(ASI) Una vera battaglia. E non sembrava una partita d’agosto visto l’agonismo e la grinta delle due squadre. Juve senza lo squalificato Conte e con Carrera debuttante a dirigere i giochi schiera il solito 3-5-2, con l’assolto Bonucci, Barzagli, l’ex Inter Lucio, Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, l’ex Udinese Asamoah, Matri e il ritornato Giovinco. Modulo quasi speculari per Mazzarri con Cannavaro, Campagnaro, Britos, Zuniga, Inler, Hamsik al centro su Pirlo, il neo acquisto Beharami e davanti l’innarestabile Pandev con 7 goal in sei partite e il matador Cavani. Mazzoleni ad arbitrare, Tagliavento e Rizzoli come arbitri di porta, Begonzi come quarto uomo. Per la prima volta si vede un sestetto arbitrale per garantire più regolarità.
Partita equilibrata fino al decimo, poi sale in cattedra la Juve, con Giovinco pericoloso su assiste di Pirlo; poi Lichsteiner mette un cross non capitalizzato e al 13’ Matri viene atterrato, ma Mazzoleni non fischia. La Juve prova a forzare, ma il Napoli si difende bene anche grazie a un grintoso Cavani che va su ogni pallone. Il Napoli attende e cerca il primo errore bianconere che arriva al ’25 che trova la linea difensiva zebrata altissima, Cavani la brucia in velocità si fa tutta la metà area avversaria, prova il tiro, ma trova un pronto Buffon che respinge, Lucio prova a mettersi di mezzo, ma con scatto felino di punta Cavani ribatte in rete. La Juve accusa il colpo e un duetto Cavani-Pandev impegna Buffon. Ma la Juve è dura a morire e Vidal s’inventa un cross che da destra verso sinistra trova il mancino al volo dell’ottimo Asamoah che con la pioggia diventa un tiro imprendibile per De Sanctis. La Juve si rianima, ma il Napoli continua a pungere e sotto pressione Bonucci al ’41 tenta un sombrero, che Pandev sfrutta, si porta di fronte a Buffone e con un pallonetto lo beffa, per l’entusiasmo partenopeo. La Juve prova a reagire, ma finisce in svantaggio il primo tempo.
Conte-Carrera mette dentro Vucinic per Matri, ma il Napoli si fa pericoloso su una dormita di Bonucci, ma Vucinic replica colpendo una traversa nel contropiede che trova la mano provvidenziale di De Sanctis. La Juve attacca, il Napoli s’innervosisce e De Sanctis deve fare gli starordinari 54’ su punizione di Pirlo e Cannavaro ci mette una pezza dopo che Vucinic aveva scartato il portiere. Poco prima Cavani è poco generoso e non vede ancora Hamsik libero. Mazzarri teme un espulsione e toglie l’ammonito Cannavaro per Fernandez. Le incursioni di Giovinco mettono in difficoltà il Napoli e Mazzarri leva Hamsik per Gargano. Le mosse non pagano, perché al ’71 Vucinic cade in area per colpa di Fernandez e Mazzoleni con un attimo d’icnertezza concede un contestato rigore. Vidal alla battuta spiazza De Sanctis. Le due squadre mantengono la tensione, finché all’improvviso viene espulso al ’84 Pandev per un presunto insulto al guardalinee. La partita s’innervosisce, ma degenera al ’93 quando Zuniga entra male su Lichsteiner e viene ammonito per la seconda volta. Mazzarri esplode e viene espulso e il Napoli rimane in 9 per i supplementari.
La partita si stranisce e la Juve si culla la vittoria, con un asfissiante possesso palla prima costringe Maggio a fare una autogoal da punizione di Pirlo per anticipare Bonucci e poi Marchisio stoppa magistralmente e serve Vucinic per il ko finale. Il secondo tempo supplementare vede una Juve attenta e un Napoli orgoglioso e caparbio, ma impotente.
La Juve vince così la sua quinta supercoppa italiana, si rifà della sconfitta per 5 a 1 del 1990 e della finale di Coppa Italia persa a maggio, il Napoli indignato per la prima volta in una premiazione non si presenta a ritirare la medaglia d’argento. Buffon alza la coppa e la dedica a Conte e a chi teoricamente avrebbe potuto alzare ancora quella coppa: Alessandro Del Piero. E’ la prima volta senza il numero 10, un nuovo trofeo si aggiunge, ma dopo 19 anni non c’è più il suo apporto. E’ iniziato un nuovo capitolo della storia della Juve.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia