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(ASI) BERGAMO - La Roma esce da Bergamo, con un punto ripreso proprio in extremis, dopo che l’arbitro Damato assistito ad arte dai suoi collaboratori, aveva provato in tutti i modi, a tarpare le ali alla squadra di Garcia, non concedendo due calci di rigore, uno dei quali macroscopico ed annullando un gol di Bradley regolare.
Eppure la Roma questa partita avrebbe potuto vincerla ugualmente, se solo non avesse impiegato 65’ per entrare in partita, a causa delle cervellotiche scelte di Garcia e di una clamorosa papera di De Sanctis, fin qui impeccabile nelle sue prestazioni. La Roma che affronta un’Atalanta rabberciata e praticamente senza difesa, decide di rinunciare a Pjanic e Ljaijc sostituiti da Bradley e Marquinho. Il primo tempo se ne va così senza grandi sussulti eccezion fatta per una trattenuta di Cazzuola su Gervinho lanciato a rete. Nella ripresa detto del gol di Brivio, in collaborazione con la barriera della Roma e con De Sanctis, Garcia decide di variare qualcosa ed inserisce proprio Pjanic e Ljaijc al posto del peggior De Rossi di stagione e di un Marquinho impresentabile a certi livelli. La Roma inizia a prendere campo e schiaccia la squadra bergamasca nella sua area di rigore; Maicon diventa un fattore così come i due nuovi entrati appunto Ljaijc e Pjanic. Proprio da un tiro del terzino brasiliano arriva il fallo di mano di Canini, un’autentica parata su una conclusione diretta in porta. Il buon Damato, un signore vestito da arbitro, lascia correre e sullo sviluppo dell’azione, Ljaijc trova Bradley sul secondo palo che di testa insacca. Uno dei collaboratori del suddetto signore di Barletta, alza immediatamente la bandierina segnalando erroneamente, il fuorigioco dell’americano. La Roma non ci sta e continua ad attaccare alla ricerca di un pari che starebbe perfino stretto all’undici di Garcia. Ancora un assist di Ljaijc viene sprecato da Florenzi che di testa da un metro non trova altro da fare che sparare in bocca a Consigli che finisce lui in porta, ma ricaccia il pallone. Si va avanti così fino al 90’, quando sempre il gioiellino ex Fiorentina, se ne va fino in fondo in area, prima di servire un pallone basso al centro che Strootman infila regalando almeno l’1-1 ai suoi, rendendo meno amara una pillola che in molti, non ultimi i direttori di gara, hanno tentato di rendere indigesta alla squadra capitolina.
Fabio Marracci – Agenzia Stampa Italia
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