(ASI) Una partita fra detenuti, replicata nei carceri delle città della Serie B ConTe.it e arbitrata dal presidente della Lega B Andrea Abodi, ha suggellato questa mattina a San Vittore, Milano, l'inaugurazione dello spazio giallo, un luogo "a misura di bambino" nei quali i figli dei detenuti incontrano i propri genitori.
Una giornata che ha coinciso con la presentazione della Campagna nazionale di raccolta fondi tramite SMS Solidale 45503 "Non un mio crimine, ma una mia condanna" promossa dall'Associazione Bambininisenzasbarre Onlus in collaborazione con B Solidale, piattaforma sociale della Lega Nazionale Professionisti B, e ENEL Cuore Onlus. Dal 9 al 28 novembre inviando un SMS o chiamando da rete fissa il numero 45503 si potrà sostenere la realizzazione degli "Spazi Gialli".
Lo Spazio Giallo della Casa Circondariale di San Vittore è il primo modello di una realtà strutturata di accoglienza, ascolto, attenzione a tutto il nucleo familiare e primo laboratorio permanente di sensibilizzazione del personale penitenziario oggi diventato il progetto pilota del sistema articolato di attenzione e cura delle relazioni, per un approccio relazionale che investe il carcere, parte integrante del circuito di accoglienza cittadino delle tre carceri milanesi - San Vittore, Bollate e Opera - a cui si aggiunge quello in via di realizzazione dell'Istituto realizzato a Napoli nella Casa Circondariale di Secondigliano che si inquadra nel progetto più ampio di rete nazionale. Il progetto nazionale parte dal circuito d'accoglienza milanese di Bollate, Opera e San Vittore, dove si inaugura il rinnovato Spazio Giallo realizzato a Napoli nel carcere di Secondigliano.
Al termine della presentazione nel campo di calcio Candido Cannavò di San Vittore si è disputata la partita di calcetto tra detenuti con figli e detenuti senza figli; arbitro d'eccezione Andrea Abodi. Contemporaneamente negli istituti penitenziari di 14 delle 22 città dove si svolge il Campionato Serie B ConTe.it - Ascoli Piceno, Cagliari, Como, Lanciano, Livorno, Novara, Perugia, Vercelli e in data successiva ad Avellino, La Spezia, Bari, Trapani, Vicenza - si sono tenute analoghe partite di calcio fra detenuti con figli contro detenuti senza figli; ad arbitrare giocatori, allenatori e dirigenti delle Società del territorio.
Da 13 anni Bambinisenzasbarre cura, tutela e promuove il mantenimento della relazione figlio/genitore durante la detenzione di uno o di entrambi i genitori ed il diritto del figlio alla continuità del legame affettivo attraverso un'attività di mediazione con l'esterno a sostegno della funzione genitoriale nell'interesse del bambino. Un impegno costante che ha portato alla firma della Carta dei figli di genitori detenuti, la prima in Europa, che riconosce i diritti dei 100mila figli dei genitori detenuti italiani, rendendo visibile la loro presenza nella società civile e negli Istituti penitenziari, quando incontrano il proprio genitore. È uno strumento trasformativo, che ha dato l'avvio ad un processo di umanizzazione non solo all'interno degli istituti penitenziari, secondo quanto anche indicato dall'Unione Europea, ma ha trasformato la prospettiva di tutto il sistema che ruota dentro e fuori il carcere mettendosi dalla parte dei minorenni, con la volontà di rendere questi meno vulnerabili.
B Solidale e tutta la Serie B ConTe.it sostiene dalla 12° giornata, fino alla 18a, in tutti i campi Bambinisenzasbarre, che ha meritato la scelta del Comitato etico della Lega B nella categoria Infanzia. Attraverso la forza comunicativa dello sport e in particolare del calcio, la volontà è di far conoscere questo progetto in modo da poter costruire tanti spazi gialli in giro per le carceri italiane.
Durante la presentazione Abodi ha parlato di mattinata di grandissima emozione: "E' un'altra maniera per affrontare il tema del bambino da quelli fin qui affrontati negli ospedali, nelle scuole e nel tempo libero. Diamo un mese e mezzo di attenzione e questo è il principale fatturato che possiamo mettere a disposizione verso i 100mila bambini che sono interessati al progetto. Speriamo che con il nostro contributo di comunicazione questo tema scali le classifiche dell'attenzione".
"I detenuti con figli e detenuti senza figli scenderanno in campo, in questa occasione, per ribadire il diritto al mantenimento del legame affettivo figlio-genitore e il diritto di quest'ultimo alla genitorialità. - ha dichiarato Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre - Soprattutto si vuole sottolineare il valore della "Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti" e la necessità che venga realmente applicata dal sistema penitenziario e dalla magistratura chiamando la società civile a fare la sua parte riconoscendo i bisogni di questi minori senza stigmatizzarli"