(ASI) Due squadre con caratteristiche diametralmente opposte Perugia e Frosinone.
I grifoni, grazie all’idea di calcio trasmessagli da mister Camplone, esprimono un calcio brioso e spettacolare, basato sulla qualità della mediana, sul giro palla e sulla spinta degli esterni; i ciociari invece prediligono un calcio fisico, meno dispendioso e basato sulla solidità, tentando di subire meno possibile là dietro per poi sfruttare le velleità degli attaccanti e i calci piazzati. La fantasia ed il bel gioco contro l’organizzazione tattica ed il pragmatismo quindi, il che ci porta ad evincere quelle che possono essere le chiavi tattiche del match.
GLI ESTERNI BIANCOROSSI
Il Perugia annovera quelli che ad oggi, si sono distinti come i 2 migliori esterni del campionato; a Del Prete, finora impeccabile in entrambe le fasi, spetterà il ruolo più difficile: non rinunciare alla fase di spinta, ma contenere nel contempo le iniziative del giovane Paganini, uomo più fantasioso e pericoloso del Frosinone, data la sua velocità e le sue doti balistiche. Crescenzi invece dovrà contenere Soddimo (vero playmaker dei nostri avversari) e spingere sull’out di sinistra per creare superiorità da quel lato. Qualora Crescenzi fosse riadattato a terzo di difesa, tali mansioni spetterebbero a Vinicius.
LA MEDIANA BIANCOROSSA Seppur orfana di Taddei e Nicco, con un Fazzi reduce dai 45 minuti giocati giovedì con l’under20 ed un Verre un pó acciaccato, il centrocampo del Perugia è qualitativamente superiore rispetto a quello frosinate e tale superiorità, si dovrebbe palesare soprattutto in fase di costruzione della manovra. Protagonista di domenica potrebbe essere Fossati, il primavera Milan, che già a Bari aveva mostrato ottima tecnica e visione di gioco, finora ha avuto poche chance per mettersi in luce e questa potrebbe essere la sua grande occasione per mostrare il suo valore. Inutile ribadire inoltre l’importanza di Valerio Verre, probabilmente la miglior mezz’ala dell’intera cadetteria, le sue verticalizzazione ed i suoi inserimenti possono muovere la difesa e destabilizzare la retroguardia avversaria. A Fazzi toccherà come al solito di fare il lavoro oscuro, ma con licenza di buttarsi nell’area avversaria qualora se ne presentasse l’occasione.
CONTENERE GLI ATTACCANTI AVVERSARI
Sarà impresa quantomai ardua, sia perché i 3 attaccanti di cui dispone Stellone sono di assoluto valore, sia perché l’assenza di Goldaniga (che spesse volte si occupava della marcatura del centravanti avversario) pesa come un macigno. Con un Rossi che probabilmente non ce la farà a recuperare, Baldan infortunato, Camplone dovrebbe optare per la soluzione Crescenzi terzo di difesa, in quel caso toccherà a lui arginare le iniziative di Dionisi (in vantaggio su Curiale). Giacomazzi sarà di nuovo al centro della difesa per poter impostare dalle retrovie, mentre a capitan Comotto toccherà il compito più difficile, arginare le doti aeree di Daniel Ciofani e raddoppiare all’occorrenza su Paganini, ma chi meglio di lui può farlo?.
IL TANDEM OFFENSIVO
Davanti dovrebbero giocare ancora Falcinelli e Rabusic, che oltre al consueto lavoro in termini di sacrificio, dovranno provare a scardinare la difesa avversaria fraseggiando e muovendosi il più possibile senza palla, per cogliere d’infilata Russo e Blanchard, o aprire spazi per gli inserimenti dei centrocampisti.
I CALCI PIAZZATI
I calci piazzati possono essere un fattore per entrambe le squadre, perché se è vero che il Frosinone schiera tanti saltatori (quindi servirà massima attenzione), sia perché nel nostro undici iniziale dovrebbe partire Vinicius, vero e proprio specialista dei calci da fermo.
Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia