Calcio, Il punto sulla ventisettesima giornata di serie A

 

(ASI) Nqpoli-Juventus: Il big match della stagione si è disputato di venerdì sera al San Paolo, col Napoli di Mazzarri che era obbligato a vincere per alimentare le proprie speranze di lottare per il titolo, ma la Juventus di Conte partiva con l’imprescindibile presupposto di andare a punti per mantenere i partenopei a debita distanza.

Il tecnico bianconero preferisce Giovinco a Matri nel ruolo di spalla di Vucinic davanti, mentre Mazzarri schiera Pandev dall’inizio a supporto di Cavani con Hamsik a rimorchio. La Juve parte bene e già in avvio di prima frazione prende in mano il pallino del gioco, rendendosi pericolosa in un paio di occasioni. Al 10° gli ospiti passano; Pirlo batte un corner da sinistra, Chiellini svetta in area anticipando tutti e di testa supera De Sanctis, 1-0 Juventus. Qualche minuto dopo i bianconeri avrebbero anche l’occasione di raddoppiare con Vucinic, il montenegrino però calcia con sufficienza a porta quasi sguarnita, consentendo a De Sanctis di recuperare e compiere una superparata. In chiusura di tempo però i partenopei pareggiano a sorpresa, Inler fa partire un gran destro da fuori, Bonucci devia leggermente la sfera che si infila alle spalle dell’incolpevole Buffon; si va a riposo sull’1-1. Nella ripresa l’inerzia del match cambia completamente, i padroni di casa galvanizzati dal pareggio appaiono più propositivi complice anche l’ingresso di Dzemaili (un centrocampista) per Britos (un difensore). Il Napoli ci prova prima con un paio di conclusioni da fuori con Hamsik (fra i migliori) e ancora con Inler, poi intensifica la spinta costringendo i bianconeri a difendersi con le unghie e con i denti. Al 74° I partenopei dispongono della palla-gol più ghiotta del match, dopo l’ennesimo tiro da fuori respinto da Buffon, la palla capita sui piedi di Dzemaili, che con il portiere avversario a terra spedisce incredibilmente sul fondo. Nel finale ci prova anche Cavani su punizione, ma il Matador dimostra una volta di più che non è la sua giornata sparando alto. Finisce 1-1, risultato che fa sorridere la Juventus, che si mantiene a +6 da un Napoli coriaceo che non ha niente da rimproverarsi, consapevole di avercela messa tutta fino al fischio finale.                                                                            

Milan-Lazio: Sabato sera a San Siro si disputava un match fondamentale per l’assegnazione del terzo posto, valido per l’accesso alla prossima Champions League. Il Milan di Massimiliano Allegri infatti, ospitava la Lazio di Petkovic. Il tecnico rossonero, privo di Balotelli (contusione nel derby), lancia Pazzini dal primo minuto con El Sharaawi a sinistra e Boateng a destra; mentre Petkovic conferma Floccari unica punta con Hernanes, Candreva e Lulic a supporto, non disponendo di Klose e Mauri. Il Milan parte bene sfruttando la corsia di sinistra, dove De Sciglio ed El Sharaawi fanno sfaceli, approfittando anche delle difficoltà di Pereirinha, preferito a Cavanda (alle prese con problemi col rinnovo contrattuale). Al 16° arriva l’episodio che cambia la partita; Candreva perde palla a centrocampo, De Sciglio lancia El Sharaawi che supera Pereirinha e taglia verso l’area, Candreva nell’ estremo tentativo di rimediare lo stende al limite guadagnandosi il rosso diretto. Da lì il Milan comincia a costruire palle-gol: prima El Sharaawi spreca una buona occasione sparando addosso a Marchetti, poi Pazzini calcia a botta sicura dopo una respinta corta di Marchetti, ma Biava è bravissimo a deviare la traiettoria della palla. Al 40° i rossoneri passano, Abate lascia partire un missile che Marchetti respinge corto, sul tap-in Pazzini si fa trovare pronto ed appoggia in rete a porta vuota. 3 minuti dopo i padroni di casa si portano sul 2-0, El Sharaawi crossa da sinistra, Pazzini svetta di resta centrando il palo, ma la palla finisce sui piedi di Boateng che ribadisce in rete. Nella ripresa Petrkovic prova a rimescolare le carte inserendo Cana al posto di un deludente Pereirinha, la Lazio prova a rientrare in partita, non riuscendo però a costruire occasioni nitide se non con una punizione di Hernanes bloccata da Abbiati. Poco dopo i rossoneri uccidono il match ancora con Pazzini, che sfruttando l’erroraccio di Radu su lancio di De Sciglio (forse il migliore in campo), si ritrova a tu per tu con Marchetti e lo trafigge di destro. Da lì al termine accade poco altro, il match finisce 3-0, punteggio troppo pesante per una Lazio condizionata irrimediabilmente dall’ espulsione di Candreva (sulla quale permangono i dubbi), Milan che quindi completa la rincorsa ai biancocelesti scavalcandoli al terzo posto e portandosi a quota 48.                               

