Francescanesimo e Templarismo a cura di Francesco Vecchio, Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone
(ASI) Chieti - Nell’ambito del convegno organizzato da una loggia massonica locale sulla figura storica di San Francesco svoltosi in Abruzzo a Chieti Scalo nel primo pomeriggio del 17 dicembre 2022, è intervenuto anche il Gran Priore Internazionale- Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri del tempio di Salomone, Dott.Francesco Vecchio.
Il Gran Maestro Francesco Vecchio ha trattato nel convegno la figura di San Francesco dal punto di vista storico, come un "Santo popolare" , nel senso che parla di un "Gesù vicino ai poveri", "figura di riferimento valoriale per i Cavalieri templari, avendo vestito il mantello rossocrociato".
Noi abbiamo chiesto a dicembre scorso una intervista al Gran Maestro Francesco Vecchio per approfondire questa versione storica della figura di San Francesco, ben diversa da quella ufficiale della Chiesa Cattolica e abbiamo ricevuto la risposta dall'ufficio stampa dell'Ordine dei Cavalieri del tempio di Salomone solo in questi giorni, incentrata sul rapporto tra "Francescanesimo e Templarismo".
 
- Cosa ne pensa della figura storica di San Francesco? Cosa bisogna dire su questo personaggio rispetto alla versione ufficiale?
 
"La figura di Francesco d’Assisi nel corso dei secoli - ha dichiarato il Gran Maestro Francesco Vecchio - è stata totalmente deformata e mutilata, al fine di presentarlo come un fraticello ossequioso e zelante della Chiesa cattolica,  le cui caratteristiche principali erano la povertà e la semplicità.
In realtà, - ha continuato Francesco Vecchio - fu osteggiato in vita per la predicazione e la pratica del pauperismo, il movimento che fu considerato eretico e che, invece, tra le popolazioni poverissime dei borghi medievali italiani e francesi ebbe vasta diffusione, mettendo in discussione la detenzione delle ricchezze da parte del papato e, a cascata, dei vescovi e dei chierici a livello locale. Un messaggio devastante, - secondo il Gran Priore - che minava l’autorità centrale della Chiesa di Roma , accusata di aver tradito il messaggio universale di Cristo, rivolto ai poveri ed a tutti gli uomini di buona volontà. Un insegnamento, intriso quindi dell’ideale della pace che contrastava con le mire espansionistiche del papato a spese dei baroni e dei sovrani , costretti, pena la scomunica, a distribuire privilegi , fornire mezzi, uomini e armi per le loro guerre, ivi compresa in Terra Santa, col pretesto di liberarla dagli infedeli".
 
- Quando avrebbe inizio questa opera di deformazione e mutilazione della figura di San Francesco?
 
 "Subito dopo la morte del Santo, quando Bonaventura di Bagnoreggio, che mai lo conobbe, ebbe l’incarico di redigere una versione ufficiale della sua vita e nel 1266, per ordine del Capitolo di Parigi, vennero distrutte tutte le biografie compilate ad opera di altri frati che erano stati accanto a Francesco che lo avevano conosciuto. Venne occultata anche l’opera di Tommaso da Celano, ritrovata successivamente nel 1800, ma che comunque fu scritta a uso e consumo della Chiesa Cattolica, al solo fine di favorirne la canonizzazione" ha commentato il Gran Maestro Francesco Vecchio. 
 
- Che rapporto esiste fra il Francescanesimo e la Terra Santa?
 
"Sappiamo che ai Francescani venne attribuito il titolo di “custodi della Terra Santa” a partire dalla missione che frate Elia e San Francesco portarono avanti in quelle terre e che dal sultano stesso furono autorizzati a soggiornare permanentemente in quei luoghi fin dal 1229, anno in cui Federico II concluse la sua crociata in modo pacifico dialogando con Sultano Al Malik ( lo stesso che incontro’ San Francesco) . I viaggi di San Francesco ( 1219) frate Elia,  Federico II ( 1229) in Terra Santa, ebbero come risultato una pace senza spargimento di sangue. il sultano Al Malik, parente del Saladino , dette il permesso ai pellegrini cristiani di andare a Gerusalemme senza pericolo. In altre parole, ottennero come risultato quello che era lo scopo delle Crociate o come vennero giustificate, senza spargimento di sangue". 
 
- Che immagine di San Francesco emergerebbe rispetto a quella ufficiale tramandata dalla Chiesa Cattolica ?
 
