(ASI) L’esordio in serie A per il Frosinone, il secondo della sua storia, si apre in modo drammatico. I canarini escono sconfitti allo stadio “Azzurri d’Italia” contro una Atalanta già in condizione super.
La conferenza stampa del giorno prima di mister Moreno Longo lo aveva presagito: “Atalanta il peggior avversario che potesse aspettarci…”, e così è stato. La squadra ciociara nella prima di campionato, era normale per così dire, ha palesato tutti i problemi del momento. La squadra deve e anche subito trovare una sua fisionomia alla luce dei tanti acquisti messi in atto dalla società nel calciomercato. Rifondazione avevano annunciato e rifondazione c’è stata. Adesso bisogna lavorare sodo perché la massima serie non da tempo, bisogna calarsi nella realtà del “chi sbaglia, te la fa pagare”.
Moreno Longo schiera ormai il suo classico 3-5-2, tanti i nuovi in campo. Krajnc in difesa prende il posto di Terranova ceduto alla Cremonese. In attacco Ciano, in coppia con Perica, prende il posto di Dionisi, costretto a stare fuori per molto tempo per la rottura del crociato del ginocchio sinistro. Sulla mediana esordio per Zampano che prende il posto di Ghiglione. I padroni di casa partono forte, al 5’ Barrow impegna Sportiello. La vera palla gol per il Frosinone arriva al 9’ quando Ciano con un bel destro supera Gollini con il pallone che sbatte sul palo. Al 14’ i bergamaschi passano: errore in uscita dei canarini, palla per Toloi che serve un super Gomez, il migliore della partita, che davanti a Sportiello mette in rete l’1-0. Al 19’ ancora Gomez che ci riprova ma bravo Sportiello a respingere. Al 35’ pericolosa incursione di Hateboer che mette in mezzo un pallone invitante per Barrow che arriva in ritardo. Al 43’ sono gli ospiti che vanno vicini al pari: Punizione perfetta di Ciano con il pallone che lambisce di poco il palo.
Il secondo tempo vede solo i padroni di casa dominare. Gomez in campo fa quello che vuole, al 47’ fa un assist al bacio in area dove Hateboer è bravo sul secondo palo a fare il 2-0. Il tris dell’Atalanta arriva al 61’. Sempre Gomez ad inventare un pallone pennellato al centro dove Pasalic a due passi dalla porta appoggia in rete. Nel recupero il folletto argentino a firmare il poker dei padroni di casa.
Atalanta (3-4-2-1): Gollini, Toloi, Djimsiti, Masiello, Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (30’ st Castagne, Pasalic (36’ st Pessina), Gomez, Barrow (9’ st Zapata). Allenatore: Giampiero Gasperini
A disposizione: Berisha, Rossi, Valzania, Reca, Cornelius, Mancini, Ali Adnan.
Frosinone (3-5-2): Sportiello, Goldaniga, Salamon, Krajnc, Zampano, Chibsah, Maiello (17’ st Soddimo), Hallfredsson, Molinaro, Ciano (36’ st Pinamonti), Perica (36’ st Matarese). Allenatore: Moreno Longo
A disposizione: Bardi, Ghiglione, Ariaudo, Brighenti, Capuano, Beghetto, Crisetig, Cassata, Besea.
Arbitro: Piccinini di Forlì. Assistenti: Preti di Mantova e Rocca di Vibo Valentia.
Quarto uomo: Abisso di Palermo. Uomo al Var: Fabbri di Ravenna
Marcatori: 14’ pt e 47’ st Gomez, 2’ st Hateboer, 16’ st Pasalic
Ammoniti: Perica (Fr) e Goldaniga (Fr)
Nel dopogara arriva Moreno Longo scuro in volto davanti ai giornalisti per rispondere alle domande. Il tecnico piemontese senza giri di parole esordisce così: “Sapevamo benissimo di affrontare un avversario molto più in condizione di noi e con un rodaggio importante in fatto di incontri disputati e vinti in campo europeo. Di contro abbiamo avuto la possibilità di giocare insieme soltanto i novanta minuti. L’Atalanta non ci ha permesso di giocare come avevamo preparato la gara. Ritmo alto soprattutto nei primi venti minuti della partita. E’ chiaro che dovremo lavorare molto per velocizzare il recupero nei confronti di avversari più avanti nella preparazione”.
Moreno Longo cosa salva della prestazione con l’Atalanta
“Finché abbiamo avuto gamba siamo stati in grado di controbattere l’avversario sul piano del ritmo. Dovevamo lavorare meglio sul piano del possesso palla. E’ venuta fuori anche mancanza di lucidità, quando non sei lucido tutto diventa difficile”.
Quanto tempo ci vorrà perché il Frosinone acquisisca una buona condizione ed essere competitivo?
“Penso che dopo la sosta avremo acquisito una condizione tale da poter affrontare la partita con una brillantezza migliore. Ma ripeto bisogna lavorare davvero molto per riuscire a trasformare il gruppo, formato da sedici giocatori nuovi. Nessun dramma per adesso, solo tanto lavoro per migliorare”.
La società come nei suoi intenti, ha ritenuto apportare una vera rivoluzione in sede di mercato, puntando su giocatori di esperienza. Così come costruita, lei pensa possa salvarsi?
“A causa dei play-off abbiamo avuto poco tempo per amalgamarci. Ma la strategia messa in campo dalla società è stata quella di mettere su una formazione nuova per otto/nove undicesimi per raggiungere una salvezza tranquilla. Ripeto ancora che bisogna solo lavorare molto perché la formazione acquisti una sua precisa identità in grado di imporsi e raggiungere l’obiettivo prefissato”.
Davide Caluppi Agenzia Stampa Italia