Catania-Inter: Al “Massimino” di Catania gli etnei vera e propria sorpresa della stagione affrontavano l’Inter di Andrea Stramaccioni reduce dal pareggio nel derby. Nerazzurri in campo con Rocchi unica punta, con Alvarez e Guarin a supporto e Palacio in panchina (visto l’impegno di Tottenham di giovedì prossimo). I padroni di casa partono meglio e già al 7° trovano la rete del vantaggio con Bergessio, che approfitta di un grossolano errore di Juan Jesus e a tu per tu con Handanovic, lo beffa con un tocco sotto. Al 19° il Catania raddoppia, Lodi batte un corner da sinistra e Marchese a centro area svetta anticipando tutti: 2-0. Il secondo tempo riparte sulla falsariga del primo, il Catania gestisce il possesso palla e va più volte vicino al 3-0, in particolare con Bergessio che a tu per tu con Handanovic gli spara addosso. Al 50° però l’inerzia della gara cambia completamente, Palacio (entrato ad inizio ripresa) inizia a cerare scompiglio nella retroguardia etnea e Stankovic (inserito al posto di Kuzmanovic) prende in mano le chiavi del centrocampo nerazzurro. Al 52° l’Inter accorcia le distanze con Alvarez che di testa da 2 passi devia in rete un traversone dalla destra di Palacio. A 20 dalla fine gli uomini di Stramaccioni pareggiano con Palacio che stavolta veste i panni del finalizzatore. Il Catania è in bambola completa, l’Inter invece acquista fiducia e preme per completare la rimonta, impresa che riesce al 92° quando ancora Palacio batte a rete dopo una bella azione di Cambiasso sull’out di sinistra. Inter caparbia (e fortunata) quindi che riesce a conquistare 3 punti fondamentali per credere ancora nel terzo posto, con Stramaccioni che ancora una volta azzecca i cambi nella ripresa, guadagnandosi ancora la fiducia di Moratti.                                                                                                                             

