(ASI) Roma – Troppo pesanti le assenze nella Roma che anche a Palermo stecca la prestazione nella prima parte, palesando limiti di personalità, ed anche tecnici in una rosa
forse un po’ sopravvalutata ad inizio dell’anno, quando si pensava addirittura che la squadra di Rudi Garcia, partisse anche davanti alla Juve nella corsa al titolo. Il mister francese un po’ per necessità, un po’ per scelta, rivolta l’11 iniziale per cercare di evitare di ripetere l’approccio negativo della scorsa settimana nel derby: tutto inutile, dopo 2’ scarsi, Astori trova il modo di perdere un pallone sanguinoso al limite dell’area; Vasquez non crede ai propri occhi e serve Dybala tutto solo che fulmina De Sanctis. Partita subito in salita per la Roma, che fatica a ritrovarsi sia per il pressing e la verve del Palermo, ma anche a causa di un attacco schierato con Iturbe e Ljajic ai fianchi di Destro totalmente inutili, in tutta la propria interezza con il solo ex furetto viola, a tentare anche se inutilmente, di cambiare le sorti del match. E così il primo tempo scorre via con una parata complicata di De Sanctis ed un suggerimento di Ljajic non raccolto da Destro, goffo e in ritardo nell’occasione. Nella ripresa la Roma ci mette più piglio e trova il pari con Destro, che sfrutta un assist di Strootman di testa, dopo un calcio di punizione di Pjanic. L’olandese sale in cattedra, aiutato anche dai suoi compagni di reparto, compreso Paredes, mai timido e spaventato in questa sua prima da titolare con questa maglia. Alla fine però sarà ancora De Sanctis a negare la gioia a Dybala, mentre Sorrentino rimarrà pressoché inoperoso, sintomo di una Roma che non c’ha provato praticamente mai a portare a casa un risultato che l’avrebbe tenuta a galla; adesso si deve pensare a preparare Firenze con già 5 punti sul groppone nei confronti della Juve.
LE PAGELLE DEI GIALLOROSSI
DE SANCTIS 6,5 Pronti via ed è impallinato. Senza colpe è vero ma lui non fa praticamente nulla per cercare di contrastare Dybala lanciato a rete. Poi si prodiga in una bella presa su capocciata del Mudo Vasquez e nella ripresa salva capra e cavoli, sempre su Dybala.
FLORENZI 5 Sarà suo il posto da terzino dopo Maicon? Lo può fare ma in altre occasioni ha dimostrato di saperci fare meglio. Attacca senza criterio, non guarda mai la linea degli altri tre di difesa, non si affanna particolarmente ad aiutare dietro. Quando entra Maicon sale a centrocampo e da li se ne perdono le tracce. Solito impegno, ma confusione inusuale per lui.
YANGA-MBYWA 5,5 Già non è bellissimo da vedere dal punto di vista stilistico, se poi perde la solita efficacia è davvero dura. Non funziona la coppia con Astori, anche per colpa di un centrocampo che specie nel primo tempo filtra poco e anche per meriti di due tipetti niente male come Vasquez e Dybala.
ASTORI 5 E’ il regista basso della squadra e specie a Palermo che non c’è De Rossi, è lui che deve impostare. Pronti via e lancia un assist con cui gli avanti rosanero si divertono fino ad arrivare con semplicità alla meta. Poi soffre sempre maledettamente la rapidità di Dybala. Ricorre spesso alla rudezza, ma questa proprio non è stata la sua partita.
PAREDES 6 Nel primo tempo si fa fatica a ritrovare anche soltanto la sua sagoma, travolto dal tourbillon creato dai locali che aggrediscono in ogni zona del campo. Nella ripresa il ritmo cala, lui trova la posizione e dimostra qualità e grinta. Esordio senza paura, ma perché Garcia per un intero girone non lo ha mai visto? Mistero…
Dal 34’st. MAICON sv In campo per Paredes senza possibilità, ne voglia di dannarsi più di tanto l’anima per incidere.
STROOTMAN 7 In assoluto il migliore dei suoi, anche se quando capisce che Vasquez in prima battuta lo deve prendere lui, il Palermo è già avanti (ma forse in questo caso arriva trardi il diktat di Garcia). Nella ripresa che aggiusta anche la posizione, diventa un faro, il vecchio Strootman che conoscevamo prima dell’infortunio di Napoli. L’assist del pari è suo. Bentornato.
PJANIC 6,5 Poco incisivo in zona gol, ma al Barbera aveva altri compiti. In mezzo al campo prova a mettere ordine ed anche a scardinare le resistenze del muro rosanero. Non trova assistenza in nessuno dei suoi talentuosi compagni.
LJAJIC 5,5 Tanto fumo, pochissimo arrosto, anche se il pochissimo avrebbe potuto trasformarsi nell’assist del pari se solo Destro fosse stato più sveglio nel taglio che lo ha portato a sbagliare il controllo tutto solo davanti a Sorrentino. E’ l’esatto contrario dei suoi compagni nella prima parte sembra volersi caricare la squadra sulle spalle, anche se predica nel deserto. Nella ripresa che la Roma cresce, anche se relativamente, lui scompare, costringendo Garcia a toglierlo.
Dal 35’st. TOTTI sv Un quarto d’ora compreso recupero, per dimostrare che non stava bene.
DESTRO 6 Un attaccante vive per il gol… Lui fa gol quindi cartellino timbrato. Però non fa praticamente altro in 90’… In tutto il match si ricordano di di lui: uno stop sbagliato davanti la porta, un colpo di testa alto ad inizio ripresa, il tocco su imbeccata di Strootman sul gol del pari. Stop.
ITURBE 4,5 Se un giocatore di questa importanza, in una partita di questa importanza viene sostituito da un ragazzino della Primavera col risultato in bilico, è già eloquente della sua prestazione. Ci prova ma non riesce, alimentando i rimpianti di chi giudica troppo oneroso il costo del suo cartellino. E’ giovane si farà, per ora non ci siamo.
Dal 29’st. VERDE 6 Il voto è un immenso in bocca al lupo per la sua carriera. Il gioiellino della Primavera viene gettato nella mischia da Garcia per tentare di cambiare qualcosa, vista l’evanescenza di Iturbe. Sarà per un’altra volta…
GARCIA 5 Si aggrovella su se stesso, per cercare di far fronte ai tanti problemi di formazione che ha. Questo è un alibi, ma: ancora una volta, come già successo in altre occasioni, specie Derby, Sassuolo e Bergamo, la sua squadra sbaglia l’approccio alla partita; in 18 occasioni Paredes ha visto il campo solo una manciata di minuti contro la Juve, mentre anche in situazioni di risultato acquisito, non è mai stato impiegato cosicché si è trovato ieri ad arrivare al 90’ coi crampi. Ad un certo punto toglie Iturbe per mettere un ragazzino ed inserisce Totti lasciando in campo Destro. Una lettura della partita poco comprensibile e la Juve se ne va…
Fabio Marracci - Agenzia Stampa Italia