Calcio: Il punto sulla diciannovesima giornata di serie A

 

(ASI) In una 19a giornata di serie A ricca di sorprese spicca la clamorosa sconfitta interna della Juventus capolista contro la Samp di Delio Rossi.

E dire che per gli uomini di Conte seppur rimaneggiati (Asamoah in coppa d'Africa e Chiellini infortunato) le cose si sono messe in discesa fin da subito, al minuto 12 infatti i bianconeri trovano il vantaggio su rigore realizzato da Giovinco, schierato dall' inizio al fianco di Matri. Dopo aver rischiato di subire il raddoppio in un paio di occasioni i  blucerchiati rimangono pure in 10, al 37' Berardi  ottiene il secondo giallo e raggiunge prematuramente gli spogliatoi. Nella ripresa però l' inerzia del match cambia, dapprima gli ospiti trovano il pari con baby Icardi che lanciato in campo aperto trafigge un colpevole Buffon con un diagonale di destro da fuori, successivamente, al 69' la Samp raddoppia ancora col talentino classe 93 che a tu per tu con Buffon, lo batte di nuovo con una potente conclusione sotto la traversa. Negli ultimi 20 minuti i bianconeri vanno più volte vicini al pari, con Vucinic (subentrato a De Ceglie al 61') che prima scaglia un destro che si stampa sulla traversa, poi, qualche minuto dopo non riesce a deviare in allungo da 1 metro una sponda di  Quagliarella. La Samp trova un insperata vittoria esterna quindi, fa un notevole passo avanti in ottica salvezza e dà speranza alle inseguitrici di una Juventus che sembra aver accusato oltremodo le assenze in difesa, con Peluso alla prima da titolare in bianconero che deve ancora inserirsi nei meccanismi della retroguardia della capolista.Ad approfittare della debàcle degli uomini di Conte è la Lazio di Petkovic, che nell' anticipo serale del sabato trova i 3 punti contro un Cagliari coriaceo, che contende fino all' ultimo respiro la posta in palio ai padroni di casa. In un “Olimpico” quasi gremito i biancocelesti schierano una folta trequarti costituita da Hernanes, Mauri e Lulic (preferito a Candreva) dietro a Klose, i sardi rispondono con Ibarbo e Saù davanti, con Nainngolan trequartista. Nel primo tempo Klose crea scompiglio nella retroguardia rossoblu e dopo una debole conclusione di esterno destro, sfiora la rete alla mezz' ora, quando lanciato in campo aperto salta Agazzi, ma conclude largo chiudendo troppo il diagonale col destro. Il Cagliari risponde in chiusura di tempo con Nainngolan, la cui conclusione viene respinta sulla linea a portiere battuto. Nella ripresa la partita si accende; a trovare il vantaggio sono i sardi col solito Marco Sau, che al 62' trafigge Marchetti, la reazione dei padroni di casa non si fa attendere e dopo un paio di occasioni sprecate, trovano il pari al 79' con Konko( prima rete stagionale), che in allungo sul secondo palo risolve una mischia sugli sviluppi di un corner. 5 minuti dopo Agazzi esce a valanga su Kolse, l' arbitro assegna il rigore e sventola il secondo giallo ad Agazzi. Dal dischetto va Candreva (entrato nella ripresa) e batte Avramov, regalando il vantaggio ai suoi, dopo che anche Cossu era stato espulso per proteste. Finirà così, 2-1 per la Lazio che si porta a -5 dalla Juve e continua a coltivare il sogno scudetto. Non approfitta della sconfitta della capolista l'Inter di Stramaccioni, di scena al “Friuli” di Udine nell' anticipo della domenica mattina. Con Milito fuori forma a causa di problemi muscolari, Strama opta per la coppia Cassano-Palacio con Guarìn a supporto, Guidolin invece schiera Luis Muriel al fianco di Totò Di Natale. Il primo tempo è piuttosto noioso, l' Inter va 2 volte vicina al vantaggio con Cassano prima e Palacio poi, l' Udinese invece sfiora il gol alla mezz'ora con una punizione di Di Natale da 30 metri che si stampa sulla traversa. Il secondo tempo è decisamente più intenso, i nerazzurri partono fortissimo e creano tantissime occasioni da gol, Palacio si trova 3 volte a tu per tu con Brkic, ma in tutte e 3 le occasioni gli difetta la mira. Nel calcio si sa, vige ancora la legge del “gol mangiato, gol subito”, soprattutto se dall' altra parte c' è un cecchino come Di Natale, che alla prima vera occasione con un diagonale da destra infila la porta di Handanovic, regalando il vantaggio ai suoi. Il raddoppio arriva al 75' con Muriel, la dinamica è piuttosto simile, palla in profondità e potente diagonale di destro che batte il portiere sloveno, dopo che un paio di minuti prima l' Inter era pure rimasta in 10 in virtù dell' espulsione di Juan Jesus. Al 79' c'è tempo per il 3-0 ancora per merito di Di Natale (11o gol stagionale). Brutta batosta per i nerazzurri, che con questa sconfitta restano a -9 dalla vetta e si complicano la vita anche in ottica piazzamento Champions.                                                                    In piena corsa per un posto Champions (e forse anche per lo scudetto) c'  il Napoli di Mazzari, che nonostante i 2 punti di penalizzazione e la squalifica di capitan Cannavaro travolge 4-1 la Roma di Zeman nel posticipo domenicale e si riporta a -7 dalla vetta. Il vantaggio i partenopei lo trovano dopo 4 minuti,col solito Cavani che da solo davanti a Goicoechea lo batte con l' interno destro. La Roma reagisce e sfiora il pari con Destro al 20', il giovane attaccante giallorosso sfrutta un passaggio filtrante di Totti, ma col sinistro non riesce a battere De Sanctis. Nella ripresa i ritmi sono decisamente più alti, il Napoli al 48' raddoppia ancora con Cavani che raccoglie un traversone da sinistra di Zuniga, e in girata di sinistro realizza la sua doppietta. Gli uomini di Zeman non ci stanno e vanno vicini al gol ancora con Destro, ma solo davanti a De Sanctis, l' attaccante sbaglia di nuovo calciando a lato, inducendo il tecnico boemo a sostituirlo con Osvaldo. Al 65' altra super occasione per gli ospiti, Totti conclude, la palla carambola sui piedi di Lamela che spara su De Sanctis, sulla ribattuta sopraggiunge Bradley, che incredibilmente calcia a lato a porta vuota. La Roma spreca e il Napoli segna e tanto per cambiare lo fa col Matador, abile a deviare in rete di testa un corner da destra a 20 dalla fine, per Cavani 16 gol in altrettante partite e primato nella classifica cannonieri. Ma non è finita perchè la Roma 3 minuti dopo accorcia le distanze con Osvaldo, che con un preciso diagonale in area batte De Sanctis e va addirittura vicino al 3-2 con Bradley, che di testa spedisce di poco a lato. Nel finale la Roma rimane in 10 e il Napoli chiude la partita con Maggio, che in contropiede batte Goicoechea. Grande prova del Napoli e passo indietro per una Roma che sembra aver risentito dell' assenza del giovane Marquinhos in difesa, nonché della scarsa vena realizzativa di Mattia Destro davanti.

