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La Zebra sbrana la Lupa, giocando a porta romana

(ASI) Il Bologna nella lotta scudetto non vuole regalare niente alle due favorite. Infatti dopo i due pareggi (1-1-) con la Juve, costringe il Milan al secondo pareggio dopo quello di 2 a 2 all’andata. Milan graziato sul finale dal solito Ibra, anche se è giusto precisare che gli era stato annullato un goal regola per un fuorigioco inesistente. Juve che si vede di fronte un’occasione incredibile per portarsi a +3 a cinque dal termine.

 

Luis Enrique che aveva dichiarato che la sua Roma non è inferiore alla Juve e che doveva solo stare attenta a non fare errori come nel quarto di finale di Coppa Italia (3 a 0). Lo spagnolo sorprende mettendo in difesa De Rossi insieme a Kjaer, Perrotta a centrocampo al posto di Totti, che inspiegabilmente rimane in panchina. La Juve ci prova subito con Quagliarella e sembra convinta, infatti De Ceglie si infila nella difesa giallorossa, De Rossi fa un errore e Vidal con un piattone infila 1 a 0. Roma colpita e poi subito affondata al ‘8 Vucinic serve Vidal che fa un gran goal con un potente diagonale e ipoteca la vittoria. La Roma cerca di organizzarsi prova una debolissima conclusione con Gago, ma nessun pericolo per Buffon. La Juve continua il suo forcing e Stekelemburg “falcia” Marchisio, si fa espellere e rigore. Alla battuta l’eccellente Pirlo si fa respingere il tiro dal subentrato Curci (al posto di Burini), ma subito infila per il 3 a 0.

Il secondo tempo riprende con lo stesso let motiv e al ’52 da un cross di De Ceglie, tacco di Vucinic, che serve Marchisio che con un tiro da fuori area sigla il poker. Entrano per la Roma Bojan e Lamela per Osvaldo e un deludentissimo Pjanic che avrebbe dovuto fare il Totti della situazione; mentre per la Juve Borriello e Del Piero cambiano Quaglairella e Vucinic. La Juve gestisce il risultato entra Giaccherini per dare a Vidal l’ovazione che si accomuna a una gran festa del popolo bianconero. Roma non pervenuta, ricaduta nei suoi errori e che ha agevolato alla furia Juve la sua corsa e che abbatte così l’ultima grande rimasta dopo aver battuto due volte l’Inter, la Lazio, la Fiorentina, il Palermo e una il Milan e il Napoli. Juve che infila la sesta vittoria consecutiva realizzando complessivamente 18 goal e prendendone uno, galvanizzata dalle difficoltà e dalla pesantezza di gambe del Milan, che dalle parole di Allegri fa intravedere un pessimismo che non recrimina questa volta e si maschera dietro la sfortuna e che addirittura parla di blindare il secondo posto (con tredici punti di vantaggio dalla Lazio!). Ancora mancano 5 partite, il calendario sembra facile con le spacciate Cesena, Novara, con le quasi salve Cagliari e Atalanta e con la sola insidia dell’agguerrito Lecce, ma dovrà superare il suo handicap con le piccole e sancire la sua supremazia assoluta e prendersi il tanto agognato scudetto. Non c’è tempo per festeggiare che c’è subito il recupero contro il Cesena degli ex Mutu e Iaquinta e il Milan che dovrà affrontare per una delicatissima sfida con il contestatissimo Genoa, testimone di una brutta pagina del calcio che ha visto l’ammutinamento dei tifosi che ha sequestrato i calciatori per una mezz’ora costringendoli a levarsi la maglia e che c’è voluta tutta la diplomazia di Sculli per non far degenerare la cosa e proseguire la partita; situazione vergognosa e Preziosi per placare momentaneamente gli animi ha esonerato Malesani per De Canio. A parte ciò merita di essere segnalata, tornando a Juve e Roma, che questa è stata l’ultima volta da avversari tra Del Piero e Totti, sembrava che il giallorosso dovesse giocare e invece è stato l’inverso per una scelta discutibilissima di Luis Enrique che ha negato agli spettatori un ultimo duello tra questi due geni del calcio, Del Piero non ha segnato, ma sarà stato contento, perché ricordando un vecchio sfottò del pupone di un passato 4 a 0 della Roma, avrà pensato sicuramente, alzando la mano “France a casa!”.

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