(ASI) Devastanti. Il sabato aveva regalato il pareggio del Milan a Catania, sotto l’Etna e la sconfitta della Lazio a Parma, per conservare il secondo posto e guardare alla vetta per toccare quota -2, in caso di vittoria. La Juve con il 3-5-2 con cui aveva sconfitto l’Inter affronta il Napoli, desiderosi di agganciare il terzo posto, con i suoi tre tenori, che, però, toccano palla solo dopo dieci minuti e che vede subito la Juve pericolosissima con Bonucci e Borriello.
Napoli imbrigliata dalla ragnatela juventina e che nella prima mezz’ora mette alle corde i partenopei, salvo qualche fiammata di Hamsik, che prova a ravvivare. Primo tempo nervoso che vede l’ammonizione di Lichsteiner, De Ceglie e Vidal.
Nella ripresa la Juve prova ancora, De Sanctis fa un miracolo su un retropassaggio di testa di Campagnaro; ma da una successiva punizione di Pirlo, arriva al tiro Vucinic, che trova la deviazione vincente di rimpallo di Bonucci che trova il suo secondo goal in campionato (il primo contro la Fiorentina in casa). Mazzarri prova la carta Pandev, levando Inler e giocando con quattro punte. L’ingresso del macedone fa salire la squadra, ma Chiellini e Vidal sono su ogni pallone, senza contare le ottime chiusure di Barzagli. Episodio dubbio: Lichsteiner simula un fallo, Orsato, lascia correre (let motiv dell’arbitraggio) e non dà quindi il rosso. Mazzarri, temendo i pericolosi contropiedi juventini, leva Hamsik per Dzemaili. Nel momento migliore dei partonopei, Vidal su assist di Marchisio, fa un incredibile gioca di finte che conclude con un diagonale a rete per il boato dello Juventus Stadium, abbattendo gli azzurri.
Sembra finita, ma c’è uno spazio di una decina di minuti per Del Piero (al posto di Vucinic), che entra e serve subito Quagliarella (subentrato per il fischiato Borriello, ancora poco incisivo), a rete con un gran tiro, che non esulta per un goal che desiderava da fare da tempo. L’anno scorso Quagliarella s’infortunò gravemente prima della sfida di andata contro il Napoli, segnata da una tripletta di Cavani, oggi, invece, questa Juve è una corazzata incredibile che attacca fino al ’90 e va su ogni pallone e si prende la sua personale rivincita pure con il Napoli. Nel finale espulsione di Zuniga per un fallo di reazione su Chiellini. Una menzione speciale va sempre però al capitano, che fa il suo show e impegna in due occasioni De Sanctis, che gli nega la soddisfazione del goal.
Juve a -2, Milan nervoso, anche per il goal fantasma di Robinho e per lo spettro del Barcellona, che può segnare non solo il cammino dei rossoneri in Champion, ma può anche dare speranza alla rincorsa juventina, che con molta umiltà pensano solo al secondo posto, seppur meriterebbe veramente qualcosa di più. Questa Juve si dimostra l’ammazza grandi: due vittorie all’Inter, al Napoli, alla Fiornetina, una al Milan e alla Lazio senza contare l’eliminazione in Coppa Italia dello stesso Milan e della Roma. Bravissimo Conte a dosare le energie, gli uomini e a creare uno spirito guerriero collettivo. Con il Napoli ci sarà un’altra grandissima battaglia a Roma il 20 maggio per una spettacolare finale di Coppa Italia, ma, al momento si guarda al campionato e a otto giornate dal termine per lo scudetto tutto può succedere…