E’ un fallimento. Non si sono attenuanti la Juve di Agnelli, Marotta e Del Neri fa acqua da tutte le parti. Fuori dall’Europa league con un girone modesto, ora fuori dalla Coppa Italia affondata dalla Roma dell’ex Ranieri, che si riprende l’ennesima rivincita con V ucinic e Taddei e praticamente fuori dalla lotta scudetto.
Guardiamo al mercato: l'Inter campione del mondo ieri sera ha preso Pazzini, in seguitissimo da madama tutta la scorsa estate, dopo essersi assicurata Ranocchia e Kharja; il Milan capolista ha risposto con Cassano, altra promessa Juve mai mantenuta, Emanuelson, Van Bommel e Didac Vilà; il Napoli ha piazzato il colpo Ruiz, soffidandolo alla Juve e si parla di scudetto? Dove si vuole andare con un Del Piero, l’unico decente ma ormai trentasettenne, Amauri inguardabile, Martinez inesistente, Iaquinta più fermo che attivo, Quagliarella ha fatto crac e san Krasic non basta più. Bisognava fare molto in questo gennaio e l’unico acquisto è Barzagli, un buon rincalzo nulla più. E con una Roma così spumeggiante e con la Lazio che non molla anche quest’anno come ormai avviene da troppo tempo non si vincerà nulla. Calciopoli ha ucciso la Juve e da allora serie B, illusioni e delusioni, c’era una squadra invincibile, ora non c’è neanche l’ombra, come se una serie di sfortunati eventi si fosse abbattuta su questa ormai vecchia gloria, ma come diceva il Gattopardo, “tutto cambia per rimanere così com’è” e forse c’è davvero bisogno di tornare alle origini per ritornare grandi e forse l’uomo della provvidenza è colui che ha reso invincibile e che ha travolto la sua creatura: Luciano Moggi. Si vocifera di un suo ritorno, cosa gradita perché almeno verrebbe qualcuno che sa cosa è il calcio e non avremmo un presidente bambino e un direttore e un allenatore inadeguati per questo livello.
Daniele Corvi - Agenzia Stampa Italia