(ASI) PERUGIA - Aveva appena parlato di Pescara, sede della partita con l’Ascoli, come una delle tappe fondamentali della sua carriera. Una piazza che aveva permesso a Cristian Bucchi di esordire come allenatore in Serie A ad appena 34 anni.
Ed invece, Ascoli-Perugia non si dovrebbe giocare più nel capoluogo abruzzese perché il Gos, per motivi di ordine pubblico, non ha dato l’ok. La data ed il luogo della sfida restano ancora tabù pur se si potrebbe giocare domenica ad Ascoli a porte chiuse oppure in uno stadio a capienza limitata.
E pensare che Bucchi aveva commentato così una partita per lui molto particolare: “Mi dispiace non giocare al “Del Duca”. Dietro a questa decisione c’è una situazione di disagio che vive sia la società marchigiana che la popolazione per la quale nutro rispetto ed affetto.
Ascoli e Pescara significano molto per me.
Con i bianconeri ho vissuto due parentesi molto importanti.
Alla fine della prima annata con la maglia marchigiana salimmo in Serie A.
A Pescara, invece, ho chiuso la carriera da calciatore ed ho mosso i miei primi passi da allenatore ad appena 34 anni. Ero quasi un bambino. Sapevo che in quel preciso momento storico non ero ancora pronto per allenare a certi livelli perché ero consapevole del fatto che il mio percorso doveva passare da tante tappe intermedie. In ogni caso, ringrazierò sempre il presidente Sebastiani per l’opportunità che mi ha dato”.
Messo da parte il momento Amarcord, Bucchi fotografa poi lo stato di salute della sua squadra ribadendo come la sua creatura abbia bisogno di tempo per crescere: “Oltre a Monaco squalificato, non saranno a disposizione Belmonte e Zebli. Il primo rientrerà la prossima settimana. Il secondo, purtroppo, in allenamento ha riportato una lesione all’adduttore. Vedremo quando potrà tornare in campo. Dezi e Di Carmine ci saranno anche se deciderò solo dopo la rifinitura di oggi pomeriggio se schierarli o meno. Anche Del Prete è disponibile. Alleno una squadra piena di giovani, molti dei quali sono alla prima esperienza in questa categoria. Il nostro percorso di crescita ha bisogno di tempi ben definiti pur se proviamo a bruciare le tappe attraverso il lavoro e le vittorie”.
Infine, Bucchi definisce l’Ascoli “una squadra solida e quadrata, molto brava a difendersi in 8-9 uomini per poi ripartire con grande efficacia. Dovremo stare molto attenti”.
Attenti, dunque. Pur se la data ed il luogo della partita al momento sono tutt’altro che certi.
Carlo Forciniti - Agenzia Stampa Italia