(ASI) – Si fa presto oggi, ad abbandonare le illusioni, le fugaci immaginazioni e i ricordi sottratti all’oblio, in modo più celere rispetto a quanto meditava lo stesso Ugo Foscolo nei suoi Sepolcri: “E senza rimembranze, in che freddo e taciturno deserto s’affannerebbero tutte le mie potenze vitali”. Il mondo possibile, a tratti utopico, non trova spazio pertanto nel culto che idolatra la realtà e che lascia sprofondare nel “vero” l’ingegno e l’apparente singolare perfezione dei gesti. Nel significato ultimo dell’autentica esistenza chiosa quasi sempre il nonsense e viene così la voglia di non prendersi troppo sul serio. Il “Non è possibile” è una formula che gradisce, ogni qualvolta, uno spettacolare ingresso, e scardina di proposito tutte le certezze del passato.
Il comunicato del gruppo Follieri sulla fine anticipata della trattativa per la cessione del Palermo Calcio e il possibile ingresso, in gran segreto, di una presunta cordata quotato in borsa rende ancor più complesso il compito di ricostruire una vicenda così tanto sospesa fra mondo possibile e mondo reale e fra gioia e dolore. Nella fluttuazione di un presente incerto, contrassegnato dalla mancata elezione del presidente dei rosanero (prevista inizialmente per il 26) e dalle dichiarazioni del patron Maurizio Zamparini circa un closing previsto entro il 10 novembre – data limite per l’approvazione del bilancio – verrebbe da chiedersi se anche quest’ultima parentesi possa chiudersi con un nulla di fatto. Troppe parole, troppi i pensieri fumosi e pochi fatti nel concreto. Antonio Ponte finora l’unico a farsi vedere dalle parti dello stadio Renzo Barbera e unico candidato alla presidenza dei siciliani è uscito di scena da qualche giorno proprio per far spazio ai possibili nuovi proprietari.
Intanto nell’attesa di capire il futuro dei rosanero, si pensa che questa possa essere la settimana decisiva in tal senso, ci sono le vicende di campo, che spesso a Palermo - soprattutto negli ultimi anni - rappresentano solamente degli elementi di contorno. Martedì sera c’è il Carpi in terra emiliana: formazione che ha affrontato i rosa ben sei volte (il primo risale al 2013) raccogliendo due pareggi, due vittorie e due sconfitte. I siciliani hanno sfatato il tabù lo scorso anno nelle sfide di andata e ritorno imponendosi massicciamente, dopo un bilancio che fino a quel momento li vedeva in netto svantaggio e con nessuna vittoria contro i biancorossi.
Stellone, dopo il pareggio contro il Venezia – impietosi i numeri del Barbera in termini di affluenza allo stadio – intende riscattarsi optando per un rinnovato modulo, visto il turnover quasi obbligato con l’assenza di Murawski, Trajkovski a centrocampo e Bellusci in difesa. Giungono di contro buone notizie invece per Struna, che il tecnico rosanero ha confermato in conferenza stampa e Chochev, anche se quest’ultima verrà si convocato, ma le sue condizioni saranno da valutare in funzione dello svolgimento della partita.
Il Carpi tornerà dopo il turno di riposo, pertanto gli emiliani avranno maggiori risorse fisiche da impiegare rispetto ai rosa, stretti nella morsa del turno infrasettimanale. La banda di Castori è carica nonostante l’avvio di stagione opaco, si contano fino a qui cinque sconfitte, due pareggi e una sconfitta. Anche in questo caso il bilancio arride al Palermo, vista anche la storia recente delle due società, ma in campo si partirà tutto da zero.
Probabili formazioni:
Carpi (3-5-2): Colombi; Pachonik, Suagher, Buongiorno; Jelenic, Sabbione, Mbaye, Di Noia, Concas; Arrighini, Mokulu. Allenatore: Castori
Palermo (3-4-1-2): Brignoli; Pirrello, Struna, Rajkovic; Rispoli, Haas (Fiordilino), Jajalo, Mazzotta; Falletti; Nestorovski, Moreo (Puscas). Allenatore: Stellone
Elisa Lo Piccolo – Agenzia stampa Italia