(ASI) In questa decima giornata di campionato di metà settimana, la Juventus si conferma capolista superando un Bologna coriaceo, che solo al fotofinish cede ai padroni di casa. Alessio parte col tandem offensivo Bendtner-Quagliarella e ripropone Paul Pogba a centrocampo, concedendo un turno di riposo a Vidal.
I bianconeri nel primo tempo mostrano soltanto a sprazzi l’ intensità e il bel gioco che li contraddistinguono e la prima frazione si chiude a reti inviolate. Nella ripresa i bianconeri ripartono con un piglio diverso, Pogba con una splendida conclusione a giro di sinistro coglie il palo e qualche minuto dopo la Juve trova il vantaggio con Quagliarella che capitalizza al meglio un perfetto assist di Giaccherini.
Il Bologna non si rende quasi mai pericoloso dalle parti di Buffon, ma a 10 dalla fine trova il jolly, grazie ad un gran destro da fuori di Taider che bacia il palo e si insacca alle spalle del portiere bianconero. La capolista non ci sta, Alessio inserisce Giovinco e Vucinic irrobustendo il reparto offensivo; da lì in poi la Juventus si rende protagonista di un vero e proprio assedio che si concretizza al minuto 93 con Pogba (migliore in campo), che di testa spizza un cross da destra di Giovinco, fissando il risultato sul 2-1. L’ Inter si mantiene a -4 dalla vetta, prolungando la sua serie positiva ottenendo la sesta vittoria consecutiva in campionato (ottava complessiva), grazie al 3-2 interno inflitto alla Sampdoria. Sono i blucerchiati però a trovare il vantaggio al minuto 20 con Munari, lesto ad approfittare di un pasticcio di Ranocchia.
Nella ripresa l’ Inter è un’ altra squadra, e al sesto minuto Milito si procura un rigore causando l’ espulsione di Costa (fallo da ultimo uomo), e lo stesso principe dal dischetto realizza l’ 1-1. Il raddoppio è frutto di un contropiede magistrale avviato da Milito, condotto da Cassano e concluso da Palacio con un perfetto diagonale rasoterra. La terza rete la sigla Guarin che scaglia un potente destro da dentro l’ area. A tempo abbondantemente scaduto Eder accorcia le distanze. Grazie a questa vittoria i nerazzurri scavalcano il Napoli di Mazzarri sconfitto 1-0 a Bergamo. Il gol decisivo dell’ Atalanta lo realizza alla mezz’ ora Carmona, autore di una splendida conclusione al volo che si infila nel sette. Nella ripresa i partenopei, privi del matador Cavani, si affidano alle doti nell’ uno contro uno di Insigne ed agli inserimenti di Hamsik, ma pur giocando bene e costruendo svariate occasioni da rete non riescono ad agguantare il pari.
Mezzo passo falso della Lazio, che all’ Olimpico non va oltre il pari contro un Torino solido e compatto. I biancocelesti mostrano una manovra meno fluida del solito a causa dell’ assenza di Hernanes e Ledesma e vanno sotto in apertura grazie ad un colpo di testa di Glik su calcio piazzato. Da lì gli uomini di Petkovic prendono in mano il pallino del gioco, creando gioco grazie alle iniziative di Candreva, che nella ripresa assiste Mauri, che dal limite trafigge Gillet con un preciso rasoterra. Nonostante l’ arringa finale però, i padroni di casa non riescono a trovare il gol decisivo a causa della scarsa vèrve di Klose e Rocchi (schierato a sorpresa dal primo minuto). Continua a deludere la Roma di Zeman, che a Parma subisce il secondo 3-2 di fila. In un campo impraticabile (terreno di gioco di gioco, completamente allagato), i giallorossi vanno sopra in apertura grazie ad Erik Lamela (che conferma il suo momento d’oro, sesta rete stagionale), ma prima della chiusura della prima frazione, gli uomini di Donadoni rovesciano il risultato grazie alle reti di Belfodil e Parolo.
Nella ripresa in un terreno di gioco ancor più devastato dalla pioggia gli emiliani calano il tris grazie a Zaccardo che risolve una mischia in area. Nel finale Totti accorcia grazie ad una ribattuta su rigore da lui stesso calciato, ma non basta ad evitare il secondo ko consecutivo. La Fiorentina di Vincenzo Montella si conferma la vera e propria outsider di questo campionato, dà continuità al proprio momento d’ oro sbancando Marassi grazie ad un gol di Pasqual al quarto d’ora e continuando a mostrare quell’ eccelso qualità nel gioco, unita ad una manovra fluida ed incisiva, che l’ ha contraddistinta in quest’ inizio di stagione. Nell’ anticipo del martedì il Milan ha trovato un buon pareggio, non tanto per il punto ottenuto, quanto per come è maturato. Allegri parte rinunciatario schierando la difesa a tre, con i soli Pato ed El Sharaawi davanti; la scelta dell’ allenatore livornese si rivela errata, il tridente palermitano costituito da Brienza,Ilicic e Miccoli, grazie alla propria velocità mette in continua difficoltà la retroguardia rossonera, castigandola con Miccoli su rigore nel primo tempo e con Brienza ad inizio ripresa. Gli innesti di Bojan ed Emanuelsson danno un vero e proprio scossone al Milan e con la loro velocità ed il loro dinamismo ribaltano l’ inerzia del match; i diavoli costruiscono tanto e al minuto 65 accorciano le distanze con un tiro da fuori di Montolivo. A dieci dalla fine El Sharaawi risolve una mischia nell’ area palermitana ristabilendo il pareggio, ma il Milan nonostante l’ assedio finale sulle ali dell’ entusiasmo non riesce a completare la rimonta. Pareggio pirotecnico anche al “Friuli” tra Udinese e Catania. Gli uomini di Guidolin disputano un gran primo tempo, trovando il vantaggio su rigore col solito Di Natale, ma non riescono ad ammazzare la partita complice anche un clamoroso errore di Lazzari sottoporta.
La ripresa invece vede un grande Catania, che dopo aver trovato il pareggio con Castro, si porta addirittura in vantaggio a dieci dalla fine grazie ad una magistrale punizione di Lodi, ma quando i giochi sembravano ormai fatti, in pieno recupero i friulani grazie ad una magia di un immenso Di Natale ristabiliscono il pareggio. Il Cagliari del tandem Lopez-Pulga non si ferma più, grazie al 4-2 inflitto al Siena all’ “Is Arenas” infatti, inanella la quarta vittoria consecutiva. I sardi sfruttano una partenza arrembante, grazie soprattutto ad un Nenè particolarmante ispirato, autore di una doppietta nel primo quarto d’ora (splendida la punizione del 2-0). Al ventesimo arriva il 3- 0 grazie a Sau. Nella ripresa il Cagliari cala il poker con Thiago Ribeiro, per la formazione di Cosmi a segno Bogdani e Calaiò (che nel primo aveva fallito un calcio di rigore). Fondamentale vottoria in chiave salvezza anche per il Chievo, rigenerato dall’ avvento in panchina di Eugenio Corini. Al “Bentegodi” i clivensi hanno piegato il Pescara di Stroppa, grazie ad un velenoso uno- due ad un quarto d’ora dalla fine firmato Luciano-Stoian.
Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia