(ASI) ROMA – Spalletti non fa sconti nemmeno alla sua squadra del cuore e si porta a casa la settima vittoria consecutiva, quella probabilmente più roboante. Si perché di fronte la Roma aveva quella Fiorentina che arrivava all’Olimpico appaiata ai giallorossi, sul terzo gradino del podio della classifica, l’ultimo utile per agganciare un posto Champions (per la verità si partirebbe dai preliminari).
L’allenatore ex Zenith, decide di giocarsela senza il centravanti vero con Perotti nella posizione che ormai tutti chiamano di “falso nueve”, Pjanic a tessere le fila del gioco giallorosso e Keita alla De Rossi, come schermo davanti alla difesa, per impedire a Kalinic di ricevere palloni giocabili e per interdire Borja Valero in fase di inserimento. La Viola parte pure bene ma è costretta a rinunciare pressoché subito a Borja Valero e poco dopo a Vecino, entrambi infortunati. La Roma dopo un quarto d’ora aggiusta le mire, va vicino al gol in un paio di occasioni con Salah e trova il vantaggio con un’imbeccata dello stesso egiziano per El Sharaawy, che infila i pachidermici difensori viola e l’incolpevole Tatarusanu sottomisura. Quinto gol in sei partite da titolare per il Faraone, probabilmente sbolognato in maniera troppo celere dal Milan. La Roma accelera, trascinata da un Pjanic ispirato, la Fiorentina sbanda: al 25’ Salah raddoppia, sfruttando anche un maldestro tocco di Astori, dopo un doppio scambio con Perotti, anch’esso sempre più integrato nel progetto. Nemmeno il tempo di respirare che un altro errore di Astori, mette Perotti nelle condizioni di battere ancora Tatarusanu, ma il diagonale dell’ex Siviglia si stampa sul palo. Lo scampato pericolo però si trasforma in cruda realtà per gli uomini di Paulo Sosa, poco dopo: è il 39’ quando Digne di petto innesca El Sharaawy che si beve ancora Astori, entra in area e serve in cioccolatino d’esterno destro a Perotti che infila la porta viola per la terza volta. La partita non avrebbe più senso anche perché nel frattempo come detto in precedenza, Paulo Sosa è dovuto ricorrere a due cambi forzati, che gli hanno rivoluzionato il centrocampo. A darglielo un senso al secondo tempo ci pensa Digne che nell’ultimo dei due minuti di recupero concessi da Irrati, si inventa un fallo sciocco ai danni del subentrato Tello, in area di rigore. Penalty concesso su consiglio dell’addizionale Guida e trasformazione di Ilicic. La ripresa riprende con la Fiorentina vogliosa di rientrare in partita; l’avvio sembra promettente con gli ospiti che provano a spingere sull’accelelratore, lasciando però ampi spazi ai giallorossi per le ripartenze. Al 13’ infatti, una magia di Pjanic lancia Salah in velocità, l’egiziano entra in area ed uccella il portiere avverso, con un piattone proprio in mezzo alle gambe. 4-1 e buona notte ai suonatori. L’ultima mezz’ora è accademia ed è utile solo per sentire l’ovazione regalata dallo stadio Olimpico a Francesco Totti che si toglie pure il lusso di colpire il palo su calcio di punizione. Sarebbe stato troppo anche se il divario mostrato dal punteggio in questo momento tra le due squadre, ci sta tutto, sia per condizione fisica che per valori espressi. Ed ora la Roma, con sette successi filati sulle spalle, si mette in poltrona, per capire se magari, in caso di errori di Napoli e Juventus, ci fosse la possibilità di poter guardare ben oltre quel terzo posto che, a vederla adesso la squadra giallorossa, genera sicuramente una marea di rimpianti per quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
Tabellino
ROMA-FIORENTINA 4-1 (3-1)
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ROMA (4-3-1-2) Szczesny; Florenzi, Manolas, Rüdiger, Digne; Pjanic, Keita, Nainggolan; Perotti (dal 16' s.t. Vainqueur); Salah (dal 41' s.t. Dzeko), El Shaarawy (dal 31' s.t. Totti). (De Sanctis, Emerson, Castan, Zukanovic, Maicon, Torosidis, Uçan, Iago, Strootman). All. Spalletti.
FIORENTINA (4-4-1-1) Tatarusanu; Roncaglia, Gonzalo, Astori, Alonso; Bernardeschi, Vecino (dal 34' pt Badelj), Costa, Borja Valero (dal 29' p.t. Tello); Ilicic (dal 22' Mati Fernandez); Kalinic. (Lezzerini, Satalino, Tomovic, Blaszczykowski, Pasqual, Kone, Babacar). All. Sousa.
ARBITRO Irrati di Pistoia MARCATORI: El Shaarawy (R) al 22', Salah (R) al 25', Perotti (R) al 39', Ilicic (F) al 47' p.t.; Salah (R) al 13' s.t
NOTE spettatori paganti 12.402, incasso di 686.234 euro. Abbonati 23.861, quota di 578.879 euro. Ammoniti Badelj, Salah, Pjanic, Bernardeschi, Tino Costa per gioco scorretto, Nainggolan per proteste. Recuperi: 2' pt, 2' st.