Altra grande delusa di giornata è la Fiorentina di Vincenzo Montella, che perde la ghiotta occasione di raggiungere la Lazio al secondo posto, eroe di giornata è Mattia Perin, portiere classe 93 che con le sue parate guida il Pescara ad un insperata vittoria esterna. Nel primo tempo i viola creano almeno 8 nitide occasioni da rete, ma i tentativi di Jovetic, Borja Valero, Toni e Cuadrado vengono puntualmente neutralizzati dal portiere di Latina. Nella ripresa arriva la doccia fredda, Jonathas infatti porta in vantaggio gli abruzzesi correggendo di testa un cross dalla sinistra. La Fiorentina si riversa in avanti alla ricerca del pareggio, Montella inserisce Liajic, Mati Fernandez e Seferovic, ma la diga pescarese resiste, anzi, sono proprio gli ospiti a trovare il raddoppio con Celik, abile a sfruttare una disattenzione di Roncaglia e a trafiggere Neto per la seconda volta.

Ad approfittare dei passi falsi di Roma,  Inter e Fiorentina è il Milan, che batte 2-1 il Siena di Iachini, in virtù delle reti di Bojan (il cui impatto nella ripresa è stato devastante), bravo ad inserirsi in area e sfruttare di testa il bel traversone di Boateng da sinistra e di Pazzini dal dischetto. Nel finale il Siena riapre la partita con Paolucci, ma non riesce a riacciuffare il pari. Con quseta vittoria il Milan si porta a quota 30 e in attesa di rinforzi dal mercato di gennaio, ripropone la propria candidatura per la zona Champions.

Prosegue la splendida stagione del Parma di Roberto Donadoni, che al “Tardini” ha la meglio su un Palermo la cui classifica diventa sempre più preoccupante. Nelle file siciliane da segnalare gli esordi di Aronica e Anselmo, primi acquisti della finestra invernale di Lo Monaco. Dopo un noioso primo tempo conclusosi a reti inviolate, la ripresa vede gli emiliani trovare il vantaggio con Belfodil sugli sviluppi di una mischia, all' 85' però i rosanero trovano il pari con  Budan (entrato in corso d' opera), ma 2 minuti oltre il novantesimo, il Parma trova il definitivo vantaggio con l'ex di turno ovvero Amaurì, che per rispetto ai suoi ex tifosi non esulta, ma regala 3 punti fondamentali ai suoi.

Si chiude a reti inviolate l' anticipo delle 18 del sabato tra Catania e Torino, da segnalare l' espulsione di Lodi dopo soli 13 minuti per fallo di reazione, il rigore sbagliato da Bergessio al 20' (traversa) e una conclusione di Cerci nella ripresa che fa la barba al palo.

Fondamentale vittoria in chiave salvezza del Genoa di Del Neri, mattatore di giornata è stato Marco Borriello, autore di una doppietta, entrambe le reti realizzate nella ripresa.

Importantissimo anche l' 1-0 rifilato dal Chievo di Corini all' Atalanta al “Bentegodi”.

Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia

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