(ASI) Perugia. Un, due tre, il Perugia vola. Stavolta il risultato e il bel gioco non si dissociano e il Grifo stende un Avellino in verità in tono dimesso e mai entrato in partita. Ma, al netto dell'inconsistenza irpina, la prova della banda Bucchi è stata convincente, equilibrata tra la capacità di proporre e quella di gestire i momenti di pausa senza correre pericoli.
Tutti più che da sufficienza i grifoni, con menzioni particolari, nei tre reparti, per Di Chiara, Brighi e Di Carmine. Convincenti anche le prove dei subentrati, Buonaiuto, Acampora e Ricci, che hanno contribuito a gestire il doppio vantaggio con cui si era chiuso il primo tempo e a costruire il 3-0 che ha archiviato la pratica. Vincere aiuta a vincere, aveva detto alla vigila Bucchi. E si è capito cosa intendesse da alcune giocate in scioltezza, individuali e corali, con cui i biancorossi hanno schiantato la fragile resistenza degli ospiti. Da applausi i due gol di Di Carmine, il primo con un colpo da terra sul sette, il secondo su azione da manuale nata a sinistra sull'asse Buonaiuto-Acampora. E, poi, la prova tutta sostanza e intelligenza di Brighi, le delizie di Guberti, la progressione dirompente di Dezi e le decine di palle recuperate e giocate in ripartenza da Zebli. Per non tacere, dietro, Volta e Monaco (ottima la sua crescita) mastini insuperabili, Belmonte a suo agio anche sulla fascia e Di Chiara che ha ottimamente fatto entrambe le fasi. E, in attacco, la conferma di Nicastro come uomo dalla personalità intraprendente.Tutto bene, insomma. Ma perché diventi tutto oro quello che riluccica, si dovrà attendere la prossima partita, in casa con la capolista Cittadella. Se il Perugia dovesse confermare contro i veneti le cose buone fatte vedere oggi, prenoterebbe un viaggio in prima classe.
Daniele Orlandi- Agenzia Stampa Italia