Roma-Genoa: I giallorossi di Andreazzoli cercavano la terza vittoria consecutiva nel posticipo delle 20.45 di domenica, per farlo dovevano battere il Genoa di Ballardini, reduce da 5 partite senza sconfitte. Il tecnico di casa conferma il tridente Tott-Osvaldo-Lamela, con De Rossi playmaker e Torosidis a presidiare la corsia di destra; Ballardini invece ripropone Borriello unica punta con Bertolacci a supporto. Nel primo quarto d’ora di gara sono i liguri a rendersi più pericolosi, facendosi vivi più volte dalle parti di Stekelenburg, senza però confezionare occasioni nitide. Nel momento di maggior spinta dei rossoblù però, la Roma passa: l’arbitro decreta un rigore a favore dei giallorossi, dal dischetto si presenta Totti e non fallisce, raggiungendo Nordahl nella classifica “all time” di gol a 225. La reazione degli ospiti è veemente, ci provano prima con Borriello che devia un cross da sinistra impegnando Stekelenburg, poi sugli sviluppi di una mischia con Bertolacci, col portiere olandese costretto a prodigarsi in un altro grande intervento. Al 42° Borriello viene atterrato in area da Burdisso è il direttore di gara assegna il penalty al Genoa; dal dischetto va lo stesso Borriello e ristabilisce la parità. La prima frazione si chiude sull’1-1.  Nella ripresa la Roma torna in campo più motivata, De Rossi prende in mano le redini del centrocampo e Lamela sembra più ispirato nell’ uno contro uno, con Totti sempre illuminante dalla trequarti in su. Proprio da un corner di Totti al 58° arriva il gol del 2-1, a segnarlo è il baby Romagnoli (classe ’95, debutto dal primo minuto per lui), che di testa anticipa un Frey tutt’altro che impeccabile in uscita alta. Da lì la Roma gestisce la partita piuttosto agevolmente, complice anche l’espulsione di Kucka a 15 dalla fine. All’89° il sempiterno Perrotta ( subentrato ad Osvaldo 8 minuti prima) trova la rete del 3-1, uccidendo le speranze di rimonta del Genoa. Terza vittoria consecutiva per Andreazzoli e Roma che ripropone la propria candidatura per un posto in Europa, liguri invece che si mantengono comunque a +5 dal terzultimo posto.                                                           

Fiorentina-Chievo: Montella per la prima volta in stagione parte col tridente composto da Liajc, Toni e Jovetc, nella speranza di centrare una vittoria fondamentale per la corsa all’Europa contro il Chievo di Eugenio Corini. Al 4° i viola trovano il vantaggio con Pasqual, autore di una vera e propria prodezza balistica su calcio di punizione. Suyl finire della prima frazione però i padroni di casa si addormentano e i gialloblu trovano il pareggio con Cofie che di destro realizza sfruttando un traversone basso di Guana dalla trequarti destra. Al 20° della ripresa Montella sostituisce Jovetic con Larrondo fra lo stupore generale. I viola però ricominciano a carburare e dopo un paio di occasioni nitide, è proprio Larrondo al 78°  correggere in rete di testa una sponda di Toni, regalando la vittoria ai suoi.                                                                                                      

Le altre partite: Il Bologna di Stefano Pioli ottiene una vittoria fondamentale in chiave salvezza contro il Cagliari del tandem Lopez-Pulga. I felsinei trovano il vantaggio al 5° con Taider su appoggio di Gilardino. Al 18° i padroni di casa raddoppiano grazie ad un capolavoro del solito Alessandro Diamanti, che dal vertice destro dell’ area sarda lascia partire un sinistro a giro che si infila al sette, scavalcando l’incolpevole Agazzi. Il punto del definitivo 3-0 lo realizza Pasquato a tempo scaduto, con una splendida conclusione da 30 metri.  L’Udinese trova un’importantissima vittoria esterna in casa del Pescara, l gol partita lo realizza tanto per cambiare Totò Di Natale dopo 8 minuti. Vince 1-0 anche la Sampdoria, grazie ad Icardi (9° gol stagionale), che di testa anticipa Mirante sfruttandone l’uscita sbagliata. Per la Samp 11 punti nelle ultime 5 partite con Delio Rossi in panchina, per il Parma di Donadoni invece, si tratta della terza sconfitta consecutiva. Nella delicatissima sfida sakvezza tra Siena ed Atalanta la spuntano i bergamaschi, che si impongono 2-0 in virtù della doppietta di Jack Bonaventura. 0-0 tra Torino e Palermo nell’anticipo delle 12.30 di domenica.

Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia

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