(ASI) “Se stasera sono qui..”, cantava Wilma Goich in una bella canzone di Tenco degli anni sessanta. Se stasera il Perugia è in testa alla classifica è perché, dopo un primo tempo inconsistente, nella ripresa le sostituzioni volute da Battistini hanno cambiato gli equilibri in campo.
Il Celano, fanalino di coda, presentatosi a Perugia con sul groppone otto sconfitte su otto nelle gare esterne, nel primo tempo imbriglia il gioco e confonde i grifoni. Come? Semplice, dieci dietro la palla a difendere, chiudere i varchi, raddoppiare le marcature sui grifoni, financo su Luchini ed i massaggiatori perugini, quando entravano in campo.
Una ricetta antica, che spesso chi scende al Curi sceglie come menu per paura di affrontare il Grifo sul terreno del gioco e delle qualità tecnica (giustificata, peraltro, vista, per esempio, la fine che ha fatto il Fano che sette giorni fa aveva osato provarci).
Una ricetta che ha funzionato fino ad un quarto d’ora dalla fine, quando il piatto si è bruciato sui fornelli per effetto di una zuccata di Tozzi Borsoi, lesto a sfruttare un’incertezza del portiere abruzzese su cross millimetrico di Moscati.
Proprio Moscati, con le sue percussioni sulla fascia destra, aveva cambiato la partita entrando nella ripresa. Lui e Borgese avevano dato più vivacità e profondità ad un Perugia che nel primo tempo era come rattrappito, incapace di accelerazioni, passaggi di prima, movimenti senza palla e affondi lungo linea, cioè tutto quello che canonicamente serve per scardinare difese chiuse a riccio.
Anche l’ingresso di Bueno per Pupeschi, in verità, ha contribuito all’effetto-svolta: lo sgusciante attaccante italo-argentino, con la sua mobilità, ha creato squarci nella maginot celanese e costretto i difensori a dirottare anche su di lui le attenzioni particolari fino ad allora riservate esclusivamente a Tozzi Borsoi. Il quale, non a caso, ha potuto fiondarsi sul pallone dell’1-0, dimostrando che le sue doti andrebbero maggiormente sollecitate con cross dal fondo degni di questo nome.
Poi, è toccato a Bueno confermare il buon momento della sua stagione, insaccando di prepotenza e precisione a sette minuti dal 90’. In mezzo tra le due reti, una giocata di Clemente da antologia: un tiro da metà campo col portiere avversario sorpreso e salvato solo dalla traversa.
Se stasera il Perugia è qui, cioè primo assoluto in classifica, e con tutte le formazioni di testa che hanno ora giocato lo stesso numero di partite, lo deve alle giocate dei suoi uomini di giornata. Il bello è che quando non ci riesce uno, ci pensano gli altri. Se non è Clemente, è Benedetti; e se non ci pensa il biondo mediano dell’Elce, è pronto Bueno; oppure Tozzi Borsoi.
Il campionato è lungo, le altre sono sempre vicine e si dice che alcune di loro si rinforzeranno sul mercato di gennaio. Ma, intanto, il Perugia può esibire le sue bocche di fuoco e Battistini può alternare gli uomini e gestire con equilibrio il gruppo: il risultato non cambia, il Grifo vince con buona continuità e fa la lepre, che è sempre meglio che fare il segugio.
Ora domenica si va a L’Aquila, la più immediata inseguitrice. I tifosi si stanno mobilitando; il Presidente Damaschi ha invitato tutti a seguire i biancorossi. Non sarà già una partita decisiva, a questo punto della stagione. Ma, certo, il Perugia mette subito in palio il primo posto appena conquistato in una sfida da prima pagina. Noi crediamo che i grifoni, temprati nella loro consapevolezza di essere forti anche dalle difficoltà della partita di oggi, difficilmente sbaglieranno la partita. Se stasera siamo qui, tra sette giorni potremmo e vorremmo ancora esserci…
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