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 Calcio Serie A. Juve-Inter 1-3. La caduta degli dei. Si interompe dopo 50 partite la serie di risultati utili dei bianconeri

(ASI) Derby d’Italia come non si vedeva da tempo (nonostante quell’avvelenato anno in B della Juve che ha rotto i rapporti tra Juve e Inter e che vede la sola Inter non aver mai visto la serie cadetta), che si affrontano ad armi pari per una lotta scudetto che attraverserà tutto il campionato.

Dall’ultimo turno l’Inter sembra essere la diretta concorrente dei bianconeri e mister Stramaccioni per la prima volta in Serie A li affronta sfoderando ambizione, ottimismo e un tridente da paura con Palacio, Milito e Cassano, sostenuto da un robusto centrocampo con Gargano, Zanetti e Cambiasso. In difesa sugli esterni Juan Jesus e Nagatomo e Ranocchia e Samuel davanti a Handanovic. Conte e Alessio schierano i titolarissimi riposati dopo il turn over e con il rientrante Marchisio e binomio tutto tecnica e fantasia con Giovinco e Vucinic. Tagliavento di Terni l’onore e l’onere di arbitrare questa sfida al vertice. L’Inter vuole riaprire lo scudetto e riportarsi a -1 con Stramaccioni che sembra un uomo del destino subentrato a Ranieri proprio dopo lo scontro vinto per 2 a 0 con reti di Caceres e dell’indimenticato capitano Del Piero e che proprio l’anno scorso consegnò ai bianconeri lo scudetto vincendo il derby con il Milan. La Juve prova la fuga scudetto, inseguendo il cinquantesimo risulato utile consecutivo e inseguendo il record di don Fabio Capello ai tempi del Milan.

Coreografie spettacolari e sfottò polemici relativi a Calciopoli da entrambe le parti danno l’avvio all’attesissimo match che dopo solo 20 secondi vede il delirio della Juve con Pirlo che dà ad Asamoah un pallone che taglia tutta l’area, che Vidal batte in rete per un goal da record. Stramaccioni polemizza garbatamente per la posizione di Asamoah. Juve poco dopo sfiora il raddoppio con un cross di Giovinco per Marchisio che non ci arriva d’un soffio. Al 7’ Pirlo, dopo un bel recupero di Vidal, illumina Marchisio, ma Handanovic fa un autentico miracolo. E poi di nuovo il tandem Pirlo e Marchisio confezionano un’altra bella azione, ma il piccolo principe si coordina male. Lichesteiner un po’ impreciso sbaglia una palla e Cambiasso si fa pericoloso e che ci riprova dopo pochi secondi sempre l’argentino sfrutta un errore di Vidal, ma non è preciso, ma Inter che alza il baricentro. Grande avvio della partita.

Al 10’ da una punizione dal limite battuto a sorpresa arriva la palla di Palacio di testa, ma viene subito annullato per fuorigioco senza proteste nerazzurre. Chiellini è provvidenziale su Milito e Inter che reagisce con forza e che cerca di prendere il pallino del gioco e che concede pochi spazi alla Juve, che spinge moltissimo quando li ottiene. Al 20’ sfiora il goal con Cassano che da fuori area accarezza il secondo palo con un destro a giro. Inter che gioca molto bene, salvo buchi pericolosi che ogni tanto concedono a centrocampo e che spinge i neroazzurri a macinare più chilometri. Cassano che si fa direttore d’orchestra dei numerosi attacchi interisti e Juve che gioca nelle ripartenze che vedono Zanetti spesso provvidenziale e con Vucinic e Giovinco molto imprecisi. Al 27’ si accascia per un problema al polpaccio Vucinic, Bendtner si scalda, ma il montenegrino rientra. L’Inter è pericolosa davanti spinge molto con Nagatomo, ma dietro soprattutto con Ranocchia sbaglia spesso e con Juan Jesus sovrastato da Asamoah. Ammonito Lichsteiner per una brutta testata su Cambiasso alla mezz’ora. Giovinco sbaglia clamorosamente un appoggio facilissimo per Vucinic.