"Francesco - ha spiegato il Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone - emerge come libero pensatore, trasversale a tutte le religioni codificate, che parlava alle coscienze di ogni uomo, in nome di una religiosità umana e trascendente nello stesso tempo. Il vero ideale di fratellanza da ricercarsi attraverso un dialogo autentico tra esseri umani, indipendentemente dal credo professato. Un ideale che i Templari posero come base alla loro religiosità, coltivando il rispetto per ritualità tanto diverse quanto antiche nella culla del Medio Oriente.    
Ma tante erano le differenze tra Francesco e la religione cristiana ufficiale, che era una pratica politica invasiva e pervasiva, che usava come armi la scomunica e l’accusa di eresia per chiunque ostacolasse i piani di espansione territoriale della Chiesa di Roma. Francesco , - ha detto Francesco Vecchio - prima della scelta della povertà assoluta, aveva avuto importanti e decisive esperienze di vita e di educazione che lo avevano formato sin da giovanissimo. La madre di Francesco era Catara. A quel tempo, in Umbria e nel Lazio vi erano molte comunità catare e non è casuale che la spiritualità francescana era molto più vicina a quella Catara che alla Chiesa di Roma.
I Catari erano considerati cristiani eretici,  perché dualisti come i mazdei, i seguaci di Zoroastro. Erano convinti che la creazione fosse opera del “ Demiurgo”, il “ Dio straniero” , nonostante ogni creatura avesse in sé la scintilla divina del Padre Celeste. Il messaggio sociale dei Catari era devastante, intollerabile per l’ordine costituito. Il mondo feudale era basato sulla pretesa investitura divina del potere e quindi della proprietà terriera, mentre i movimenti pauperisti predicavano che Gesù fosse povero e che dunque la Chiesa dovesse essere povera e non ricca o imporre tasse alle popolazioni.  Analizzando a fondo la vita di Francesco e collegando alcuni dati, vengono fuori diverse cose interessanti. Il primo è nella persona di frate Elia , alchimista, consigliere politico di Federico II,  in stretto rapporto con il templarismo. Cosa legava un alchimista templare con la spiritualità francescana? La ricerca scientifica che contraddiceva i dogmi? O l’affermazione che la scienza era un dono di Dio e che Dio si potesse amare anche con la ragione, come più tardi proverà a spiegare, non senza contrasti, Tommaso D’Aquino nella Summa Theologiae? In questa sistematica cancellazione della memoria, - ha affermato il Dott. Francesco Vecchio - vengono ignorate le figure di frate Elia, espressamente designato da Francesco come suo successore e la circostanza che Santa Chiara molto legata a Frate Elia. Uno dei primi seguaci di San Francesco fu Angelo Tancredi, un Templare e, data la massiccia presenza templare ad Assisi ai tempi di San Francesco, si può supporre agevolmente il contatto tra la spiritualità templare e quella francescana. Un’altra prova fu confermata dal corpo di Giovanni di Brienne, Templare, tumulato nella Basilica di San Francesco, che aveva il titolo di re di Gerusalemme ed era il suocero di Federico II. La tomba di San Francesco fu nascosta da frate Elia per ragioni che ancora oggi non si riescono a spiegare. Venne ritrovata solo nel 1818, circa 600 anni dopo la tumulazione. Al suo interno, non contiene alcun simbolo Cristiano ma, al contrario, sono stati rinvenuti oggetti che simbolicamente richiamerebbero altro, come il corno e le bacchette d’avorio che riportano ai Sufi. 
Il saio dei francescani ha molto in comune con quello dei Sufi. La spiritualità’ Francescana e il suo pensiero sono in perfetta armonia con quella dei Catari, ma anche dei Templari. Francesco firmava i suoi scritti con il Tau e non con il segno della croce e segnava con il tau, come a benedirli, molti dei luoghi in cui sostava. Risulta, quindi, già da questi pochi fatti elencati,  una verità storica molto diversa rispetto a quella che ci hanno tramandato". 
 
- Che rapporto dunque esiste fra il Francescanesimo e il Templarismo?
 