LE PAGELLE DEI GIALLOROSSI
SZCZESNY 6,5 Solo normale amministrazione, ma svolta con diligenza. Insiste molto (troppo) su queste rimesse ragionate per far ripartire l’azione dal basso. Sul rigore intuisce ma non c’arriva.
FLORENZI 6,5 Sembra un cavallo imbizzarrito. Corre per dieci fa le cose in maniera frenetica e questo lo porta a sbagliare qualche pallone di troppo. Però male non va...
MANOLAS 8 Mezzo voto in meno perché sul 4-1 sbaglia il tempo dell’intervento a centrocampo e permette a Kalinic di toccare un pallone all’84’... Naturalmente stiamo scherzando: un muro, un colosso greco che cattura ogni pallone che circola dalle sue parti.
RUDIGER 7 Meno elegante del compagno di reparto, ma efficace il giusto. Paulo Sosa lo lascia libero di impostare e lui lo fa con inusuale precisione. Quando c’è da non badare al sodo non cerca certo la giocata stilisticamente apprezzabile.
DIGNE 6,5 Macchia un’ottima prestazione con lo sciagurato intervento di fine primo tempo che causa il rigore che potrebbe rimettere in corsa i viola. Nei mismatch è l’unico che perde il confronto con Tello, ma tutto sommato ed episodio già raccontato a parte, lo limita il giusto.
KEITA 7 Inizia balbettando e permettendo a Borja di incidere tra le linee. Man mano che passa il tempo s’impadronisce del territorio e fa terra bruciata intorno a se ed introno all’area di rigore della Roma.
NAINGGOLAN 7,5 Ma sicuri che ce ne sia uno solo in campo? E’ onnipresente e da un fastidio boia ai tecnici centrocampisti viola. Inesauribile come le pile duracell, a lui si mezzo punto in meno per aver preso un giallo al 91’ per disturbo alla barriera avversaria. Manolas lo redarguisce pesantemente ed i due si beccano a fine gara. Poi foto ricordo insieme nello spogliatoio. Le grandi squadre nascono anche da queste piccole ma importanti cose.
PJANIC 8 Disegna calcio. Manda tre volte Salah nello spazio in due occasioni nascono i gol per la Roma. La pennellata spalle alla porta di 30 metri con cui inventa il gol numero 4 è roba da numeri 10, è roba da Francesco Totti.
SALAH 8 Se alla Fiorentina era rimasto qualcuno che non lo rimpiangeva, dopo stasera si deve essere ricreduto pure lui. 2 gol, un assist, giocate d’alta scuola, il Messi d’Egitto è in palla. Gol numero 10 e 11 in un sol colpo. Già riscattato... Meno male.
Dal 41’st. DZEKO sv. Entra per la passerella finale a Salah. Poco o niente, per lui visto che la partita è già in ghiaccio da tempo.
PEROTTI 7,5 Sembra che giochi alla Roma da una vita. Si trova a meraviglia con i compagni di reparto, in maniera maniacale con El Sharaawy. Potrebbe pure fare doppietta, ma tutto solo davanti a Tatarusanu, becca in pieno il palo. Perdonato ampiamente.
Dal 16’st. VAINQUEUR 6,5 Entra per dare muscoli al centrocampo e per rischiare il meno possibile sul 4-1. Missione compiuta con i soliti due tre falletti che spengono le velleità avversarie.
EL SHARAAWY 8 Quinto gol in sei partite da titolare. Una spina costante nel fianco della Fiorentina (Astori se lo sognerà per molto tempo...). Ma perché al Milan lo hanno cacciato? Ma Balotelli vale davvero più di lui? Risposte per cui non cerchiamo domande, sappiamo solo che a Roma ringraziano Milanello di vero cuore.
Dal 31'st. TOTTI 6,5 Chiamato in campo a gran voce dal suo popolo che sempre lo ha difeso e lo sostiene. Regala un paio di giocate delle sue, l'ultima delle quali è una perla su calcio di punizione che bacia il palo esterno ed esce, con Tatarusanu spettatore immobile non pagante.
SPALLETTI 9 E’ lui il vero artefice di questa macchina perfetta. I suoi non perdono mai le distanze, mai una posizione sbagliata e non mollano un centimetro nemmeno a risultato acquisito. Questione di mentalità è vero ma anche di schemi provati e riprovati. Dopo la gara col Verona disse: “Devo insegnare ai miei attaccanti che devono andare a vedere cosa c’è oltre l’ultimo difensore avversario, oltre quella linea”. Deve averglielo insegnato bene, visto che ogni volta che la Roma recupera palla i suoi si fiondano verso l’area avversaria in 4-5. E se fosse arrivato un mese prima??? Chissà...
Fabio Marracci – Agenzia Stampa Italia
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