Al 33’ Samuele è ammonito per un brutto fallo su Giovinco. Nel frattempo Caceres e Bendtner si scaldano con più assiduità. Lichsteiner rischia moltissimo intervendo in maniera irregolare su Palacio e lo svizzero sembra decisamente in giornata no. Pochi secondi poco sempre sull’asse Asamoah e Vidal, Juan Jesus anticipa provvidenzialmente il cileno. Giovinco continua a sbagliare e impedisce alla Juve di ripartire. Al 40’ cambio Juve: esce anticipatamente il deludentissimo e nervosissimo Lichsteiner per Caceres, per arginare le scorribande di Nagatamo, che spinge moltissimo, nonostante l’imprecisione nell’ultimo tocco. Caceres si nota subito per due buoni interventi. Cala nel finale il ritmo della partita e gli errori si moltiplicano da entrambe le parti. Nel finale Asamoah impegna Handanovic, che devia in angolo per l’arrivo di Giovinco. La Juve si divora un goal incredibile dopo un errore di Samuel Vidal poi spara dal limite una bordata, che impegna Handanovic. Primo tempo combattutissimo che vede la Juve avanti per un goal record di Vidal, Juve decisamente più pericolosa per le palle goal create, Inter che a parte il goal annullato senza proteste, crea tantissimo gioco, corre molto e ha lo strapotere del possesso palla il 56%, cosa insolita Torino, che riesce a imporsi a centrocampo, ma che crea degli svarioni a centrocampo. Discutibile la posizione di Asamoah sul goal e la mancata espulsione di Lichsteiner.

Vucinic non ce la fa e alla ripresa rientra Bendtner. Pirlo viene ammonito severamente per un fallo da dietro su Cambiasso. L’agonismo cresce e così pure il nervosismo. Inter entrata con un piglio deciso, ma a volte l’eccessivo agonismo porta a degli errori evitabili. Bonucci prova la conclusione, ma c’è sempre Handanovic. Al 53’ Chiellini ammonito per fallo su Milito e poco dopo l’Inter si fa pericolosissima su Palacio, che scarta Buffon immolandosi come libero, ma si allarga e crossa male con la porta vuota. In un tre contro tre, Palacio spreca una palla servita da Milito, che non vede Cassano. Episodio brutto e qualcosa colpisce l’arbitro di area Banti di Livorno in una pioggia di cose. Al 59’ Cassano illumina Nagatomo e s’oppone Buffon. Subito dopo Cassano batte la punizione, viene trattenuto Milito da Marchisio, rigore per l’Inter, concesso in un secondo tempo, che pareggia con Milito, che va a sfottere la curva juventina. Bonucci viene ammonito e Juve che s’innervosisce e Inter galvanizzata.

Al 66’ punizione per la Juve ai vertice dell’area di rigore Pirlo alla battuta e Handanovic e respinge con i pugni. Si va da una parte e dall’altra e Gargano con un intervento prodigioso toglie la palla in area di rigore a Giovinco. Al 70’ Barzagli è un po’ duro su Nagatomo e c’è una punizione per l’Inter, mentre lo Juventus stadium è decisamente troppo nervoso: nulla di fatto. Cambio per l’Inter esce Cassano ed entra Guarin e l’Inter che passa al 3-5-2 con un centrocampo più folto e Inter che va a coprirsi. Al 76’ Caceres sradica un pallone a Palacio con un duetto salvando un goal fatto. Ma pochi minuti dopo colpo clamoroso e Inter passa in vantaggio con Milito, che sfrutta un tap in dopo un miracolo di Buffon su botta di Guarin, che ruba una palla Vidal. Inter storica e Juve vicina alla prima capitolazione allo Juventus stadium e campionato riaperto. Pirlo con una giocata spettacolare serve Marchisio, che non è pronto. Juve gioca il tutto per tutto fuori Caceres e dentro Quagliarella e Mudingayi per Milito e roccaforte Inter. Pirlo inizia una sfida con Handanovic, che però salva ancora. Juve rabbiosa e che cerca di reagire nei dieci minuti. Bendtner spreca una bella occasione dopo un retropassaggio di Gargano. Zanetti ammonito su Asamoah, che si prende un applauso per la sportività, dando ragione all’arbitro. Juve che spinge a più non possa, ma non riesce a sfondare e nel finale nel contropiede spinto da Nagatamo viene servito Palacio che fa capitolare la Juve definitivamente.

Crolla la Juve in un secondo tempo da incubo e che dà all’Inter un importantissimo match point e Inter che si candida fortemente allo scudetto, riuscendo a riprendersi una rivincità sui bianconeri dopo i due schiaffoni dell’anno passato. La Juve si ferma a 49 partite utile consecutive e Stramaccioni si conferma uomo del destino, subentrato dopo il ko dell’Inter di Ranieri e aver consegnato lo scudetto 2011/12 ai bianconeri ha tolto a questi ultimi l’imbattibilità. C’è rammarico per il goal non centrato a fine primo tempo, ma complimenti all’Inter e Juve che merita l’applauso dei tifosi. Campionato riaperto, riuscirà l’Inter a fare il sorpasso?

Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia

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