(ASI) La Juve di Ronaldo, Dybala e Higuain non dovrebbe avere rivali in Italia. Una rosa sulla carta che ha due formazioni invidiabili nel mondo.

Eppure a dicembre, dopo una serie di brutte partite risolte dai soliti solisti, la Juve è a – 2 dall’inter di Conte e tallonata a 3 punti da quella Lazio che ha mostrato i limiti di questa squadra. -7 punti rispetto all’anno scorso, Allegri sempre più rimpianto, Paratici che è la controfigura di Marotta. La Juve non convince, non gioca bene e ha perso quella voglia di dominare senza tregua.

Partiamo da lontano e dal mercato. Questa estate è stato tutto confuso e caotico. Paratici prende Rabiot con uno stipendio da 7 milioni, il secondo dopo Ronaldo, e Ramsey a parametro zero. Due giocatori blasonati che dovevano far fare il salto di qualità, ma il primo è un oggetto misterioso e inaffidabile, il secondo è quasi sempre infortunato. Spendono quasi 70 milioni per De Ligt, giocatore di prospettiva, ma che ha mostrato diversi limiti di impostazione ed errori di marcatura notevoli; è poi tornato Buffon, forse più per i record che per altro e che ha mostrato con il Sassuolo di non essere più il campione che fu, danno via il funambolico Cancelo e arriva l’impalpabile Danilo e l’inutilizzato Demiral. Paratici cerca di disfarsi di Dybala e Higuain, che sono gli unici che stanno tenendo a galla la squadra e Madzukic che sta in tribuna fisso. Ci si aggrappa alle certezze Chiellini e Khedira che si infortunano gravemente, al riscatto di Douglas Costa, alle prese sempre con i soliti problemi muscolari. Si inasprisce il rapporto con Emre Can, escluso dalla lista Champion, ma ogni volta autore di prestazioni insufficienti.

E poi c’è il grande rebus: Sarri. Chiamato per il bel gioco, addirittura per vincere la Champion, ma i risultati sono inferiori ad Allegri e Conte. Sembra una squadra costruita per vincere e invece presenta lacune in difesa, problemi a centrocampo e con un Ronaldo in crisi di identità. Supponenza? Ambientamento di Sarri? Stufi di vincere dopo 7 anni? Sarri forse passerà alla storia per avere interrotto un ciclo vincente, lasciando lo scettro a quel Conte che ha costruito qualcosa di unico alla Juve e che sta facendo lo stesso all’Inter?

La situazione non è tragica, ma è doveroso intervenire, forse anche nel mercato. Manca un terzino sinistro per far fiatare Alex Sandro e anche Cuadrado spostato in difesa si dimostra inaffidabile (Lazio docet). Il trequartista con Bernardeschi sempre mediocre e Ramsey discontinuo non convince. Forse sarebbe più opportuno un 4-4-2 con in mezzo Pjanic e Bentancur e sui lati Cuadrado e Matuidi, con un acquisto di due difensori e un centrocampista, cedendo Emre Can? O quel 3-5-2 di Contiana memoria potrebbe dare più solidità e dinamismo? Bonucci, De Ligt e uno tra Rugani e Demiral, Cuadrado e Douglas Costa sulle fasce o anche Bernardeschi e Danilo, potrebbero dare più slancio alle punte?

In questa strana e a tratti preoccupante Juve c’è una sola certezza: i conti non tornato.  Bisognerà cambiare qualcosa se non si vuole veder Antonio Conte festeggiare l’inizio del suo nuovo ciclo all’Inter con Marotta. Un 3 a 1 contro l’Inter segnò la prima sconfitta di Conte in campionato nel suo secondo campionato. Quella batosta diede uno scossone alla squadra, sembrata un po’ paga del successo del primo anno. Questo primo stop di Sarri con un giusto 3 a 1 della Lazio segnerà quella svolta verso una sana critica che porterà la Juve ai suoi potenziali veri livelli? Al campo l’ardua sentenza.

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