"San Francesco - ha spiegato Francesco Vecchio -; era un vero iniziato e il suo ordine era solo una delle molteplici forme in cui i cosiddetti Giovanniti si erano costituiti per vivere secondo il pensiero e la dottrina di Cristo e la sua spiritualità’ era quella universale, di tutte le religioni.  San Francesco - ha continuato il Gran Maestro  Vecchio - non era una cattolico , ma un giovannita; seguiva cioè  quella corrente spirituale cui appartenevano  i Catari, gli  Albigesi, i  Bogomili, i Patarini ed anche Dolciniani, Fedeli d’Amore, Rosacroce, Templari, i quali tutti avevano un credo e agivano in perfetto accordo con il pensiero dei Sufi, Cabalisti Buddisti e induisti, portatori di una religiosità universale che contrastava con la logica della curia romana, ispirata al concetto di conversione dei popoli, anche forzata.
Ricordiamo velocemente, al riguardo, che la geometria sacra templare si basa essenzialmente sul concetto dell’insegnamento pitagorico fatto proprio dai Templari cioè quello dell’Armonia, che si consegue dall’equilibrio degli opposti. I templari si rifiutarono di perseguitare i santi Catari e, quando obbligati, si sottrassero sostanzialmente a questo sanguinario ordine imposto dalla Chiesa romana. Fatto che gli fu imputato a delitto nei processi intentati successivamente contro l’Ordine per decretarne lo scioglimento, poi mai realmente avvenuto. Sarebbe interessante anche approfondire il fatto che il Portogallo ,a quell'epoca, era quasi una sorta di feudo templare, con i cavalieri che influenzavano grandemente la Corona e quasi la dirigevano. Infatti, dopo la persecuzione e l’ abolizione dell'Ordine, molti cavalieri fuggirono in Scozia (e in Nord America, con la flotta di La Rochelle) e molti in Portogallo ,dove il re costituì l'Ordine Militare di Cristo (Ordem Militar de Nosso Senhor Jesus Cristo, formalizzato nel 1318) proprio per dare lì rifugio e continuità ai cavalieri templari in fuga. Basta guardare il simbolo di questo Ordine per capire che si tratta... di una croce templare appena mascherata.
È singolare , tuttavia, che il Portogallo del '200 fosse sotto la potente influenza templare e proprio da lì partì António de Lisboa per contribuire alla persecuzione e infiltrare il francescanesimo per conto del papa che ne suggellò lo sterminio.
Come si vede, ci sono sempre spinte e controspinte: sia le vicende mondane che quelle spirituali sono frutto di una dialettica hegeliana" ha concluso il Dott. Francesco Vecchio, Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone. Un accenno alle figure di San Antonio e San Francesco, radicalmente opposte. Antonio era un prete portoghese, canonico regolare di Coimbra, il cui nome era Fernando Martins de Bulhões. È tuttora santo patrono di quel Paese e lì conosciuto come António de Lisboa. 
Essendo giunta fin in Portogallo notizia della rivoluzionaria predicazione francescana, vi fu inviato per verificarne i termini e soprattutto, ove necessario, per infiltrarne il movimento e depotenziarlo. 
Vide una sola volta Francesco, 5 anni prima della morte del Santo, durante il Capitolo Generale di Assisi del 1221. Poi si recò in Francia per contribuire all'abominevole sterminio dei santi Catari, e il fatto che vi si sia recato su incarico del Santo è solo una leggenda posticcia senza alcuna prova documentale credibile. Fu canonizzato nel 1232, soltanto due anni dopo la sua morte (anzi, due anni neanche compiuti) con un processo consumato a tempi di record, in modo da sancire ufficialmente e orientare in modo definitivo ciò che il francescanesimo - opportunamente depotenziato, svilito e reso inoffensivo - doveva essere. Fu canonizzato dal turpe Gregorio IX, ossia Ugolino di Anagni, della nerissima casata dei conti di Segni. Costui aveva canonizzato anche Francesco con la medesima rapidità (meno di due dopo la morte, nel 1228) con i medesimi intenti di "riduzione alla conformità".  Su tutti, Gregorio IX si distinse per aver portato a termine, con inaudita efferatezza e nel giro di solo un paio d'anni dalla sua salita al soglio nel 1227, la crociata contro i Catari iniziata nel 1209 dal turpe Innocenzo III, suo strettissimo parente giacché quest'ultimo era Lotario dei conti di Segni. Stessa casata...Al fine di strutturare la crociata organizzativamente e di fornirle una base dottrinaria, Gregorio IX potenziò l'ordine domenicano cui, per la prima volta durante l'aberrante "crociata", furono conferiti i poteri inquisitoriali, poi formalizzati con l'istituzione ufficiale dell'Inquisizione (sempre da parte di Gregorio IX) nel 1231. Per rinforzare tale assunto questo papa si affrettò a canonizzare nel 1234 anche Domenico di Guzmán, il quale aveva fondato l'Ordine poi noto come domenicano (in realtà OP, Ordo fratrum Praedicatorum, riconosciuto ufficialmente nel 1219) proprio per contrastare l’eresia catara" nella Linguadoca, dove Domenico aveva vissuto tra il 1206 e il 1216, ossia a cavallo del lancio della "crociata" (1209) di cui fu il vero ispiratore. Gregorio IX (dei conti di Segni) fu anche acerrimo nemico di Federico II, lo Stupor Mundi. L'infiltrazione di António de Lisboa (in arte, S. Antonio da Padova) nel movimento francescano fu l'abile mossa papale (di un papa abbietto) per contrastare il lascito ereditario spirituale che il Santo aveva conferito a Frate Elia - a sua volta vicinissimo a Federico II - designato alla conduzione dell'Ordine dopo la morte di Francesco. Tutti i fili ritornano. Un’ultima notazione. Sarebbe utile ad una corretta ricostruzione storica approfondire il legame tra Chiara e Francesco. Il buio permane sulla storia e sulla figura di questi due grandi Eroi dell’Umanità, un Uomo e una Donna mossi dagli ideali di Pace e Fratellanza, campioni dell’Amore Universale" ha concluso il Dott. Francesco Vecchio, Gran Priore internazionale - Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone.
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
 
 
La foto del Dott. Francesco Vecchio, Gran Priore Internazionale - Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone, è stata presa dai social previa autorizzazione.
 

 

 

Nota. ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati rappresentano pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.

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