(ASI) Trapani 12 Dicembre 2014. Allo Stadio Provinciale di Trapani, sotto l’attenta direzione del sig. Renzo Candussio della sezione di Cervignano (UD), finisce 2-2. La “pareggite”, sindrome da cacciare al più presto, prosegue e segna in maniera determinante questo inizio di campionato del Perugia.
In Sicilia è arrivato, infatti, il decimo pareggio stagionale. Ma oggi, tuttavia, qualcosa sembra essere cambiato. Le conclusioni che possiamo trarre dai novanta minuti appena trascorsi sono, e non possono che essere, incoraggianti: questo Perugia può davvero (quando vuole) fare male. C’era bisogno di una scossa, specie dopo l’ultima deludente prestazione (0-0) al Curi contro il Latina fanalino di coda. E la scossa, quest’oggi, non doveva mancare…e non è mancata. C’è comunque rammarico, è bene tenerne conto. Tante (troppe) le occasioni sciupate. La concretezza, del resto, ultimamente non appartiene alla formazione di Camplone. E per fortuna una punizione (cross dell’ottimo Lanzafame, testa vincente di Goldaniga) e uno spiazzante calcio di rigore (Falcinelli) hanno raddrizzato una partita che, dopo i primi quarantacinque minuti, vedeva il Grifo in (apparente) difficoltà. Insomma, nulla di nuovo: si costruisce tanto, solita superiorità nel possesso palla, conquista spasmodica di calci d’angolo (ben nove).
Ma se prendi due gol come li hai presi, ovvero regalandoli (non è ancora Natale, per Zeus!), qualche interrogazione bisogna porla. Se subisci due reti nelle uniche, vere, due occasioni del Trapani qualcosa non torna, qualcosa non va. Gli amanti dello spettacolo si saranno certamente divertiti. L’anticipo della 18.a giornata di serie B non ha tradito le aspettative. Grazie, soprattutto, ad un Perugia arrembante, a tratti bello e appassionante. Questa squadra, se solo riuscisse a concretizzare il 50% di ciò che crea, sarebbe una spanna sopra tutte le altre: ecco l’origine del nostro rammarico. Un rammarico che non riesce a renderci pienamente soddisfatti e che ci lascia silenti ed indifesi dinanzi alla domanda: «il Perugia…cosa vuole fare da grande?» Un antico proverbio, se ben interpretato, ci viene incontro: chi si accontenta, gode. Ripartiamo da quest’altro punticino. Ripartiamo dalla bella e convincente prestazione odierna. Impareremo a godere un giorno, forse. E forse riusciremo realmente a pungere e graffiare, “col rostro e con l’artiglio”…come il buon D’Annunzio non esitava a scrivere e pensare.
Da Trapani è tutto,
Semper Audeamus!
Danilo Serra - Agenzia Stampa Italia