchi con l'ennesima stagione dove si arriva a trenta ma non si fa trentuno. Peraltro, che il Perugia si trovi, malgrado Bucchi, nelle stesse situazioni dell'anno scorso, a dover pensare a correttivi sostanziosi per addrizzare la baracca, dimostra che non si è molto imparato dalla stagione passata, nella quale il tanto vituperato Bisoli (sia chiaro, nessun rimpianto di lui, e nessun confronto con Bucchi, pur se a parità di punti conquistati nel girone di andata) fu costretto a convocare e anche a schierare illustri sconosciuti delle giovanili per arrivare al numero legale. Bucchi questa situazione l'ha avuta solo in questo scorcio, ma tanto è bastato per mettere a nudo le carenze di questo organico, soprattutto nelle sue seconde linee. Ora, visto che la classifica, nonostante il pessimo finale di girone, ha aspettato il Perugia, che nei play off c'è ancora dentro, si devono con calma riordinare le idee e programmare la seconda metà della stagione chiarendo, anzitutto, se il Perugia, per puntare a qualcosa di ambizioso, dovrà fare spese o potrà anche, spendendo, fare qualche investimento per il futuro. Il campionato è livellato, e non di grandissimo livelli tecnico. A buon intenditore...

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia

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